cctm collettivo culturale tuttomondo Vasilij Grossman (Russia)
La storia della vita non è che una storia di indomabile violenza, eterna e indistruttibile, che si trasforma, ma non scompare né diminuisce…la storia è un pestar acqua nel mortaio, l’uomo non evolve dall’infimo al superno, l’uomo è immobile, come un blocco di granito; la sua bontà, la sua intelligenza, la sua libertà sono stazionarie: l’umano non si accresce nell’uomo. Che razza di storia è mai quella dell’uomo, se la sua bontà non può crescere?
Vasilij Grossman
da Tutto scorre, Arnoldo Mondadori Editore, 1971
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foto: Galina Lukianova – fair use
Vasilij Grossman scrisse Tutto scorre, che è il suo testamento, fra il 1955 e il 1963. Come nel grandioso “Vita e destino”, non cambiò molto dello stile scabro e aspro che lo aveva reso celebre fra gli scrittori del realismo socialista. Ma vi infuse l’inconfondibile tono della verità. Con lucidità e fermezza, prima di ogni altro parlò qui di argomenti intoccabili: la perenne tortura della vita nei campi, ma anche l’altra tortura, più sottile, di chi ne ritorna e riconosce la bassezza e il terrore negli occhi imbarazzati di parenti e conoscenti; lo sterminio sistematico dei kulaki; la delazione come fondamento della società; il vero ruolo di Lenin e del suo “spregio della libertà” nella costruzione del mondo sovietico.
Vasilij Semënovič Grossman (Berdyčiv, 1905 – Mosca, 1964) è stato uno scrittore e giornalista russo.
È stato corrispondente di guerra per il quotidiano dell’esercito Stella Rossa durante la seconda guerra mondiale per più di tre anni, e proprio in questo cominciò a scrivere le sue opere di denuncia e di narrativa sul tema della guerra, tra le quali ricordiamo: Il popolo è immortale (1943), Il libro nero – Il genocidio nazista nei territori sovietici (1941-1945), Tutto scorre (pubblicato postumo in Germania nel 1970) e quella che resta forse la sua opera più importante, il romanzo fiume Vita e destino, sequestrato in Russia, dove furono distrutte tutte le copie, fu pubblicato postumo in Svizzera nel 1980.
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