cctm collettivo culturale tuttomondo Gabriele D’Annunzio Stringiti a me
Stringiti a me, abbandonati a me, sicura. Io non ti mancherò e tu non mi mancherai. Troveremo, troveremo la verità segreta su cui il nostro amore potrà riposare per sempre, immutabile. Non ti chiudere a me, non soffrire sola, non nascondermi il tuo tormento! Parlami, quando il cuore ti si gonfia di pena. Lasciami sperare che io potrei consolarti. Nulla sia taciuto fra noi e nulla sia celato. Oso ricordarti un patto che tu medesima hai posto. Parlami e ti risponderò sempre senza mentire. Lascia che io ti aiuti, poiché da te mi viene tanto bene!
Gabriele D’Annunzio
da Il fuoco, Fratelli Treves, 1900
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opera: Edvard Munch, Consuelo, 1907
Il Fuoco è una trasposizione della passionale relazione di D’Annunzio ed Eleonora Duse.
Il protagonista è Stelio Effrena, un giovane poeta dalla forte personalità che, interamente devoto alla celebrazione della Bellezza, raccoglie ovunque venerazione e proseliti. Fra le sue più grandi ammiratrici c’è la Foscarina, una donna adulta che però non si nega a un amore sfrenato, tanto fisico quanto intellettuale. La relazione fra i due farà emergere anche il lato più umano e più tenero dell’artista, tra le calli di una Venezia che, con i suoi luoghi d’ombra e malinconia, fa da sfondo.
Il romanzo continua ad avere un grande fascino, caratterizzandosi anche come un laboratorio linguistico, in cui la prosa sfocia nella ritmica e nella musicalità del verso.
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Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio si incontrano per la prima volta nel 1882. Tredici anni più tardi inizia la loro relazione.
Fra alti e bassi la relazione andò avanti e, nel 1898, il poeta si trasferì nella Capponcina, una villa fiorentina a pochi passi dalla Porziuncola, dove abitava Eleonora. Eppure, nemmeno la vicinanza con l’amante riuscì a salvare il loro rapporto, che si incrinò a partire dal 1900, con l’uscita del romanzo Il Fuoco. Un amico dell’attrice, che lo lesse in anteprima, la pregò in tutti i modi di evitare che quella storia giungesse al grande pubblico.
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