collettivo culturale tuttomondo Maria Lai (Italia)
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opera: Maria Lai, Tenendo per mano il sole, 1984 – collezione privata
“Sono felice di farvi tenere per mano il sole e farvi gustare il desiderio di cielo, in un momento di incertezza globale, ma che il sole e il cielo possano farci prima capire e poi superare. Per vivere più sereni”, scriveva Maria Lai a proposito della fiaba cucita Tenendo per mano il sole.
Maria Lai nació el 27 de septiembre de 1919 en Ulassai y murió en Cardedu el 16 de abril de 2013 a los 93 años de edad.
Representa una de las figuras femeninas más importantes de la historia del arte italiano de la segunda mitad del siglo XX … siga leyendo Wikipedia
Fin da bambina mostra uno spiccato talento artistico e ha l’opportunità, seppure fortuita, di avere contatti con il mondo dell’arte (posa per Francesco Ciusa per un ritratto della sorellina scomparsa).
Pochi anni dopo, la famiglia decide di iscriverla alle scuole secondarie a Cagliari, dove conosce Salvatore Cambosu, che per primo scopre la sua sensibilità artistica. Nel 1939 si trasferisce a Roma per frequentare il Liceo Artistico e, una volta completati gli studi, parte alla volta di Verona e, successivamente, a Venezia, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti in cui ha la possibilità di seguire le lezioni di Arturo Martini.
Rientra in Sardegna, non senza difficoltà, nel 1945.
Qui riprende l’amicizia con Salvatore Cambosu e insegna disegno nelle scuole elementari di Cagliari. Ritorna a Roma nel 1956 e, l’anno successivo, presso la galleria L’Obelisco, tiene la sua prima personale.
L’attenzione critica ricevuta in quell’occasione non soddisfa però le attese personali dell’artista che inizia così un lungo periodo di riflessione in cui ritrova il mondo dei poeti e degli scrittori, fra i quali Giuseppe Dessì, suo dirimpettaio di casa a Roma, con il quale coltiva un rapporto di profonda amicizia e di collaborazione.
Nel 1971, presso la Galleria Schneider di Roma, espone i primi Telai, un ciclo che caratterizza i dieci anni successivi e l’avvicina ai temi dell’arte povera, mentre negli anni Ottanta si dedica alle prime operazioni sul territorio che le varranno gli esiti più significativi della sua opera. Nel 1981 realizza a Ulassai l’operazione corale Legarsi alla Montagna, suo capolavoro, che anticipa i temi e i metodi di quella che sarà definita, solamente nel 1998, dal critico d’arte Nicolas Bourriaud come “arte relazionale”.
A partire dagli anni Novanta dà vita a una serie di interventi di arte pubblica che, grazie a una visione programmatica, riusciranno, nel tempo, a trasformare Ulassai, suo paese natale in un vero e proprio museo a cielo aperto, che trova la sua massima espressione nella “Stazione dell’Arte”, museo di arte contemporanea a lei dedicato.
opera: Maria Lai, Tenendo per mano il sole, 1984 – collezione privata