collettivo culturale tuttomondo carmen yanez luces
Quanto hai dato, donna:
secoli di luce
che non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.
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Cuánto diste, mujer:
siglos de luces
que no reflejaron las conciencias
tragadas por abismos de silencio.
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Carmen Yáñez, frammento Donna, da Paesaggio di luna fredda, Guanda, 1998 – fragmento Mujer, da Paisaje de luna fría, Editorial Cuarto Propio, 1999
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Traduzione di Roberta Bovaia
opera: Aristide Maillol, Female Profile, 1890
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Carmen Yáñez, nata nel 1952 a Santiago del Cile, in seno a una famiglia operaia, nel 1975 scompare nelle mani della polizia politica di Pinochet.
Incredibilmente scampata all’inferno di Villa Grimaldi (la casa segreta della polizia politica), rimane in clandestinità finché nel 1981, via Argentina e sotto la protezione dell’ONU, si rifugia in esilio in Svezia. In Svezia Carmen Yáñez inizia a pubblicare la sua poesia. Nel 1982 esce la raccolta “Cantos del camino” e, negli anni successivi, le sue poesie appariranno su riviste svedesi (Signor, Ada, Invandraren) e tedesche (Viento sur). Pubblica i trittici “Al aire” (1989) e “Remanso” (1992). Durante la sua permanenza in Svezia, partecipa alla creazione di vari laboratori letterari. Dapprima il laboratorio Losche e in seguito “Transpoetas” e “Madrigal”, ai quali è tuttora legata. Dal 1990 la sua poesia comincia a essere pubblicata anche in Cile. Nel 1997 si trasferisce in Spagna, insieme a suo marito lo scrittore Luis Sepúlveda, e stabilisce la sua residenza nelle Asturie, in quella che lei stessa definisce una ricerca delle proprie radici. Ha pubblicato in Italia tre volumi, editi da Guanda: “Paesaggio di luna fredda” (1998 , “Abitata dalla memoria” (2001) e “Terra di mele” (2006).
Il marito, Luis Sepùlveda, ha scritto nel prologo a Passaggio di luna fredda: “La poesia di Carmen ha la freschezza dei primi sguardi e la sensibilità di chi ha messo la vita sul tavolo da gioco e se l’è giocata senza esitazioni, perché questa Carmen Poeta e anche la Carmen combattente, compagna, clandestina, la donna che sparì una notte inghiottita dalla stupidità criminale delle uniformi ed è riapparsa tutta intera pura e trasparente”.
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