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Che Guevara (Argentina)

26/05/2021 By carlaita

centro cultural tina modotti Che Guevara (Argentina)

bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza

que hay que endurecerse sin perder la ternura jamás
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Che Guevara

fuente: Entrevista realizada a su hermano Juan Martín Guevara en Radio Uruguay AM 1050.

frammento da: Paco Ignacio Taibo II, Senza perdere la tenerezza: Vita e morte di Ernesto Che Guevara, Il Saggiatore, Milano, 2012
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che guevara cctm a noi piace leggere tenerezza
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Image by Gerhard Lipold from Pixabay
 

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Ernesto Guevara de la Serna fu uno degli ideologi e dei comandanti che portarono alla cosiddetta Rivoluzione Cubana, che aiutò Fidel Castro ad ottenere il governo di Cuba.

Nato a Rosario, in Argentina, il 14 giugno 1928, Che Guevara studiò medicina prima di viaggiare in giro per il Sud America; durante questo viaggio si convinse sempre più delle sue ideologie marxiste. Dopo aver aiutato Fidel Castro a capovolgere il governo cubano, lavorò al suo fianco come politico.

Si impegnò pochi anni dopo in azioni di guerriglia in Bolivia, e qui venne ucciso. Che Guevara viene considerato al giorno d’oggi come un simbolo di idealismo e ribellione, e il suo ritratto fotografico è una delle immagini più riprodotte al mondo.

cctm.website

Con l’amico Alberto Granados, nel 1951, parte per il suo primo viaggio in America Latina.

Visitano il Cile, il Perù, la Colombia e il Venezuela. A questo punto i due si lasciano, ma Ernesto promette ad Alberto, che lavora in un lebbrosario, di rincontrarsi appena finiti gli studi. Ernesto Guevara nel 1953 si laurea, riparte per mantenere la promessa fatta a Granados. Come mezzo di trasporto usa il treno sul quale a La Paz incontra Ricardo Rojo, un esule Argentino, insieme al quale comincia a studiare il processo rivoluzionario che è in corso nel paese.

A questo punto decide di rimandare la sua carriera medica. L’anno successivo il Che giunge a Città di Guatemala dopo un viaggio avventuroso, con tappe a Guajaquil (Ecuador), Panama e San Josè de Costa Rica. Frequenta l’ambiente dei rivoluzionari che sono affluiti in Guatemala da tutta l’America Latina.

Conosce una giovane peruviana, Hilda Gadea, che diventerà sua moglie.

Il 17 giugno, al momento dell’invasione del Guatemala da parte delle forze mercenarie pagate dall’United Fruit, Guevara tenta di organizzare una resistenza popolare, ma nessuno gli dà ascolto. Il 9 luglio 1955, intorno alle ventidue, al numero 49 di via Emperàn a Città del Messico, nella casa della cubana Maria Antonia Sanchez, Ernesto Che Guevara incontra una figura decisiva per il suo futuro, Fidel Castro. Fra i due scatta subito una forte intesa politica e umana, tanto che si parla di un loro colloquio durato tutta la notte senza alcun dissenso.

Oggetto della discussione sarebbe stata l’analisi del continente sudamericano sfruttato dal nemico yankee.

All’alba, Fidel propone ad Ernesto di prendere parte alla spedizione per liberare Cuba dal “tiranno” Fulgencio Batista.

Ormai esuli politici, partecipano entrambi allo sbarco a Cuba nel novembre 1956. Fiero guerriero dall’animo indomito, il Che si rivela abile stratega e combattente impeccabile. A fianco di una personalità forte come quella di Castro ne assume le direttive teoriche più importanti, assumendo l’incarico della ricostruzione economica di Cuba in qualità di direttore del Banco Nacional e di ministro dell’Industria (1959).

Non completamente soddisfatto dei risultati della rivoluzione cubana, però, avverso ad una burocrazia che si andava sclerotizzando malgrado le riforme rivoluzionarie, irrequieto per natura, abbandona Cuba e si avvicina al mondo afro-asiatico, recandosi nel 1964 ad Algeri, in altri paesi africani, in Asia e a Pechino.

Nel 1967, coerente con i suoi ideali, riparte per un’altra rivoluzione, quella boliviana, dove, in quell’impossibile terreno, viene tratto in agguato e ucciso dalle forze governative.

Non si conosce la data esatta della sua morte, ma sembra ormai accertato con buona approssimazione che il Che sia stato assassinato il 9 ottobre di quell’anno.

Diventato in seguito un vero e proprio mito laico, un martire dei “giusti ideali”, Guevara ha indubbiamente rappresentato per i giovani della sinistra europea (e non solo) un simbolo dell’impegno politico rivoluzionario, talvolta svilito a semplice gadget o icona da stampare sulle magliette.

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