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Virginia Satir
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immagine dal web
Virginia Satir (Neillsville, 1916 – 1988) è stata una psicoterapeuta statunitense, considerata la madre della terapia familiare.
Trasferitasi a Milwaukee con la famiglia, ottenne risultati eccellenti negli studi, prima al Liceo e poi all’Università, dapprima laureandosi, nel 1936, in Scienze dell’Educazione presso il Milwaukee State Teachers College, che attualmente fa parte dell’Università del Wisconsin, poi seguendo dei corsi alla Northwestern University di Chicago e, infine, completando gli studi per il Master in Servizi Sociali nel 1943, percorso intrapreso presso la School of Social Services Administration dell’Università di Chicago.
Tra un lavoro e l’altro, compreso quello di insegnante e la decisione di intraprendere una carriera nel sociale, e diversi spostamenti legati al suo desiderio di integrare l’esperienza lavorativa con i suoi studi, riuscì a completare la sua tesi e gli studi post laurea nel 1948 e iniziò a lavorare in uno studio privato.
Nel 1951 ebbe modo di lavorare con un’intera famiglia e di convincere i componenti di quanto quel modo di fare terapia potesse rivelarsi più efficace che lavorare con un unico individuo. Poco tempo dopo iniziò a lavorare presso l’Illinois Psychiatric Institute, dimostrando ai colleghi l’efficacia dei trattamenti terapeutici legati alla famiglia.
Trasferitasi in California, fondò con altri due terapisti il Mental Health Research Institute. Grazie anche alle sovvenzioni ricevute, riuscì ad avviare quello che sarebbe stato il primo programma di formazione formale sulla terapia familiare.
Nel 1964 pubblicò il suo primo libro, Conjoint Family Therapy, traducibile come Terapia familiare congiunta.
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