cctm collettivo culturale tuttomondo Mercè Rodoreda (Spagna)
E avvertii forte il trascorrere del tempo. Non il tempo delle nuvole e del sole e della pioggia e il passare delle stelle ornamento della notte, non il tempo delle primavere dentro il tempo delle primavere e il tempo degli autunni dentro gli autunni, non quello che mette foglie sui rami o quello che le strappa via, non quello che increspa e leviga e colora i fiori, ma il tempo dentro di me, il tempo che non si vede e ci impasta. Quello che ruota e ruota in cuore e lo fa ruotare con sé, e ci va cambiando dentro e fuori e pazientemente ci va riducendo come saremo l’ultimo giorno
Mercè Rodoreda
da La piazza del Diamante, La Nuova Frontiera, 2020
foto: Leslie Zhang – fair use
Quella sera, quando Quimet l’aveva invitata a ballare, in piazza del Diamante c’era la musica e tutto il quartiere danzava. Natàlia prima esita, ma poi, visto che lui è affascinante e deciso, gli prende la mano. Inizia così la loro storia d’amore, a cui seguirà il matrimonio e la nascita dei figli.
Una mattina, Quimet trova un colombo ferito sul davanzale. Ha un’idea, vuole allevarli per rivenderli e inizia a riempire il solaio di uccelli. I bambini li amano, Natàlia li detesta.
Poi arriva la guerra che distrugge la città e spazza via le loro semplici vite. Natàlia rimane a Barcellona e lotta per sfamare la famiglia, Quimet parte per il fronte per combattere i fascisti e, uno a uno, i colombi volano via.
Con una toccante intensità, Rodoreda più che raccontare suggerisce con la sua voce delicata i sentimenti, la sensibilità, la complessità dell’animo femminile.
La piazza del Diamante è uno dei più bei romanzi su Barcellona e sulla guerra civile spagnola, una pietra miliare della letteratura europea del Novecento. (by Claudia Durastanti)
Mercè Rodoreda (Barcellona, 10 ottobre 1908 – Gerona, 13 aprile 1983) è la scrittrice più letta e tradotta della letteratura catalana.
Esordisce nel 1938 con il romazo Aloma (riscritto nel 1969), cui segue Colpo di luna. Ventidue racconti (1958), scritto durante l’esilio a Ginevra.
Politicamente impegnata nell’attività antifascista, dopo la vittoria di Franco sceglie la via dell’esilio. Tornerà in patria solo nel 1972.
Ricordiamo i grandi romanzi La piazza del Diamante (1962), storia narrata in prima persona di una donna del popolo durante la guerra civile spagnola, e Lo specchio rotto (1974), ricostruzione dell’ambiente borghese a Barcellona dagli inizi del secolo ai nostri giorni. Da citare anche i racconti di Quanta, quanta guerra (1980).
In Italia è stata pubblicata da La Tartaruga, Sellerio, BEAT, La Nuova Frontiera.
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