collettivo culturale tuttomondo Massimo Cavezzali
Amore e Psiche
Psiche era prigioniera senza prigione. Eros era immortale ma fragile. Eros vide Psiche sulla rupe e la rapì.
Un sogno in bianco e nero. Poteva finire così la storia.
Amore e Psiche. Potevano vivere insieme felici e per sempre. Bastava stare zitti. Farsi ricamare A.P sui tovaglioli. Non mettere mai regole.
E invece…“Giura che non vorrai mai vedere il volto di chi ti ama.” Disse Eros. “Lo giuro!” disse Psiche. E lui la portò nella sua caverna. E lei conobbe quello che non aveva mai conosciuto. Si accesero i sensi, fu passione erotica. Però sempre al buio. Sempre senza vedersi mai. Bello…ma Psiche non seppe resistere. “Voglio vedere questo amore”.
E accese il lume. Le tremavano le mani. L’olio bollente scottò Eros che si spaventò. Era immortale, come poteva provare dolore? Si confuse. Fuggì disperato, sbattendo le ali. Senza Eros, Psiche morì.
O capì. E questa volta si mise lei alla ricerca di Eros.
Per spiegargli che per capirsi bisogna prima ferirsi. E che lei lo aveva capito. Che bisogna accettare che l’altro abbia bisogni che non si possono soddisfare. E che ognuno ha le sue tracce e i suoi percorsi. La sua immagine ideale interna. E che molto soffriva. Perché avrebbe voluto tornare indietro all’antico incontro. Come finì la storia non ha nemmeno importanza. Perché forse si vorrebbe che l’altro indovinasse quello che si fa di tutto per nascondergli. E forse nell’amore nessuno ha la possibilità di arrivare mai in tempo. O forse c’è un altro modo per amare e essere liberi. O forse bisogna separarsi per non perdersi.
O forse, più semplicemente, che ci sono corde che una volta toccate vibrano per sempre.
_
Massimo Cavezzali
_
_
opera: William-Adolphe Bouguereau, Amore e Psiche, 1888
amore psiche cctm italia latino america arte bellezza cultura poesia italia latino america