cctm collettivo culturale tuttomondo Philippe Jaroussky canta Tommaso Traetta
Philippe Jaroussky canta Gemo in un punto e fremo, da L’Olimpiade di Tommaso Traetta, 1770
Gemo in un punto e fremo;
fosco mi sembra il giorno;
ho cento larve intorno;
ho mille furie in sen.
Libretto: Pietro Metastasio
Philippe Jaroussky canta Gemo in un punto e fremo dall’album Forgotten Arias , Erato, 2023
Con Forgotten Arias il controtenore Philippe Jaroussky rende omaggio ai compositori del tardo barocco e al grande librettista dell’epoca, Pietro Metasasio. Tutte e dieci le arie dell’album, scritte tra il 1748 e il 1770 da nove compositori diversi, vengono proposte in prime registrazioni assolute. I libretti di Metasasio vennero utilizzati da diversi compositori – tra cui Vivaldi, Händel, Gluck e Mozart – dando origine a centinaia di opere. Gli autori più noti nello sfaccettato programma di Forgotten Arias sono Gluck, Johann Christian Bach, Jommelli, Hasse e Piccinni. Meno noti sono Bernasconi, Ferrandini, Traetta e Valentini.
Partner musicali di Jaroussky nell’album sono il direttore d’orchestra Julien Chauvin e il suo ensemble Le Concert de la Loge.
Tommaso Traetta (Bitonto, 1727 – Venezia, 1779) è stato un importante compositore italiano della Scuola Napoletana, noto per il suo contributo alle riforme operistiche del XVIII secolo.
Nacque a Bitonto, vicino a Bari, e studiò con il celebre compositore e insegnante Nicola Porpora a Napoli. La sua carriera decollò con l’opera “Il Farnace”, rappresentata per la prima volta nel 1751 a Napoli.
Traetta è riconosciuto per aver ridotto l’ornamentazione eccessiva tipica dell’opera barocca, ponendo maggiore enfasi sulla drammaticità e sull’espressione emotiva. Le sue opere riflettono un mix di influenze italiane, francesi e tedesche, in particolare grazie al suo periodo a Parma, dove lavorò come compositore di corte dal 1759. Qui, Traetta collaborò con importanti figure culturali e si immerse in un ambiente che privilegiava le innovazioni musicali, ispirandosi anche alle opere di Rameau.
Traetta scrisse numerose opere, molte delle quali furono rappresentate in teatri prestigiosi. Alcuni dei suoi lavori più significativi includono:
Il Farnace (1751)
Ippolito ed Aricia (1759)
Didone abbandonata (1757)
L’Olimpiade (1770)
Antigona (1772)
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