cctm collettivo culturale tuttomondo William Shakespeare Sonetto 116
Sonetto 116 di William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 1564 – 1616)
Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
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Il Sonetto 116 di William Shakespeare è una delle poesie d’amore più celebri e amate della letteratura inglese. Fu pubblicato per la prima volta nel 1609.
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Sonnet 116 by William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 1564 –1616)
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved.
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opera: Joseph Noel Paton, Hesperus, 1857
I Sonetti di William Shakespeare sono una raccolta di 154 sonetti, pubblicati per la prima volta nel 1609. Si tratta di una delle opere più celebri e amate del poeta inglese, che spazia attraverso una varietà di temi, tra cui l’amore, la bellezza, la mortalità, il tempo e l’amicizia.
I Sonetti di Shakespeare sono composti da 14 versi endecasillabi, che seguono lo schema ABAB CDCD EFEF GG. Questo schema metrico, detto “sonetto shakespeariano”, si differenzia dal sonetto petrarchesco italiano per la presenza di un distico finale a rima baciata.
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