cctm collettivo culturale tuttomondo Bertrand Russell (UK)
Pochissimi sanno astenersi dal dire delle malignità sul conto dei loro conoscenti, e persino, se capita, degli amici; eppure, quando poi vengono a sapere che è stato detto qualche cosa contro di loro, assumono un atteggiamento di indignato stupore. Evidentemente non hanno mai pensato che, esattamente come essi malignano sul conto altrui, gli altri malignano sul conto loro.
Bertrand Russell
da La conquista della felicità, Longanesi, 1947
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foto: Helen Warner – fair use
«Oso sperare che qualcuno, in mezzo alla moltitudine di uomini e di donne che soffrono di infelicità senza goderne, possa trovare qui diagnosticato il suo caso e, in pari tempo, qualche suggerimento sul metodo da seguire per guarirne. È nella convinzione che, mediante sforzi ben indirizzati, molti infelici possano liberarsi della loro infelicità e diventare felici, che ho scritto questo libro.»
Bertrand Russel Premio Nobel per la Letteratura 1950
Filosofo, matematico e scrittore, Bertrand Russell (1872-1970) studiò a Cambridge, dove insegnò fino al 1916, quando fu allontanato a causa delle sue idee pacifiste.
Dal 1938 al 1944 visse negli Stati Uniti, dove insegnò a Chicago e a Los Angeles, prima di essere riaccolto a Cambridge. Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1950, legò il suo nome alle principali battaglie civili del Novecento, concludendo la sua intensa attività in favore della pace dando vita nel 1966 al noto «Tribunale Russell» contro i crimini di guerra americani nel Vietnam.
La conquista della felicità non è e non vuole essere la soluzione a tutti i problemi esistenziali dell’uomo moderno, bensì il tentativo di individuare concretamente una via verso una consapevole serenità. Autonomia di giudizio, rispetto delle opinioni altrui, solidarietà, pari opportunità per tutti, sono, per Russell, alcuni degli ingredienti per una moderna ricetta dell “felicità”.
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