cctm collettivo culturale tuttomondo le Api di Micol Sabbadini
foto: le Api di Micol Sabbadini – oro, lacca, diamanti, turchese, corallo e lapis.
La spilla Ape, originariamente disegnata da Alberto Sabbadini per la moglie Stefania, negli anni ottanta, è diventata l’icona della Maison Sabbadini.
Quando la figlia Micol Sabbadini entrò a far parte dell’azienda come direttore creativo, pensò immediatamente di declinarla in altri gioielli, ma suo padre era fermamente contrario. Micol iniziò a indossare in negozio tre spille a forma di ape ereditate dalla nonna, trasformate in orecchini dal loro capogioielliere. Da lì nacque il successo.
Vennero subito sviluppate la Baby Bee con la nobile tecnica dell’invisible setting e la Baby Bee in oro, lacca e diamanti. Seguirono pin, bracciali, ciondoli, gemelli e anelli decorati con la lacca effetto multistripes sulle silhouette. Si sperimentò anche con pietre dure come turchese, corallo e lapis, e si studiarono api a righe bianche, rosa, rosse, verdi e azzurre. Le ultime creazioni presentate in vetrina sono in lapis, malachite, quarzo e calcedonio. L’ape stilizzata del loro logo è diventata un orecchino.
Simbolo di operosità, vivacità e buona sorte, è il gioiello dalle infinite interpretazioni, con diamanti o pietre preziose, metalli nobili come l’oro e montature ricercate come l’invisible setting. Oppure in corallo, o laccate in infiniti motivi, dal leopardato al quadretto Vichy.
Si inizia con un’ape, per poi creare una collezione di api diverse, abbinabili tra loro.
“Il mio bisnonno, Alberto Esquenazi, era il venditore di pietre della casa reale spagnola; una volta salito al potere Franco, si è trasferito a Milano, dove ha continuato la sua attività. La figlia Sarita ha poi sposato mio nonno Bruno Sabbadini, che ha cominciato a lavorare con il suocero nella vendita di pietre preziose”, racconta Micol Sabbadini, quarta generazione alla guida dell’azienda di famiglia insieme al fratello Pierandrea. “Mio papà Alberto ha iniziato a lavorare molto giovane con mio nonno, iniziando in seguito a disegnare anche i gioielli. Ha fatto però una promessa a mio nonno: che il 50% del business sarebbe sempre rimasto legato all’alta gioielleria e alle pietre preziose. Ed è ancora così”.
Sabbadini infatti vanta ancora oggi tra le proprie creazioni gioielli con diamanti, smeraldi e rubini esclusivi e rari, in quanto vengono mantenuti il più naturali possibili, senza i trattamenti usuali della gioielleria. “In casi di questo tipo, prima acquistiamo la pietra, e attorno ad essa, in base alle sue caratteristiche costruiamo il gioiello”, precisa Micol Sabbadini, che dopo una carriera come fotografa ha affiancato il padre dell’ideazione dei gioielli.
La Maison Sabbadini si trova a Milano, in via Sant’Andrea 5, in un Atelier di 315 metri quadrati su quattro livelli che ripropone nello showroom al piano terra lo stile della precedente boutique di via Montenapoleone, progettata nel 1994 dal genio creativo dell’architetto Renzo Mongiardino.
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