cctm collettivo culturale tuttomondo Eugenio Montale da Satura
Eppure resta che
qualcosa è accaduto,
forse un niente
che è tutto.
Eugenio Montale
frammento da Satura, Xenia II, 13, Mondadori 1971
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foto Zuzu Valla – fair use
Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981) è stato un poeta, scrittore, traduttore, giornalista, critico musicale, critico letterario e pittore italiano.
Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta Ossi di seppia (1925) fissò i termini di una poetica del negativo in cui il “male di vivere” si esprime attraverso la corrosione dell’Io lirico tradizionale e del suo linguaggio. Questa poetica viene approfondita nelle Occasioni (1939), dove alla riflessione sul male di vivere subentra una poetica dell’oggetto: il poeta concentra la sua attenzione su oggetti e immagini nitide e ben definite che spesso provengono dal ricordo, tanto da presentarsi come rivelazioni momentanee destinate a svanire.
Dopo La bufera e altro (1956) raccolta delle poesie degli anni della guerra (Bufera) e di quelli immediatamente successivi, per un decennio si dedica alla critica musicale, teatrale e letteraria, accantonando la poesia. Nel 1963 muore la moglie e ciò dà avvio a una fase di ripresa, in cui il poeta affronta nuovi temi e sperimenta nuovi stili: Satura (1971), Diario del ’71 e del ’72 (1973) e Quaderno di quattro anni (1977).
Nel 1967 è stato nominato senatore a vita e nel 1975 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. (fonte Wikipedia)
Pubblicata nel 1971, Satura, è la quarta raccolta di Eugenio Montale che dopo Ossi di seppia, Le Occasioni e La bufera e altro, con questo nuovo lavoro si allontana dai precedenti lasciando molti dei suoi affezionati lettori dell’epoca delusi. Illuminanti le parole del critico Riccardo Castellana a riguardo:
“Satura non è il capolavoro di Montale: è però il suo libro più vivo e e più decisamente proiettato verso l’orizzonte della ricezione presente, quello che con maggiore incisività sa parlarci del nostro tempo mentre descrive in modo puntuale, e con chiarezza di dettagli mai raggiunta prima, una realtà storica che è ormai alle nostre spalle.”
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