cctm collettivo culturale tuttomondo Windows 98 di Mario Benedetti
Windows 98 di Mario Benedetti (Paso de los Toros, 1920 – Montevideo, 2009)
Prima del fax, del modem e dell’e-mail
la vergogna era solo artigianale,
lo stoppino si accendeva con un fiammifero
e si scrivevano fogli come bolle.
Prima i baci andavano alla tua bocca,
oggi obbediscono a un tasto “Invia”,
il mio cuore si rannicchia nel suo software
e il mouse esce a cercare sciocchezze.
Quando mi innamoravo di una Venere
i miei sentimenti non erano informatici,
ma ora devo chiedere il permesso
persino per scrivere con il News gothic.
Ti imploro amore di cambiar formato,
preferisco riceverti in Times new roman,
ma niente è paragonabile a quello, nudo,
che era la tua impronta ai tempi della Remington.
_
Windows 98 di Mario Benedetti (Paso de los Toros, 1920 – Montevideo, 2009)
Antes del fax del modem y el e-mail
la vergüenza era sólo artesanal
la mecha se encendía con un fósforo
y uno escribía cartas como bulas.
Antes los besos iban a tu boca
hoy obedecen a una tecla send
mi corazón se acurruca en su software
y el mouse sale a buscar el disparate.
Cuando me enamoraba de una Venus
mis sentimientos no eran informáticos
pero ahora debo pedir permiso
hasta para escribir con el News gothic
Te urjo amor que cambies de formato,
prefiero recibirte en Times new roman
mas nada es comparable a aquel desnudo
que era tu signo en tiempos de la Remington.
_
traduzione: Federico Guerrini
foto: Pietro Donzelli – fair use
Mario Benedetti (Paso de los Toros, 1920 – Montevideo, 2009), è stato un poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano.
Il suo romanzo “La tregua” è stato tradotto in più di 15 lingue. La trasposizione cinematografica del libro diede vita ad un film argentino che fu candidato nel 1974 al Premio Oscar come miglior film straniero e fu il primo film argentino e sudamericano a ricevere questa candidatura. Vale anche la pena ricordare che il cantautore spagnolo Joan Manuel Serrat ha inciso il suo disco “ El sur también existe” con poesie di Mario Benedetti.
Mario Benedetti è stato anche un poeta molto amato, soprattutto in tutti gli angoli dell’America Latina, per la sua leggibilità, per il pathos e la gioia che le sue parole suscitano, per il fatto che i suoi versi attirano l’attenzione e stimolano le passioni popolari.
Lirico sì, ma anche poeta civile.
Impegnato sempre nell’azione e nella militanza politica, ha vissuto in esilio (Argentina, Cuba, Spagna) per dieci anni. E dall’esperienza dell’esilio sono nati alcuni tra i più intensi libri di poesia. Lontani da lui il lamento dell’esiliato, o la nostalgia melensa, ha invece esaltato la fierezza dello stare lontano dalla patria per troppo amore per il suo Paese.
Mario partecipò inoltre al film “El lado oscuro del corazón “dove recitava i suoi versi in tedesco. La grande passione per il giornalismo lo portò a fondare e dirigere la rivista “Marginalia” e nel suo ultimo libro “Vivir adrede”, mostrò il suo lato più intimo come essere umano e come scrittore nonché il suo orientamento nei confronti della vita.
Ricordiamo altre delle sue importanti opere come “Chi di noi”, “Grazie per il fuoco “.
traduzione: Federico Guerrini