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Miguel Ángel Asturias (Guatemala)

18/05/2021 By carlaita

centro cultural tina modotti Miguel Ángel Asturias

La poesia è la memoria bagnata dalle lacrime. La musica è la memoria del mare.

La poesía es el recuerdo empapado de lágrimas. La música es el recuerdo del mar.
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Miguel Ángel Asturias

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Photo by Marc Kleen on Unsplash

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Miguel Ángel Asturias (Città del Guatemala, 19 ottobre 1899 – Madrid, 9 giugno 1974) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, diplomatico e giornalista guatemalteco.

Nel 1967 è stato insignito del premio Nobel della Letteratura … continua a leggere su Wikipedia

 

cctm.website

Miguel Ángel Asturias Rosales (Ciudad de Guatemala, 19 de octubre de 1899-Madrid, 9 de junio de 1974) fue un escritor, periodista y diplomático guatemalteco que contribuyó al desarrollo de la literatura latinoamericana, influyó en la cultura occidental y, al mismo tiempo, llamó la atención sobre la importancia de las culturas indígenas, especialmente las de su país natal, Guatemala.

En 1965 ganó el Premio Lenin de la Paz de la Unión Soviética. Luego, en 1967, recibió el Premio Nobel de Literatura, convirtiéndose así en el tercer autor americano no estadounidense en recibir este honor —tras Gabriela Mistral en 1945 y Saint-John Perse en 1960— y el segundo hispanoamericano.

Novelista y poeta del realismo mágico, influido en sus orígenes por el realismo, muy pronto, sin renunciar a esa impronta, se adentra en su campo predilecto: la mitología aborigen, la propia tierra —lo «telúrico», en término muy actual—, en el sentido de compromiso con los sinsabores de los campesinos sometidos al yugo colonialista, lo que se ve en los títulos de sus obras. Junto a ello, y una faceta no menos importante, la calidad y sonoridades de su prosa apenas admiten comparación en la literatura castellana del siglo xx.

Hombres de maíz (1949) es reconocida por muchos como su obra maestra. En la novela se aprecian las voces y los rostros del oprobio y la injusticia, pero en términos de cruda explotación colonial. Para ello, lo más resaltable es que el autor logra, de forma casi sobrenatural, acoplar el lenguaje y el ritmo de su prosa a los personajes que retrata, a sus fantásticas creencias, sus atávicas maneras y costumbres.

En esta misma línea se encuentran dos de sus principales obras: Mulata de tal y Tres de cuatro soles, en las cuales el autor incorpora a su novelística sus conocimientos antropológicos sobre mitología maya, poniendo en relación de manera magistral, al apelar a una forma de narrar fuertemente influida por el surrealismo, las cosmovisiones aparentemente excluyentes de la Guatemala pre- y postcolonial. En estas obras los antiguos dioses mayas recuperan inesperadamente su lugar en el mundo contemporáneo, como en Tres de cuatro soles, o son brutalmente reemplazados por nuevas deidades traídas e impuestas por las distintas potencias imperiales. En este proceso las metamorfosis y los cambios abundan, como se puede observar en Mulata de tal, libro de gran estilo, complejo y maravilloso.

Este mundo sincrético diverso y culturalmente rico, sobrevive fundamentalmente en el lenguaje de los pobres y los explotados, lenguaje que Asturias maneja con singular habilidad, que le permite mostrar un mundo en una frase y ensayar una poética de los excluidos y de los oprimidos. El autor se resiste a aceptar el genocidio cultural y humano que la realidad colonial parece imponerle a su pueblo, y reafirma la vitalidad de este último, encarando una empresa literaria que pone como principales protagonistas a aquellas víctimas sometidas al yugo de la dominación imperialista que, no obstante su situación, resisten a la opresión, manteniendo y reproduciendo en las condiciones más adversas una identidad propia. (Wikipedia)

 
 

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Prometto di amarti e rispettarti, finché morte no Prometto di amarti e rispettarti, finché morte non ci separi - disse, guardandosi allo specchio. 
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foto Constance Talmadge by Lumiere, 1921.
Si può paragonare la vita a un tessuto ricamato, Si può paragonare la vita a un tessuto ricamato, di cui ognuno può vedere il lato esterno nella prima metà della sua esistenza, e il rovescio nella seconda: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, poiché lascia riconoscere la connessione dei fili.

IRVING YALOM
[La cura Schopenhauer]
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L'amore a mano aperta Io non ti do il mio amore c L'amore a mano aperta

Io non ti do il mio amore come fanno
le altre donne, in uno scrigno freddo
d'argento e perle, né ricco di gemme
rosse e turchesi, chiuso, senza chiave;
né in un nodo, e nemmeno in un anello
lavorato alla moda, con la scritta
"semper fidelis", dove si nasconde
un'insidia che ottenebra il cervello.
L'Amore a mano aperta, questo solo,
senza diademi, chiaro, inoffensivo:
come se ti portassi in un cappello
primule smosse, o mele nella gonna,
e ti chiamassi al modo dei bambini:
- Guarda che cos'ho qui! – Tutto per te -.

Edna St. Vincent Millay

Illustrazione Liliana Comes
Etimologia di amore. dal latino: [amare]. Un'etim Etimologia di amore. 
dal latino: [amare]. Un'etimologia falsa ma
estremamente poetica vuole che derivi dal latino [a-mors], senza morte.
Parola arcinota, pronunciata tanto spesso come capita a poche. L'etimologia mette in luce
l'archetipicità di questo sentimento: "amore" non deriva da altre, non è composta: la sua radice significa se stessa. Quasi non pare artificiale.
Altro paio di maniche è scegliere i sensi, i significati e
il respiro che si vuole dare a questa parola - a questo sentimento. Naturalmente ha un'ottica soggettiva, e il tema sarebbe complicatissimo. Ma su una cosa si può concordare: tanto più ampio e consapevole e tanto più profondo e coltivato è il significato che le diamo, tanto è meglio per la nostra intera vita.
Prevért scriveva: 
La vita è una ciliegia
la morte il nòcciolo
l'amore il ciliegio.

illustrazione Amanda Cass
A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci di A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci dica che andiamo bene così, anche con i nostri vuoti.

Roberto Emanuelli
Fabio Magnasciutti Fabio Magnasciutti
Settembre: era la più bella delle parole … http Settembre: era la più bella delle parole … https://cctm.website/alexander-theroux-usa/
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E ci saremmo amati davvero così tanto se da lonta E ci saremmo amati davvero così tanto
se da lontano il cuore non ci fossimo scrutati ?… https://cctm.website/nazim-hikmet-turchia-2/
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Come odio i pesci filosofi che danno sempre la col Come odio i pesci filosofi
che danno sempre la colpa ai pesci:
se le onde son troppo forti
e danneggiano il fondale
la colpa è delle code
agitate in modo uguale.
Se il pesce vicino mordicchia la mamma
anzi ne fa un sol boccone
la colpa è dell'avidità,
della "cattiva educazione",
pensiamo subito alla punizione.
La colpa è sempre dei pesci.
Battiamo le pinne sul torace!
Rinneghiamo le squame!
Non sopporto il pesci filosofi,
per non dire di quelli teologi,
per i quali le murene accudirebbero cefali
se non fossero traviate.
Non li sopporto davvero,
e non smetterò di protestare
per queste idee malate.
(Anche se tira tanto la bocca
e mi fa così male).
Non so di chi sia la colpa
ma per me non è dei pesci,
e, forse bestemmio,lo so,ma dico che è dell'acqua:
non si vede mai, non prende posizione
forse nemmeno esiste
questa santa istituzione
che non si mostra mai
e vuole devozione,
ma dov'era quando il gronco ha mangiato la mamma?
E dov'era quando l'ippocampo
è finito scodato?
(e la moglie era così inquieta...)
Sta sempre lì e fa finta di niente
è un' acqua cheta.
Ma dio come tira la bocca...
Però se fa così male
forse davvero è colpa mia
avrà fatto qualcosa per meritarlo,
troppo empio il commento?
o cos'altro non so...forse qualche follia...
un peccato d'inquinamento?
E come si fa chiaro intorno a me.
Mi sa che è questa la famosa superficie,
ma sì, sono anche stufo di nuotare,
chi sa se è vero il racconto dei vecchi:
che i pesci fuor d'acqua
diventano dei.
Forse è il momento di provare
e sono stanco tanto stanco,
e mi fa così male.
Veramente, è meglio andare.

« Questo ha lottato poco all'amo ».
« Sarà stato debole o mesto
Dai, mettilo nel cesto ». 

Filippo Strumia

Illustrazione Collage: Judith Clay
A Fishy Story
«In una goccia d'acqua possono esserci miriadi di «In una goccia d'acqua possono esserci miriadi di mondi simili.»
«Non annegano?» chiedeva Shosha.
Al fine di non complicare troppo le cose, dicevo: «Sanno nuotare tutti». 

Isaac Bashevis Singer

foto Ashleyinwanderland - "Fatal Attraction"
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