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Gianfranca Gastaldi (Italia)

22/09/2020 By carlaita

centro cultural tina modotti Gianfranca Gastaldi ha vinto la Tenzone di Agosto

Dodici poeti per dodici poesie.

Tre turni di eliminazione con un pubblico sempre numeroso e impegnato a scegliere la poesia prediletta tra quelle in gara per la Tenzone d’agosto di Residenze Poetiche. Alla sfida finale del 14 settembre sono arrivati in tre: Gabriele Borgna, Gianfranca Gastaldi e Micol de Pas. Nei 45 minuti a disposizione per scegliere la poesia vincitrice hanno votato in 333, preferendo la poesia di Gianfranca Gastaldi che ha così vinto il torneo aggiudicandosi il 47% dei voti.

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_

Doce poetas para doce poemas.

Tres rondas de eliminación con un públicocada vez más numeroso y dedicado a escoger el poema predilecto entre los que compiten en el Tensón de agosto de Residenze Poetiche. Al desafío final del 14 de septiembre llegaron tres: Gabriele Borgna, Gianfranca Gastaldi y Micol de Pas. En los 45 minutos disponibles para elegir el poema ganador votaron 333, prefiriendo el poema de Gianfranca Gastaldi que así ganó el torneo adjudicándose el 47% de los votos.
_

di Gianfranca Gastaldi (Italia)

Cerco un animale
al richiamo di quella
forse, cinciallegra

Alle mie spalle
calma e costante
scroscia la fontana

Decisa,
nel suo eterno lavoro
di fluire,
scorrere

tra un’età
e l’altra

gentile compagna,
ristora
chi siede
e ricorda
quell’altro fluire,
del tempo

di cammini
ormai passati
di sere concluse
passeggiando
con te

Ora sei a letto,
già stanca
per pochi passi

In me
sogni notturni
si agitano

Ma non
mi sento sola
in questo silenzio

puntellato
di campanacci lontani
dello stillare d’acqua,
di frinire d’insetti
e segnali ignoti
di coturnici al tramonto

Non mi sento sola
Chiudo gli occhi
e in me ritorno
a quelle estati
il loro sole
nel mattino
così forte

Tu, ancora più forte

Il silenzio
di questa piazza
mi abbraccia
in un fiorire
di tempo
e di
ricordi

Quei passi
che tu più non muovi
E che io
per te
conservo

Si tramutano
in me
Nel desiderio
più forte
di vita

Quanta fatica,
Quanto desiderio ho
di scrivere poesia
_
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de Gianfranca Gastaldi (Italia)

Busco a un animal
al llamado de aquella
quizás, ave herrerillo

A mis espaldas
calmada y constante
se precipita la fuente

Decidida,
en su eterna labor
de fluir,
correr

entre una edad
y la otra

gentil compañía,
reconforta
a quien se sienta
y recuerda
aquel otro fluir,
del tiempo

de caminos
ya pasados
de noches terminadas
paseando
contigo

Ahora estás en la cama,
ya cansada
por pocos pasos

En mí
sueños nocturnos
se agitan

Pero no
me siento sola
en este silencio

apuntalado
de cencerros lejanos
del gotear del agua,
del chirriar de los insectos
y señales ignotas
de las perdices al ocaso

No me siento sola
Cierro los ojos
y en mí vuelvo
a aquellos veranos
su sol
en la mañana
tan fuerte

Tú, aún más fuerte

El silencio
de esta plaza
me abraza
en un florecer
de tiempo
y de
recuerdos

Aquellos pasos
que tú ya no mueves
Y que yo
para ti
conservo

Se convierten
en mí
En el deseo
más fuerte
de vida

Cuánta fatiga,
Cuánto deseo tengo
de escribir poesía
_

Traduzione Antonio Nazzaro
Revisione Sandra Uribe Pérez

foto: Gianfranca Gastaldi

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Gianfranca Gastaldi nasce a Torino, dove completa la sua formazione universitaria salvo una breve parentesi svizzera (Université de Neuchâtel).

Dottore di ricerca dal 2012, agli studi in psicologia dell’educazione affianca da tempo un personale percorso di riflessione letterario e artistico, che si esprime soprattutto attraverso il linguaggio poetico.

Insegna nella scuola primaria ed è docente per l’Università degli Studi di Torino in Psicologia dell’Educazione. È autrice di diversi articoli e saggi in ambito scientifico.

In ambito letterario ha pubblicato il testo Madrid, 3 aprile 2008, nell’antologia L’insostenibile leggerezza della precarietà (a cura di Caffè Letterario La luna e il drago, 2012) e la raccolta poetica Nuove More, edita da LietoColle (2015).  Suoi testi hanno ricevuto la menzione della critica nell’ambito del premio letterario Il Sublime, edizione 2018; sono pubblicati nella raccolta antologica omonima.
_

Gianfranca Gastaldi nació en Turín, donde  terminó su formación universitaria salvo un breve paréntesis enSuiza (Université de Neuchâtel).

Doctora en investigación desde el 2012, a los estudios en Psicología de la Educaciónacompaña desde hace tiempo un recorrido personal de reflexión literaria y artística, que expresa sobre todo a través del lenguaje poético.

Enseña en la escuela primaria y es docente en Psicología de la Educación para la Universidad de Turín. Es autora de diferentes notas y ensayos en el ámbito científico.

En el ámbito literario publicó el texto Madrid, 3 aprile 2008,  en la antología “L’insostenibile leggerezza della precarietà” (a cargo de Caffè Letterario La luna e il drago, 2012) y la colección poética Nuove More, (editorial  LietoColle, 2015).  Sus textos han recibido la mención de la  crítica en el marco del premio literario Il Sublime, edición 2018; y han sido publicados en la  colección antológica homónima.

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cctm.website

Dodici poeti per dodici poesie … Doce poetas para doce poemas … Gianfranca Gastaldi ha vinto la Tenzone di Agosto

 
 

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È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quand È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quando sarai triste perché ti senti lontana da tutti, o perché lui non si fa sentire, pensami. Se vorresti leggere un libro e non sai a chi chiedere, pensami. Pensami la sera, quando parlavamo, e non fare niente per distrarti da me. Non farmi scivolare via come si fa con le cose brutte, o peggio, con quelle cose che sono finite per sempre. Pensami quando incontrerai qualcuno col nome uguale al mio, o quando sentirai il nome della mia città al telegiornale, pensami e non forzarti a lasciarmi fuori dalla tua testa, dalla tua vita, ti prego. Pensami se tutti i tuoi amici saranno troppo occupati, o se vedrai una strada piena di ragazzi appena usciti da scuola. Pensami quando vedrai due alberi molto vicini, ma troppo lontani per toccarsi. E pensa a noi quando vedrai le foglie dei loro rami sfiorarsi per il vento. Pensami nel giorno del mio compleanno, e non scordarti la data, è il regalo più bello. Ti chiedo solo questo. Se mai ti mancherò, non scrivermi, ma ti prego, non scacciarmi dai tuoi pensieri. Pensami. Ricordati di me, finché puoi.
Francesco Roversi
opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https: opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https://cctm.website/luigi-ontani-italia
#luigiontani #arte #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Anche l’ acqua pulita, se sta ferma in un secchi Anche l’ acqua pulita, se sta ferma in un secchio o in una conca, imputridisce … https://cctm.website/elvira-seminara-italia 
#elviraseminara #acqua #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum ist Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Ci manca tanto quel fratello che era figlio unico Ci manca tanto quel fratello che era figlio unico ❤️

É stato uno dei più grandi, folli, belli, atipici, geniali, totali, unici e irripetibili talenti della musica italiana.
Una meraviglia continua, lunare, malinconica e funambolica scrivendo  canzoni incredibili. 
E lo ha fatto in fretta, perché il tempo con lui è sempre andato di fretta. Troppo. Maledettamente troppo. 
Come quell’auto che si schiantò il 2 giugno 1981 lasciandoci sgomenti. 

Rino Gaetano era un genio e a noi manca il suo cielo sempre più blu
💔#Giulia 💔#Giulia
Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.we Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.website/mariangela-gualtieri-italia
#mariangelagualtieri #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #gentile
Cademmo nell’ abbraccio, ci separammo dal mondo, Cademmo nell’ abbraccio,
ci separammo dal mondo,
non sapevamo se eravamo due corpi
o due anime … https://cctm.website/cademmo-nellabbraccio 

Wisława Szymborska
#wislawaszymborska #abbraccio #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesia #amore
Le persone dolci non sono ingenue.
Né stupide, né tantomeno indifese.
Anzi, sono così forti da potersi permettere 
di non indossare alcuna maschera.
Libere di essere vulnerabili,
di provare emozioni,
di correre il rischio di essere felici.

Marilyn Monroe

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe

foto Milton Greene 1956
Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo t Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo 
trentacinque anni 
con i capelli tinti 
trentacinque anni 
con un fantoccio. 
Ma io non sono Marylin 
io sono Norma Jean Baker 
perché la mia anima 
vi fa orrore 
come gli occhi delle rane 
sull'orlo dei fossi?
*
Di tanto in tanto
faccio delle rime
ma non prendetevela
con me.
All’inferno, so benissimo
che non si vende;
quel che voglio dire
è quel che ho in testa.
Dipingere i piatti
dipingere i desideri
con i pensieri
che volano via
prima che muoia
e pensare
con l’inchiostro.
*
Quel che ho dentro nessuno lo vede 
ho pensieri bellissimi che pesano 
come una lapide. 
Vi prego fatemi parlare.

[E in privato, lontano da occhi indiscreti, Marilyn Monroe scriveva. E scriveva poesie. Poesie e frammenti, scarabocchi su notebook e quadernetti, su fogli sparsi, su menù e fazzoletti di carta. Sono raccolti in Fragments, i suoi scritti tra il 1943 e il 1962. Vennero scoperti dopo la sua morte dalla vedova Strasberg, moglie del maestro di Marilyn, Lee, a cui lei aveva destinato tutti i suoi effetti personali. Erano in un paio di scatole.
La donna più desiderata del mondo aveva una sensibilità accesa. Le sue note rivelano le molte letture, e le sue parole riflettono un’intelligenza brillante e non comune, quella di una donna che cercava sempre le parole per raccontarsi. E ciò che svelano, soprattutto, è il tragico scollamento tra il personaggio pubblico e quello privato, così vulnerabile, così incompreso, desiderato ma non visto per quello che era...

Fragments. 
Poesie, appunti, lettere di Marilyn Monroe. Feltrinelli ]

a Marilyn : collage fotografico Dina Carruozzo Nazzaro 
(Cecil Beaton & Milton H. Greene)

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremen O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;

ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.

O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;

ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
È solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;

esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.
Walt Whitman
Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle n Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all'identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l'auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L'introspezione è un'attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.

Zygmunt Bauman 

#zygmuntbauman
Non appassiscono i baci come i fiori dell’albero Non appassiscono i baci
come i fiori dell’albero di fuoco,
né mi crescono baccelli sulle braccia;

ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori,
e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi,
coperta d’edera come le antiche muraglie,
continuo a credere nei sussurri serbati,
nella forza dei cavalli selvaggi,
nel messaggio alato dei gabbiani.
Credo nelle radici innumerevoli del mio canto.

Gioconda Belli

#giocondabelli 
Gioconda Belli
Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei be Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.

Ferzan Ozpetek
Finché non si sa ancora nulla di certo, non essen Finché non si sa ancora nulla di certo,
non essendo arrivati segnali,
finché la Terra continua a essere diversa
dai pianeti più vicini e più lontani,
finché non c’è neanche l’ombra
di altre erbe onorate dal vento,
di altri alberi incoronati,
di altri animali dimostrati come i nostri,
finché non c’è eco, tranne quella del posto,
capace di parlare con le sillabe,
finché non si hanno nuove
di mozart migliori o peggiori,
di edison o platoni in qualche luogo,
finché i nostri crimini
possono rivaleggiare soltanto fra loro,
finché la nostra bontà
per adesso non è ancora simile a nessuna,
ed è eccezionale perfino nell’imperfezione,
finché le nostre teste piene di illusioni
passano per le uniche teste piene di illusioni,
finché solo dalle nostre volte palatine
si levano grida agli alti cieli -
sentiamoci ospiti speciali e distinti
nella balera del posto,
balliamo al ritmo dell’orchestrina locale
e ci sembri pure
che sia il ballo dei balli.

Non so gli altri -
per essere felice o infelice
a me basta e avanza questo:
una dimessa provincia
dove anche le stelle sonnecchiano
e ammiccano nella sua direzione
non significativamente.

Wislawa Szymborska
opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … https://cctm.website/temistocle-mancini-italia-2
#temistoclemancini #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere ##leggere #scultura
Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle sto Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle storie d’amore più intense e durature della storia letteraria francese ... https://cctm.website/victor-hugo-a-juliette-drouet
#victorhugo #juliettedrouet #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #amore
🥜 Peanuts 🥜 Peanuts
Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane l' Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane 
l'odore del pane e il vento mosso
dalle ali di una farfalla
a dirti solo
che vale la fatica.

Patrizia Fortunati

Illustrazione Dick Pieters
Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei, e Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei,
e io le ho creduto, perché diventava
più pesante e più leggera a volontà
simile agli uccelli in volo.

Correvamo verso l'alto sulle scale di cemento
e lei sollevava dal mio abbraccio
due occhi splendenti, argentei,
verso un cielo inventato proprio allora.

Il suo sguardo fondeva i muri,
feriva le mie guance da cui
erompeva il sangue verso il passato
senza dolore, a fiotti.

Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei.
Correvamo verso l'alto. La scala di cemento
era terminata da un pezzo. Ed anche l'edificio.
Avevamo superato anche il futuro. Le parole
erano rimaste indietro. E forse nemmeno noi
esistevamo più.

Nichita Stănescu

dipinto Winslow Homer - Moonlight (1874)
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