cctm collettivo culturale tuttomondo Guido Ceronetti (Italia)
Le illusioni di un fiore di Guido Ceronetti (Torino, 1927 – Cetona, 2018)
Un fiore – poteva essere Rosa, Peonia, Margherita, Anemone, Orchidea, una Liliacea – andava per una strada, asfaltata, ma non resa dal passaggio delle automobili inaccessibile al transitare di un fiore, e vide un uomo che spenzolava dal muretto di una villa, con un paio di baffi grigi, robusto, non troppo lungo, e giallo.
Gli piacque, volle odorarlo.
L’alito dell’uomo era immoralmente fetido.
– Che profumo squisito!
Così il fiore. Strappò con cautela l’uomo e se lo portò a casa.
Tra i molti vasi che aveva ne scelse uno splendido in cristallo di Manciuria.
Sapete, una cosa unica: la Manciuria produce un vaso ogni due o trecento anni e al mondo ce ne sono pochissimi esemplari.
Lo riempì d’acqua fresca e vi collocò l’uomo coi baffi, del tipo europaeus majalis (era infatti maggio).
– L’acqua è fredda, – disse l’uomo, – la voglio calda.
Il fiore cambiò la fredda in calda.
– Da fumare, – disse l’uomo.
Il fiore andò dal tabaccaio a comprargli un sigaro.
Il tabaccaio rideva: – Un fiore che fuma? – Non è per me, è per l’uomo che ho nel vaso! – Hai colto un uomo? – Sì.
– Sai che è proibito coglierli.
– Lo so, ma era così bello: un europaeus majalis tutto giallo.
– Durano poco.
L’uomo nel vaso fumava e tossiva.
Non mandava buon odore, ma il fiore ne era incantato.
Di sera, prima di chiudere la corolla, si poneva vicino all’uomo e ne aspirava le esalazioni mortali.
Il colore giallo dell’europaeus majalis cominciò a farsi scuro, e all’uomo cadde un orecchio, insieme a molti capelli.
Un occhio rotolò sulla corolla del fiore addormentato, quasi soffocandolo.
Ma i fiori resistono molto di più dell’uomo alle forze della morte, si riprese subito, gettando l’occhio nella pattumiera.
– Dammi un po’ di salame, – disse l’uomo, ormai senza occhi.
Il fiore andò dal pizzicagnolo: – Presto, del salame, è per un uomo che sta morendo! Il salame, in punto di morte, può far miracoli.
L’uomo mangiò il salame e gli rispuntò un orecchio: rosa, senza peli.
Il fiore tornò a sperare.
Ma proprio mentre gli rispuntava l’orecchio, all’uomo caddero i baffi.
– Dammi del vino buono, – disse l’uomo.
Il fiore corse dal vinaio e prese del Vermentino.
L’uomo ne trincò due bottiglie e riprese colore.
Ma un’ora dopo la testa gli ciondolava.
L’acqua nel vaso era diventata melmosa.
“Devo buttarlo via”, pensò il fiore, rattristato a morte.
Prese con delicatezza l’uomo, lo lavò e a notte piena andò a gettarlo nell’acqua del fiume, dove di solito si buttano gli uomini quando cominciano a marcire.
– Anch’io me ne andrò, tra poco, disse il fiore a un piccione sul parapetto, che aveva visto tutto.
Eh sì, l’uomo aveva contagiato col suo alito il povero fiore che l’aveva colto, e ora il fiore ne moriva.
Ma contento di aver amato un europaeus majalis.
Sono strani i fiori.
Strano e stregato il mondo.
Strani gli amori degli uomini e dei fiori.
da D.D. Deliri disarmati, Einaudi, 1993
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illustrazione: Larissa Grace
Guido Ceronetti (Torino, 1927 – Cetona, 2018) è stato un poeta, filosofo, scrittore, traduttore, giornalista, drammaturgo, teatrante e marionettista italiano.
Uomo di straordinaria erudizione e di fine sensibilità umanistica, comincia nel 1945 a lavorare con vari giornali tra cui il quotidiano «La Stampa», la cui prima collaborazione è datata 1972.
Nel 1970 da vita al Teatro dei Sensibili allestendo, insieme alla moglie Erica Tedeschi, spettacoli itineranti con le sue “marionette ideofore”.
Nel 1994 è stato aperto, negli Archivi della Biblioteca Cantonale di Lugano, il fondo Guido Ceronetti, da lui scherzosamente definito “il fondo senza fondo”. Esso raccoglie infatti un materiale ricchissimo e vario: opere edite e inedite, manoscritti, quaderni di poesie e traduzioni, lettere, appunti su svariate discipline, soggetti cinematografici e radiofonici. Vi si trovano inoltre numerosi disegni di artisti (anche per il Teatro dei Sensibili), opere grafiche dello stesso Ceronetti, collage e cartoline. Con queste ultime è stata allestita, nel 2000, la mostra intitolata “Dalla buca del tempo: la cartolina racconta”.
Tra i suoi libri ricordiamo: D.D. Deliri disarmati (Einaudi 1993), Cara incertezza (Adelphi 1997), La carta è stanca. Una scelta (Adelphi 2000), Un viaggio in Italia 1981-1983 (Einaudi 2004), Insetti senza frontiere (Adelphi 2009), In un amore felice (Adelphi 2011), Ti saluto mio secolo crudele (Einaudi 2011), Per non dimenticare la memoria (Adelphi 2016), Messia (Adelphi 2017), Regie Immaginarie (Einaudi 2018).
Nel giugno 2011 ha dato l’addio alle scene organizzando a Torino il Festival dei Disperati e con lo spettacolo Finale di Teatro.
Fonti: Casa editrice Einaudi, Archivio del Teatro dei Sensibili, Archivio del comune di Andezeno.
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