cctm collettivo culturale tuttomondo giuseppe ungaretti
Tra un fiore colto e l’ altro donato
l’inesprimibile nulla.
Between a picked flower and the other given,
the ineffable nothing
Giuseppe Ungaretti
Eterno dalla raccolta L’allegria, Preda, 1931
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Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano.
È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Inizialmente influenzato dal simbolismo francese, la sua poesia fu caratterizzata nei primi tempi da componimenti brevissimi, costituiti da poche parole essenziali e da analogie a volte ardite, compresi principalmente nella raccolta L’allegria (1919); passò poi a lavori più complessi e articolati dal contenuto concettualmente difficile. Una terza fase della sua evoluzione poetica, segnata dal dolore per la perdita prematura del figlio, ha compreso opere meditative dall’intensa riflessione sul destino umano. Negli ultimi anni le sue poesie furono specchio della saggezza, ma anche del distacco e della tristezza dell’età avanzata. È stato inoltre considerato da alcuni critici come anticipatore dell’ermetismo … continua a leggere su Wikipedia
Giuseppe Ungaretti (8 February 1888 – 2 June 1970) was an Italian modernist poet, journalist, essayist, critic, academic, and recipient of the inaugural 1970 Neustadt International Prize for Literature.
A leading representative of the experimental trend known as Ermetismo (“Hermeticism”), he was one of the most prominent contributors to 20th century Italian literature. Influenced by symbolism, he was briefly aligned with futurism. Like many futurists, he took an irredentist position during World War I. Ungaretti debuted as a poet while fighting in the trenches, publishing one of his best-known pieces, L’allegria (“The Joy”) … keep on reading Wikipedia
Giuseppe Ungaretti, Eterno dalla raccolta L’allegria, Preda, 1931
Nel 1931 esce l’edizione definitiva della raccolta poetica L’Allegria.
Apre la raccolta la poesia Eterno. Il componimento, in due soli ed essenziali versi in apparenza impenetrabili ma profondi, preannuncia la poetica ermetica della seconda opera di Giuseppe Ungaretti Sentimento del tempo.
Questa poesia è certamente enigmatica e complessa, per cui ogni commento non può che apparire soggettivo e pertanto limitato. Si parla di un gesto, un fiore colto e donato, espressione figurata della vita umana e delle sue azioni, che si fonde con l’immenso, di cui l’uomo è parte integrante. Allora in questo ambito il nulla non è assenza ma inevitabilmente presenza inesprimibile.
Certamente s’avverte la necessità interiore del Poeta di ambire ad evocare la totalità dell’universo, entro il quale permane il senso del Mistero.(Antonio Ragone)