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Salvatore Ferragamo (Italia)

04/01/2023 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Salvatore Ferragamo, Pump worn by Marilyn Monroe, 1960

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foto: Salvatore Ferragamo, Décolleté con tomaia interamente ricoperta di strass per Marilyn Monroe, 1960

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A metà degli anni ’50 Salvatore Ferragamo inventò la Décolleté: scarpa alta con un fine tacco in metallo e legno. Divenne all’ istante una delle preferite della stupenda attrice americana Marilyn Monroe. Non passò poi molto tempo prima che la Décolleté diventasse sinonimo indiscusso dello stile Ferragamo

(Courtesy of Florence, Museo Salvatore Ferragamo)

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Salvatore Ferragamo (Bonito, 1898 – Firenze, 1960) è stato uno stilista italiano.

L’amore tra le donne e le scarpe non conosce crisi e il cupido che per primo ha scoccato la freccia ha il nome di Salvatore Ferragamo. Nato a Bonito (Avellino) nel 1898, già a nove anni decide che avrebbe nobilitalo il mestiere del calzolaio. Come molti altri giovani italiani prima di lui, nel 1914 emigra negli Stati Uniti a bordo della nave Stampalia.

A Boston, grazie al cognato Joseph Covelli, inizia a lavorare presso la Queen quality show company. Tra migliaia di paia di scarpe al giorno, il giovane Salvatore si sente solo uno dei tanti ingranaggi della catena di montaggio. Ben presto, si stanca di quelle creazioni “pesanti, goffe, tozze, con la punta a patata e il tacco di piombo” e raggiunge i fratelli a Santa Barbara in California.

Qui apre un piccolo laboratorio di risolatura e riparazioni e lavora per conto dell’American film company. Il suo sogno americano prende vita sulla West Coast, dove l’ industria del cinema lo consacra come “calzolaio delle stelle”. Nel 1923 apre il negozio Hollywood boot shop, a Hollywood boulevard, Las Palmas, molto frequentato dalle star della celluloide: Jean Harlow, Gloria Swanson… (di Carmine Spena per Vogue Aprile 2012)
_

Salvatore Ferragamo (5 June 1898 – 7 August 1960) was an Italian shoe designer and the founder of luxury goods high-end retailer Salvatore Ferragamo S.p.A.

An innovative shoe designer, Salvatore Ferragamo established a reputation in the 1930s. In addition to experimenting with materials including kangaroo, crocodile, and fish skin, Ferragamo drew on historic inspiration for his shoes … keep on reading Wikipedia

 

 

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Cademmo nell’ abbraccio, ci separammo dal mondo, Cademmo nell’ abbraccio,
ci separammo dal mondo,
non sapevamo se eravamo due corpi
o due anime … https://cctm.website/cademmo-nellabbraccio 

Wisława Szymborska
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Le persone dolci non sono ingenue.
Né stupide, né tantomeno indifese.
Anzi, sono così forti da potersi permettere 
di non indossare alcuna maschera.
Libere di essere vulnerabili,
di provare emozioni,
di correre il rischio di essere felici.

Marilyn Monroe

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe

foto Milton Greene 1956
Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo t Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo 
trentacinque anni 
con i capelli tinti 
trentacinque anni 
con un fantoccio. 
Ma io non sono Marylin 
io sono Norma Jean Baker 
perché la mia anima 
vi fa orrore 
come gli occhi delle rane 
sull'orlo dei fossi?
*
Di tanto in tanto
faccio delle rime
ma non prendetevela
con me.
All’inferno, so benissimo
che non si vende;
quel che voglio dire
è quel che ho in testa.
Dipingere i piatti
dipingere i desideri
con i pensieri
che volano via
prima che muoia
e pensare
con l’inchiostro.
*
Quel che ho dentro nessuno lo vede 
ho pensieri bellissimi che pesano 
come una lapide. 
Vi prego fatemi parlare.

[E in privato, lontano da occhi indiscreti, Marilyn Monroe scriveva. E scriveva poesie. Poesie e frammenti, scarabocchi su notebook e quadernetti, su fogli sparsi, su menù e fazzoletti di carta. Sono raccolti in Fragments, i suoi scritti tra il 1943 e il 1962. Vennero scoperti dopo la sua morte dalla vedova Strasberg, moglie del maestro di Marilyn, Lee, a cui lei aveva destinato tutti i suoi effetti personali. Erano in un paio di scatole.
La donna più desiderata del mondo aveva una sensibilità accesa. Le sue note rivelano le molte letture, e le sue parole riflettono un’intelligenza brillante e non comune, quella di una donna che cercava sempre le parole per raccontarsi. E ciò che svelano, soprattutto, è il tragico scollamento tra il personaggio pubblico e quello privato, così vulnerabile, così incompreso, desiderato ma non visto per quello che era...

Fragments. 
Poesie, appunti, lettere di Marilyn Monroe. Feltrinelli ]

a Marilyn : collage fotografico Dina Carruozzo Nazzaro 
(Cecil Beaton & Milton H. Greene)

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremen O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;

ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.

O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;

ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
È solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;

esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.
Walt Whitman
Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle n Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all'identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l'auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L'introspezione è un'attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.

Zygmunt Bauman 

#zygmuntbauman
Non appassiscono i baci come i fiori dell’albero Non appassiscono i baci
come i fiori dell’albero di fuoco,
né mi crescono baccelli sulle braccia;

ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori,
e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi,
coperta d’edera come le antiche muraglie,
continuo a credere nei sussurri serbati,
nella forza dei cavalli selvaggi,
nel messaggio alato dei gabbiani.
Credo nelle radici innumerevoli del mio canto.

Gioconda Belli

#giocondabelli 
Gioconda Belli
Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei be Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.

Ferzan Ozpetek
Finché non si sa ancora nulla di certo, non essen Finché non si sa ancora nulla di certo,
non essendo arrivati segnali,
finché la Terra continua a essere diversa
dai pianeti più vicini e più lontani,
finché non c’è neanche l’ombra
di altre erbe onorate dal vento,
di altri alberi incoronati,
di altri animali dimostrati come i nostri,
finché non c’è eco, tranne quella del posto,
capace di parlare con le sillabe,
finché non si hanno nuove
di mozart migliori o peggiori,
di edison o platoni in qualche luogo,
finché i nostri crimini
possono rivaleggiare soltanto fra loro,
finché la nostra bontà
per adesso non è ancora simile a nessuna,
ed è eccezionale perfino nell’imperfezione,
finché le nostre teste piene di illusioni
passano per le uniche teste piene di illusioni,
finché solo dalle nostre volte palatine
si levano grida agli alti cieli -
sentiamoci ospiti speciali e distinti
nella balera del posto,
balliamo al ritmo dell’orchestrina locale
e ci sembri pure
che sia il ballo dei balli.

Non so gli altri -
per essere felice o infelice
a me basta e avanza questo:
una dimessa provincia
dove anche le stelle sonnecchiano
e ammiccano nella sua direzione
non significativamente.

Wislawa Szymborska
opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … https://cctm.website/temistocle-mancini-italia-2
#temistoclemancini #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere ##leggere #scultura
Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle sto Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle storie d’amore più intense e durature della storia letteraria francese ... https://cctm.website/victor-hugo-a-juliette-drouet
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🥜 Peanuts 🥜 Peanuts
Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane l' Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane 
l'odore del pane e il vento mosso
dalle ali di una farfalla
a dirti solo
che vale la fatica.

Patrizia Fortunati

Illustrazione Dick Pieters
Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei, e Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei,
e io le ho creduto, perché diventava
più pesante e più leggera a volontà
simile agli uccelli in volo.

Correvamo verso l'alto sulle scale di cemento
e lei sollevava dal mio abbraccio
due occhi splendenti, argentei,
verso un cielo inventato proprio allora.

Il suo sguardo fondeva i muri,
feriva le mie guance da cui
erompeva il sangue verso il passato
senza dolore, a fiotti.

Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei.
Correvamo verso l'alto. La scala di cemento
era terminata da un pezzo. Ed anche l'edificio.
Avevamo superato anche il futuro. Le parole
erano rimaste indietro. E forse nemmeno noi
esistevamo più.

Nichita Stănescu

dipinto Winslow Homer - Moonlight (1874)
[…]

L’inferno lo conosciamo, è dappertutto�e cammina su due gambe.�Ma il paradiso?�Può darsi che il paradiso non sia null’altro�che un sorriso�atteso per lungo tempo,�e labbra�che bisbigliano il nostro nome.�E poi quel breve vertiginoso momento�quando ci è concesso di dimenticare velocemente�quell’inferno.

Jaroslav Seifert

[da Vestita di luce]
foto Lista Herbert
Così, uniti e divisi – tu là – io qui – d Così, uniti e divisi – tu là – io qui – 
dovremmo rimanere con la porta socchiusa 
– come due oceani. 

Emily Dickinson

foto: Lovers
© Luigi Falanga
Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la sta Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la stanchezza. 
Se mi arrabbio, ci sono. 
Se mi arrabbio, ti penso. 
Se mi arrabbio, mi sei dentro. 
Ma, se mi stanco, mi spengo. 
Se mi stanco, sono altrove. 
Se mi stanco, mi hai perso...

Katia Vergone
Mio marito mi picchiava, con una cinghia doppia, a Mio marito mi picchiava,
con una cinghia doppia, arabescata.
Per te, rimango alla finestra
tutta la notte, con la lanterna accesa.
Albeggia. Si alza il fumo
sulla fucina.
Neppure questa volta sei rimasto
con me triste prigioniera.
Per te ho accolto un destino amaro,
un destino di tortura.
E tu, chissà, ami una bionda
o una bella rossa?
Potessi smetterla di piangere così!
Nel cuore ho un’ebbrezza soffocante,
ma i raggi del sole si stendono sottili
sopra il letto intatto.

Anna Andreevna Achmatova
Non mi vestite di nero: è triste e funebre. Non m Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

Adriana Zarri

foto Belu Gheorghe
Non era affatto debole, era straordinariamente fra Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente, come tutte le persone forti e profonde.

Margaret Mazzantini

[da Splendore]
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