cctm collettivo culturale tuttomondo Enrico Castellani
Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 – Celleno, 2017) è considerato uno dei principali esponenti del minimalismo italiano.
Nato nel 1930 in provincia di Rovigo, si trasferisce a Milano negli anni ’50 dove diventa parte attiva della nuova scena artistica. Dopo alcune prime esperienze informali, Castellani sviluppa uno stile molto rigoroso e minimale, basato sull’estroflessione della tela attraverso l’uso di chiodi, centine e sagome di legno e metallo.
Nel 1959 realizza la sua prima “superficie a rilievo”, dando vita a una poetica che diventerà la sua cifra stilistica costante e coerente. Questa tecnica, definita dalla critica come “ripetizione differente”, è caratterizzata da una ripetizione accurata di pieni e vuoti che crea un ritmo visivo.
Castellani è considerato il “padre del minimalismo” secondo il critico d’arte Donald Judd, che nel 1966 lo definì così in un suo articolo.
La sua opera ha infatti influenzato profondamente l’arte minimalista americana. Oltre alle celebri “superfici a rilievo”, Castellani ha realizzato anche opere su carta e installazioni site-specific come “Ambiente bianco” del 1967. Le sue opere sono state esposte in mostre cruciali a partire dagli anni ’60, come la Biennale di Venezia e la mostra “The Responsive Eye” al MoMA.
Nel 2001 la Fondazione Prada gli ha dedicato una importante retrospettiva a Milano e nel 2010 ha ricevuto il prestigioso Praemium Imperiale della Japan Art Association. Castellani è considerato uno dei protagonisti dell’astrattismo e dello spazialismo italiano, oltre che una delle figure chiave del minimalismo a livello internazionale.
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opera: Enrico Castellani, Superficie bianca, White Surface, 1967
Enrico Castellani (1930 – 2017) is considered one of the leading exponents of Italian minimalism.
Born in 1930 in the province of Rovigo, he moved to Milan in the 1950s where he became an active part of the new artistic scene. After some early informal experiences, Castellani developed a very rigorous and minimal style, based on the extrusion of the canvas through the use of nails, arches, and wooden and metal shapes.
In 1959, he created his first “relief surface”, giving life to a poetics that would become his constant and consistent stylistic hallmark. This technique, defined by critics as “different repetition”, is characterized by an accurate repetition of solids and voids that creates a visual rhythm.
Castellani is considered the “father of minimalism” according to art critic Donald Judd, who defined him as such in an article in 1966.
His work has indeed profoundly influenced American minimalist art. In addition to the famous “relief surfaces”, Castellani has also created works on paper and site-specific installations such as “Ambiente bianco” (White Environment) from 1967.
His works have been exhibited in crucial shows since the 1960s, such as the Venice Biennale and the “The Responsive Eye” exhibition at MoMA.
In 2001, Fondazione Prada dedicated an important retrospective to him in Milan, and in 2010 he received the prestigious Praemium Imperiale from the Japan Art Association. Castellani is considered one of the protagonists of Italian abstractionism and spatialism, as well as one of the key figures of minimalism at the international level.
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