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Ciao bella… di Andrea Pazienza

12/07/2017 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Ciao bella di Andrea Pazienza

Ciao bella – Andrea Pazienza

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andrea pazienza ciao bella cctm a noi piace leggere

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Bologna, 28 gennaio 1975

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Ciao bella
Sto fumando una sigaretta, ho appena finito di pranzare, e sto battendo a macchina questa nella stanza di Nicola e Robby, poiché Gino, dopo una notte insonne, non si è ancora svegliato.
Mezz’ora fa, aggrappato ad un telefono in un bar, ti parlavo.
Odio il telefono.
E’ uno strumento freddo e distante, incapace a far trasparire il benché minimo sentimento, ed assolutamente inadatto come mezzo di augurio.
E i miei, stamane, volevano essere i più sinceri possibili, non solo in apparenza ma perché realmente tali.
Ti scrivo questa di getto, usando le copertine di alcune dispense di regia, perciò scusa gli eventuali errori e l’evidente ineleganza strutturale.
Ho provato diverse volte a scriverti, ma in tutti i tentativi il bisogno di originalità e l’assoluta mancanza di idee mi hanno sempre fregato, costringendomi ad appallottolare il foglio dopo due righe e a gettarlo nel cestino già colmo.
Odio il telefono.
Ciao come stai?
Bene grazie, e tu?
Anch’io bene, grazie.
Ciao, come stai? Cosa si può rispondere in un telefono con quindici gettoni dentro, col tempo contato, mentre il cuore ti scoppia dalla gioia di parlarti e lotti per non darlo a vedere, e il giradischi o la radio sono a tutto volume e il locale è pieno di gente?
Bene grazie.
Non ti puoi mica mettere a urlare che mangi riso al burro da due giorni, a pranzo e a cena, che non vedi una bistecca da una settimana, e che ti sembra di star bene solo perché non stai peggio degli altri studenti, che più o meno vivono come te.
Non puoi mica urlare nella cornetta che sei stanco di non far niente, stanco delle nottate passate in luoghi fumosi, in cinema di terza, a giocare a carte, a leggere Godard, a sognare Pescara, a frequentare ragazze nottambule e senza scrupoli, a disegnare con rabbia e senza voglia, a giocare a pallone in un campetto male illuminato, a studiare “PHOTOGRAPH” seduto sulla tazza del cesso, ad aspettare autobus che non arrivano mai, ad inseguire donne misteriose sotto i portici, a misurare lo spessore della nebbia in piazza Maggiore, a frequentare cabaret sulla via del fallimento, quattro gatti e una chitarra, barzellette e canti cileni, bowling deserti, a bere cioccolate nei bar dell’ultima ora, a rompersi le palle nei cineforum, stasera giriamo le gallerie d’arte, c’è Emmanuelle, compriamo una bottiglia di Ballatine’s o di Chivas Regal e tiriamo l’alba.
Come sto?
Sto che ne ho le tasche piene di disegnare ascoltando Supersonic, per voi giovani, Popoff, Stevie Wonder, Miles Davis, Alice Cooper, i Chicago, etc, non ne posso più di svegliarmi ogni giorno alle quattordici, se tutto va bene, la stufona non ha perso gas e sono morto, o se non apro gli occhi su un cielo già maledettamente stellato.
Cosa posso dire per telefono?
Che l’università forse funziona, ma io non posso dirlo perché non ci vado mai?
Che sono di nuovo impelagato nella politica, che passo ore a sfidare sconosciuti a ping pong nel circolo studentesco, che vorrei piangere al pensiero della pila inverosimile di piatti che mi aspetta appena finita questa lettera?
Come va?
A cazzo di cane, ecco come va.
Sono un’artista vero Isa?, e non posso per questo permettermi il lusso di essere volgare. Ma io me ne frego di essere un’artista, se poi non posso dire ciò che penso sino in fondo!
Se l’essere un’artista, ammesso che io lo sia, e nutro dubbi in proposito, deve condizionarmi, ebbene io non sono un’artista, sono uno studentaccio volgare, scurrile, triviale, meridionale e cafardo!
E porca Eva, che vita di merda!
A Pescara, almeno, non mangiavo nemmeno lì tanto, anzi facevo la fame, ma mi sentivo più pulito, dentro e fuori, qui con una doccia al giorno riesco sì e no a grattarmi via un’oncia di smog, e per pulirmi “dentro” non basterebbe una fabbrica di detersivi.
Ragazzone DAMSiste con i capelli sporchi e tampax grossi così sotto i jeans, che sembra abbiano l’uccello al posto della fica, omosessuali musicisti, maoisti pazzi e sconcertanti nelle loro pretese, ecco con chi ho giornalmente a che fare.
Sono stato a cercare di mettere un po’ d’ordine nel collettivo di facoltà, secondo le nuove ristrutturazioni ideologiche attuate da Mao durante la rivoluzione culturale, posso farlo essendo rappresentante del Vento Rosso, e mi hanno preso perREAZIONARIO solo perché il fare sciopero per aiutare i postelegrafonici di Modena non credevo potesse servire a noi del DAMS.
Manifesto, Lotta Continua, Marxisti-leninisti, Maoisti, Radicali e Comunisti qui nella rossa Bologna si scannano fra loro, invece che unirsi e combattere i Parlamentini.
Sono stato a sentire Venditti al Palasport e mi hanno accusato di scarsa intellettualità.
Chiedo loro chi era Schopenauer e non lo sanno!
Se Squarzina (regia) mi dice, dopo un’intervento, “osservazione esatta, bravo”, faccio la figura del leccapiedi, e se vado un giorno in facoltà con le scarpe da tennis, tutti a dire: “toh, Andrea con le scarpe da tennis”, lasciando facilmente intuire che una delle loro più importanti occupazioni sia il vedere e annotare con che paio di scarpe APAZ viene a scuola!
Ragazze con pellicce di lupo, borsa di Viton, loden da ottantamila lire, gonne di E. Laurent, e tipini in raiban a specchio, magliette Ritz in cachemire e Barrown, mi danno del provinciale se porto tutti i giorni lo stesso jean, a tubo, e gli scarponi.
Al diavolo.
Maledetto telefono.
Come stai?
Bene grazie…e tu?
Così Così (oppure bene, o male, o benissimo, o benissimo)
(o malissimo, o malissimo, oppure bene grazie)
Ti passo Sandra, vuoi parlare con Sandra?
Sì, grazie.
Saaaaaaaaannnnnnnndddddrrrrrrraaaaaa!!!!!
Ciao Sandra.
Ciao Andrea come stai?
Potrei star peggio, e tu?
Così così, ti ripasso Isabella.
Ciao Sandra.
Ciao Andrea.
Ciao Isabella.
Ciao Andrea.
Come va con Guido?
Bene, da un po’ bene.
Meno male…
Auguri.
Grazie.
Ciao.
Ciao Andrea.
Ciao Isa.
Ciao.
Ciao.
CLICK.
Ed è la fine.
Fine della conversazione, della telefonata, dei gettoni.
Volevo dirti tante cose e non ti ho detto niente.
Vorrei tanto vederti e parlare con te, verrai a Pescara?
A Pescara, l’otto febbraio.
Porta tutti, se puoi, se loro possono e se volete.
Dillo anche a Nanni, credo di essergli amico.
OGGI, VENTOTTO FEBBRAIO MILLENOVECENTOSETTANTACINQUE, LA DOLCE ISABELLA COMPIE QUINDICI ANNI. AUGURI.

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Andrea.

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Nei suoi amori era molto indecisa Patrizia Cavalli Nei suoi amori era molto indecisa
Patrizia Cavalli #cctmfb #linkinbio #patriziacavalli #poesia #poesiaitaliana #anoipiaceleggere #leggere
Con l’avallo delle nuvole Ho nostalgia di una t Con l’avallo delle nuvole
 Ho nostalgia di una terra
in cui non sono mai stata,
dove tutti gli alberi e i fiori
mi conoscono,
dove non vado mai,
dove però le nuvole
si ricordano bene
di me,
straniera,
che non ha casa in cui piangere.
Vado
verso un’isola senza porto,
butto in mare le chiavi
già alla partenza.
Non arrivo da nessuna parte.
La mia tela è come una ragnatela al vento,
ma non si strappa.
E oltre l’orizzonte,
dove i grandi uccelli
asciugano le ali al sole
alla fine del volo,
c’è una terra
dove mi si deve accettare
senza passaporto,
con l’avallo delle nuvole.
Hilde Domin #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #poesia #hildedomin
A proposito de La Mela, dice: «Ho impiegato più A proposito de La Mela, dice: «Ho impiegato più di un anno per trovare le curve giuste» … Enzo Mari https://cctm.website/enzo-mari-italia-2 #cctmwebsite #linkinbio #enzomari #design #anoipiaceleggere
Sguardi insabbiati nella bruma s’inabissano sull Sguardi insabbiati nella bruma
s’inabissano sull’asfalto
dove urtano tanti passi sconosciuti
la stoffa solo la stoffa
pieghe e contropieghe a iosa
tu tagli le tue garzature segni col gesso
i pezzi di stoffa sagomati sul metro dei tuoi sogni
imbastiscili pazientemente con un filo bianco ben visibile
poi assembla rappezza
ciò che il tempo e gli altri hanno sfilacciato
punta con il tuo ago e stira con mano ferma
l’ampiezza con cui ti avvolgerai
forte di notte e di sogni
con cui hai intessuto la tua veste
un dado riempito di speranza per spingere il tuo ago.
Cécile Oumhani ph Barbara Neri @andreazary @dott.ssa_barbara_neri cctmfb #linkinbio #poesia #anoipiaceleggere
Risvegliarsi con gli occhi pieni di giorni e setti Risvegliarsi
con gli occhi pieni di giorni e settimane
cercare in fondo alle cose
mentre scrivo il mio libro con la vita.
Fare fronte alla pigrizia
il lunedì
lavare i panni macchiati dall’ombra
e con gioia addomesticarli
piegarli il martedì
uno contro l’altro
come si piegano le assenze
metterli a posto
e il mercoledì
pulire le ragnatele.
Il giovedì
togliere la polvere
lucidare la nostalgia.
Il venerdì
trascinare il tempo
il peso degli anni
e il sabato pensare alla domenica
mescolare aglio con erbe
con fiori e con timo
impastare millefoglie e silenzio
apparecchiare il tavolo di un giorno sopra l’altro
al centro della stanza.
La campana si associa alla fatica
quando arriva la notte:
segni di vita sulla tovaglia
ombre che sistemerò domani.
Arriva la notte in fondo alla mia anima:
congedo ancora un’altra settimana
lo stesso calendario
i giorni associati … Luz Mary Giraldo #cctmfb #linkinbio #poesia
London calling to the faraway towns Now war is dec London calling to the faraway towns
Now war is declared, and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard, you boys and girls
London calling, now don’t look to us
Phoney Beatlemania has bitten the dust
London calling, see we ain’t got no swing
Except for the ring of that truncheon thing

The ice age is coming, the sun’s zooming in
Meltdown expected, the wheat is growing thin
Engines stop running, but I have no fear
‘Cause London is drowning, and I live by the river

The Clash, London Calling, 1979 https://cctm.website/the-clash-london-calling #cctmwebsite #linkinbio #music #theclashlondoncalling
È giugno. Sono stanca di essere coraggiosa* Anne È giugno.
Sono stanca di essere coraggiosa*
Anne Sexton #cctmfb #linkinbio #poesia #anoipiaceleggere
Si allontana a volte il sogno che inseguo. Basta p Si allontana a volte
il sogno che inseguo.
Basta poco,
una parola di troppo
o nessuna.
Mi prende allora 
una specie di languore,
mi adagio e penso
che in fondo non importa,
che la realtà com'è 
me la faccio bastare.
Ma passa prima o poi
l'onda si rialza
e mi porta con sé
lontano, dove posso bagnarmi
nell'acqua trasparente del futuro.
Fiorella Frandolic illustrazione collage digitale AtelierD @dina_atelier_d #cctmfb #linkinbio #poesia #anoipiaceleggere
Ava Gadner, con l’abito “pretino” ed il capp Ava Gadner, con l’abito “pretino” ed il cappello “saturno”, 1955- Sorelle Fontana … https://cctm.website/sorelle-fontana-italia #cctmwebsite #linkinbio #moda #sorellefontana #anoipiaceleggere #leggere
Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. Chie Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell’esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono #wislawaszymborska #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #poesia
Dobbiamo imparare dai bambini. Amano senza dubitar Dobbiamo imparare dai bambini.
Amano senza dubitare.
Abbracciano senza avvisare.
Ridono senza pensarci.
Scrivono cose colorate sulle pareti.
Credono ad almeno 10 sogni impossibili.
Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita.
E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po' del suo splendore.
Fabrizio Caramagna #cctmfb #linkinbio #bambini #anoipiaceleggere #leggere
"Donne stiamo attente, ci stanno levando tutto! Se "Donne stiamo attente, ci stanno levando tutto! Se ci levano anche la vecchiaia siamo fritte. Voglio restauraurare una parola fuori moda, fuori legge: vecchiaia.

La vecchiaia è un'età anche interessante, la vecchiaia è un'età molto anarchica e romantica. Perché ogni giorno può essere l'ultimo, perché sei in fuga dalla morte e ogni giorno in più dici: tié, ti ho fregato. È un età molto fervida, è un'adolescenza senza domani. E sarebbe un'età interessante se non fosse che poi si muore.
Cioè, io la retorica sulla bellezza della vecchiaia la lascio al mercato che ci adula a noi vecchi per venderci i suoi schifosi prodotti. Mi secca essere vecchia, perché è la porta della morte ed è, e resta, una maledizione biblica. Però non è mai stata così brutta da quando si cerca di nasconderla, da quando non si nomina più, cioè, non è una parolaccia è il nome di una stagione, perché esistono le stagioni e c'è una grande durezza, ma anche una grande dolcezza in questo.
Terza età, anziano, mi fa sentire in fin di vita mentre vecchio ha un bel suono di battaglia, vecchio! La vecchiaia femminile è stata abrogata dal mercato e la donna è stata demonizzata: la donna accetta la farsa della giovinezza obbligatoria, la plastica è il nostro burqua.
Ci fosse il filtro di giovinezza ti credo correrei! Farei qualsiasi bassezza, vorrei avere sedici anni in tutto, specie nella mente, ma anche in corpo, nel fegato... E se non mi sono rifatta non è perché non sono vanitosa, ma è perché sono vanitossissima, di una vanità ributtante, e non voglio aggiungere l'oltraggio del bisturi a quello del tempo. Certo, ci vuole un senso dell'umorismo sempre più spiccato per portare in giro la propria faccia, però mica sei vecchio sempre. La persona libera cambia età molte volte al giorno: siate nonne a quindici anni, fidanzate a ottanta, ma non siate mai quelle che gli altri vogliono.
La donna oggi: in una mano la ramazza nell'altra il biberon nell'altra il computer nell'altra la biancheria sexy nell'altra i vecchi da curare. Ma quante mani ha una donna? E adesso bisogna pure essere fighe fino a ottant'anni. Ma perché? Non facevamo già abbastanza?"
Barbara Alberti @barbaraalbertiofficial
Iliade Un progetto di Alessandro Baricco ... http Iliade 
Un progetto di Alessandro Baricco ... https://cctm.website/16-iliade-baricco-nestore-parte-01-2 #iliade #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Ricorda il cielo sotto cui sei nato, impara tutte Ricorda il cielo sotto cui sei nato,
impara tutte le storie delle stelle.
Ricorda la luna, apprendi chi è.
Ricorda il sorgere del sole all'alba, il più
potente momento del tempo. Ricorda il tramonto
e l'andar verso la notte.
Ricorda la tua nascita, e tua madre lottò
per darti forma e respiro. Tu sei testimonianza
della vita sua, di quella di sua madre e così via.
Ricorda tuo padre. Anch'egli è la tua vita.
Ricorda la terra di cui condividi la pelle:
terra rossa, terra nera, terra gialla, terra bianca,
terra marrone, noi siamo terra.
Ricorda le piante, gli alberi, il mondo animale, che
hanno come noi le loro tribù, famiglie, storie.
Parla con loro, ascoltali. Sono poesie viventi.
Ricorda il vento. Ricorda la sua voce. Conosce
l'origine dell'universo.
Ricorda che tu sei tutto il popolo e tutto il popolo
è te.
Ricorda che sei questo universo e questo universo
è te.
Ricorda che tutto è in movimento, in crescita, tutto è te.
Ricorda che il linguaggio viene da tutto questo.
Ricorda la danza che è linguaggio, che è vita.
Ricorda.
Joy Harjo #cctmfb #linkinbio
#cctmfb #linkinbio #janeausten #anoipiaceleggere #cctmfb #linkinbio #janeausten #anoipiaceleggere
Beppe Fenoglio La Paga del Sabato https://cctm.web Beppe Fenoglio La Paga del Sabato https://cctm.website/beppe-fenoglio-italia #incipit #cctmwebsite #anoipiaceleggere #linkinbio #beppefenoglio
L’amore, se è qualcosa, è due che si guardano L’amore, se è qualcosa, è due che si guardano

El amor, si es algo, es dos que se miran.

Alejandra Pizarnik

https://cctm.website/alejandra-pizarnik-argentina-6 #alejandrapizarnik #cctmwebsite #linkonbio #amore #anoipiaceleggere
#patriziacavalli #cctmfb #linkinbio #poesia #patriziacavalli #cctmfb #linkinbio #poesia
Chiusi nel treno dalle nostre azioni quotidiane di Chiusi nel treno
dalle nostre azioni quotidiane
dietro i vetri scorrono paesaggi.
Non rimpiango né boschi né fiumi
ma l’alba di mani e di ore.
La giornata è piena di bocche e di corpi.
Leggera di fronti, pesante di occhi.
Ma le braccia sono lontano
alle rive dove muoiono i fanciulli.
La sera bussa
a ogni lato del mio corpo.
Il sonno lo spacca
come legna per ardere il giorno.
E al mattino il treno riparte.
(a sera, senza nessuno nella stanza).
Fabrizia Ramondino 
Illustrazione: Valeria Puzzovio #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere
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