collettivo culturale tuttomondo Paolo Gubinelli (Italia)
opera: Paolo Gubinelli, Graffi su carta, colore spray, 2022
L’opera del Maestro Paolo Gubinelli illumina l’orizzonte di nuova poesia, nella esposizione “Graffi su carta”, fino al 31 gennaio 2023 presso il Polo Museale Zona Conce della Carifac’Arte Fabriano (AN)
Paolo Gubinelli nasce a Matelica (MC) nel 1945; a cinque anni comincia gli interessi per la musica, impara a suonare la fisarmonica e successivamente si dedica al clarinetto ed al sax.
Si diploma all’Istituto d’Arte di Macerata. A venti anni si trasferisce a Milano, continuando gli studi nel campo della grafica e dell’architettura; conosce Lucio Fontana ed ha contatti continui con Bruno Munari a cui lo lega una grande amicizia ed altri grandi nomi dell’arte contemporanea.
Dopo un anno si trasferisce a Roma e conosce il grande artista Alberto Burri, Edgardo Mannucci, Giuseppe Uncini, Sol Lewitt, Enrico Castellani, Piero Dorazio.
Nel 1968 si stabilisce a Firenze, dove attualmente vive e lavora.
Ha continuato gli studi di progettazione architettonica, grafica; lavora sempre sul materiale cartaceo, tratta la carta con incisioni, piegature, tagli, acquerelli. Ha partecipato ad innumerevoli mostre e le sue opere sono esposte in permanenza nelle maggiori biblioteche, musei, archivi di stato.
Nel 2011 è stato ospitato alla 54a Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte cm. 102×72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
The work by Paolo Gubinelli (born in 1945 in Matelica, Italy) is focused on levity.
It may be strange that his art is not better remembered in times like ours, in which we are always discussing lightness and everything aims to be soft and light. However, there is a reason.
The levity in his paintings and papers is not an optimistic, triumphal, positivist quality. It is a lyrical dimension that borders on fragility. His delicate lines that cross the page almost without touching it, his diagonals and interrupted circumferences that quickly travel through space, his soft, almost faded colors, speak of a volatile world that dissolves before our eyes.
They speak of a fleeting beauty that tends to hide. They speak of difficult balances, as in his adjacent angle triangles, which could be described as Licini said of his geometries: “They are in equilibrium by some miracle.”
What’s more, they speak of a striving for a space different from the limited and narrow space through which we move. Colored patterns and lines convey the idea, in short, of the beginning of a journey. But what interests Gubinelli is not the path: it is the point of arrival. (by Elena Pontiggia)
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collettivo culturale tuttomondo Paolo Gubinelli