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biblioteche d’Italia – Firenze

09/05/2023 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo biblioteche d’Italia – Firenze

Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF) è una delle più importanti biblioteche italiane ed europee. Insieme alla Biblioteca nazionale di Roma, svolge le funzioni di biblioteca nazionale centrale.

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dispone di un patrimonio di:

7.000.000 volumi a stampa

160.000 testate di periodici di cui 15.178 in corso

4.000 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.120 edizioni del XVI secolo, 2.696.327 opuscoli e oltre 1.000.000 di autografi.

Dal 2000, a seguito di un ingente acquisto del MiBACT, il patrimonio si è arricchito di una raccolta – tra le più importanti nel panorama internazionale – composta da oltre 4300 documenti di edizioni d’arte e di libri d’artista appartenuta al collezionista toscano Loriano Bertini.

Conserva circa 12 tera byte di risorse digitali native o digitalizzate.

Le scaffalature dei depositi librari coprono attualmente 135 Km lineari, con un incremento annuo di oltre 1 Km e mezzo.

Questa ricchezza fa della BNCF una delle più importanti biblioteche italiane, nonché l’unica che possa documentare nella sua interezza lo svolgersi della vita culturale della Nazione.

Originariamente ebbe sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi; nel 1935 fu trasferita nella sua sede attuale, costruita, a partire dal 1911, su progetto dell’architetto Cesare Bazzani e successivamente ampliata dall’architetto Vincenzo Mazzei.

L’edificio, uno dei rari esempi di edilizia bibliotecaria, fa parte dell’area monumentale del complesso di Santa Croce.
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Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze sala Dante cctm a noi piace leggere biblioteche d’Italia – Firenze

foto: Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sala Dante

cctm a noi piace leggere

The National Central Library of Florence (Italian: Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, BNCF) is a public national library in Florence, the largest in Italy and one of the most important in Europe, one of the two central libraries of Italy, along with the Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

The library was founded in 1714 when scholar Antonio Magliabechi bequeathed his entire collection of books, encompassing approximately 30,000 volumes, to the city of Florence. By 1743, it was required that a copy of every work published in Tuscany be submitted to the library. Originally known as the Magliabechiana, the library was opened to the public in 1747. Its holdings were combined with those of the Biblioteca Palatina Lorenese in 1861, and by 1885, the library had been renamed as the National Central Library of Florence, or the BNCF. Since 1870, the library has collected copies of all Italian publications.

Since 1935, the collections have been housed in a building designed by Cesare Bazzani and V. Mazzei, located along the Arno River in the quarter of Santa Croce. Before this, they were found in various rooms belonging to the Uffizi Gallery … keep on reading Wikipedia

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cctm.website

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Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei, e Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei,
e io le ho creduto, perché diventava
più pesante e più leggera a volontà
simile agli uccelli in volo.

Correvamo verso l'alto sulle scale di cemento
e lei sollevava dal mio abbraccio
due occhi splendenti, argentei,
verso un cielo inventato proprio allora.

Il suo sguardo fondeva i muri,
feriva le mie guance da cui
erompeva il sangue verso il passato
senza dolore, a fiotti.

Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei.
Correvamo verso l'alto. La scala di cemento
era terminata da un pezzo. Ed anche l'edificio.
Avevamo superato anche il futuro. Le parole
erano rimaste indietro. E forse nemmeno noi
esistevamo più.

Nichita Stănescu

dipinto Winslow Homer - Moonlight (1874)
[…]

L’inferno lo conosciamo, è dappertutto�e cammina su due gambe.�Ma il paradiso?�Può darsi che il paradiso non sia null’altro�che un sorriso�atteso per lungo tempo,�e labbra�che bisbigliano il nostro nome.�E poi quel breve vertiginoso momento�quando ci è concesso di dimenticare velocemente�quell’inferno.

Jaroslav Seifert

[da Vestita di luce]
foto Lista Herbert
Così, uniti e divisi – tu là – io qui – d Così, uniti e divisi – tu là – io qui – 
dovremmo rimanere con la porta socchiusa 
– come due oceani. 

Emily Dickinson

foto: Lovers
© Luigi Falanga
Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la sta Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la stanchezza. 
Se mi arrabbio, ci sono. 
Se mi arrabbio, ti penso. 
Se mi arrabbio, mi sei dentro. 
Ma, se mi stanco, mi spengo. 
Se mi stanco, sono altrove. 
Se mi stanco, mi hai perso...

Katia Vergone
Mio marito mi picchiava, con una cinghia doppia, a Mio marito mi picchiava,
con una cinghia doppia, arabescata.
Per te, rimango alla finestra
tutta la notte, con la lanterna accesa.
Albeggia. Si alza il fumo
sulla fucina.
Neppure questa volta sei rimasto
con me triste prigioniera.
Per te ho accolto un destino amaro,
un destino di tortura.
E tu, chissà, ami una bionda
o una bella rossa?
Potessi smetterla di piangere così!
Nel cuore ho un’ebbrezza soffocante,
ma i raggi del sole si stendono sottili
sopra il letto intatto.

Anna Andreevna Achmatova
Non mi vestite di nero: è triste e funebre. Non m Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

Adriana Zarri

foto Belu Gheorghe
Non era affatto debole, era straordinariamente fra Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente, come tutte le persone forti e profonde.

Margaret Mazzantini

[da Splendore]
A una mia poesia Nel migliore dei casi, poesia, s A una mia poesia

Nel migliore dei casi,
poesia, sarai letta attentamente,
commentata e ricordata.

Nel peggiore
sarai soltanto letta.

Terza eventualità:
verrai sì scritta,
ma subito buttata nel cestino.

Potrai approfittare di una quarta soluzione:
scomparirai non scritta,
borbottando qualcosa soddisfatta.
Wisława Szymborska
Leggi, sono questi i nomi delle cose che lasciasti Leggi, sono questi i nomi delle cose che
lasciasti – me, libri, il tuo profumo
sparso per la stanza; sogni una metà e dolori il doppio, baci per
tutto il corpo come tagli profondi
che non si rimargineranno mai; e libri, nostalgia,
la chiave di una casa che non è mai stata la
nostra, una vestaglia di flanella blu che
indosso, quando faccio questo elenco:

libri, risa che non riesco a mettere in ordine,
e rabbia – un vaso di orchidee che
amavi tanto senza che io sapessi perché e
che forse per questo non tornai ad innaffiare; e
libri, il letto disfatto per tanti giorni,

una lettera sul tuo cuscino e tanta
afflizione, tanta solitudine; e in un cassetto
due biglietti per un film d'amore che
non hai visto con me, e altri libri, e anche
una camicia sbiadita con la quale dormo
di notte per stare più vicino a te; e, da

tutte le parti, libri, tanti libri, tante
parole che mai mi hai detto prima della
lettera che scrivesti quella mattina, e io,
io che ancora credo che tornerai, che
ritorni, sia pure solo per i tuoi libri.

Maria do Rosario Pedreira

fotografía de Jane & Louise Wilson
Mi chiamo Narciso, molto piacere … https://cctm. Mi chiamo Narciso, molto piacere … https://cctm.website/mi-chiamo-narciso 
#paolatafuro #narcisista #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #amore
… Pioniere della Land Art, Uriburu era noto in p … Pioniere della Land Art, Uriburu era noto in particolare per aver colorato le acque del Canal Grande di Venezia … https://cctm.website/nicolas-garcia-uriburu-argentina
#nicolasgarciauriburu #venezia #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #verde #anoipiaceleggere #leggere
Se posi piano mano e bocca, ascoltandomi, odo i Se posi piano 
mano e bocca, 
ascoltandomi,

odo il canto
del tuo silenzio
percorrermi,
mio infinito…

Senza sosta baciandomi 
le tue parole aprono varchi 
e varchi ed è come 
il mare questa distesa
che tu con me,
amando crei.
Valentina Picco

ph Valentina Picco
L'ecologia dei sentimenti. Non so dove mettere i L'ecologia dei sentimenti. 

Non so dove mettere i tanti rifiuti
I “NO” quelli secchi ne ho dati, ne ho avuti
Ma i “forse” a smaltirli si fa complicata
La falsa speranza: nell’indifferenziata.

Le bottiglie di rabbia, i flaconi di bile,
La faccia posticcia di chi è pavido e vile
Le rose di nylon che non fioriranno:
La plastica è il posto dove se ne vanno.

Li butto nel vetro i sogni che ho infranto?
I mille frammenti a seguire lo schianto
Oppure nell’umido, il buonsenso risponde
A infrangersi è il vetro, ma anche le onde.

E vanno in frantumi ad ogni scogliera
Li incolla la schiuma, il mare li avvera
Così si riformano i sogni ogni giorno
Un eterno riciclo, l’eterno ritorno.

Invece le lettere? Nella carta, mi pare
Io non ci credevo, ma l’amore va a male
Le ho scritte pensando non c’è una scadenza
Ho un plico di posta rimasto in giacenza

Il destinatario le rimanda al mittente
Se manca chi legge non servono a niente?
E invece le tengo, mi ci incarto il futuro
Il passato è passato e io non l’abiuro.

I giudizi pesanti nel mio armadio ammassati
Via nel cassonetto degli abiti usati
ci butto il maglione che avevi scordato
c’ho pulito anche il cesso, ma t’ho perdonato.

Rassetto le stanze di questa mia vita
Per qualcosa di nuovo, dell’aria pulita
E butto i rapporti scaduti e scadenti
È l’ecologia, dei miei sentimenti.
Enrica Tesio

ph Annika von Hausswolff, Woman with Bags, 2006
Vanno sulle strade minuziosamente, vanno pensieros Vanno sulle strade minuziosamente, vanno pensierosi per qualcosa che non è più, vanno ridendo in un modo dimenticato, come loro solo sapevano.
Hanno fame di un cielo che non deve piovere, segnare le scarpe, scappare in mezzo agli occhi senza smettere.
La voce per raccontare un bel sole
quando hanno paura di non poter vedere come si veniva a cercarsi così lontano, come si sentiva la strada a piedi, i sassi cos’erano. È una luce di posti dove sono stato.
Ci possono essere dei fiori, donne che si vanno a trovare, su antiche strade le ortensie dei loro cortili con le quali si confondono.
Si può stare male per un profumo ancora tutto da spiegare.

Mario Benedetti

foto Marta Bevacqua
Ci sono vari modi per prendersi cura di una person Ci sono vari modi per prendersi cura di una persona. Le puoi chiedere se ha mangiato, se è coperta abbastanza, se ha dormito. Oppure, puoi domandarle, se è felice, se ha pianto, se ha ancora il cuore spezzato e ha bisogno d'aiuto. Sono sempre solo parole, ma le prime accudiscono il corpo, le seconde nutrono l'anima.

Paola Felice
Dopo qualche giorno, mio marito venne a prendermi, Dopo qualche giorno, mio marito venne a prendermi, ma io non volli seguirlo. Avevo imparato a risconoscere in lui un nemico e poi ero così debole e confusa che a casa non avrei potuto far nulla.
E quella dissero che era stata una mia seconda scelta, scelta che pagai con dieci anni di coercitiva punizione. Il manicomio era sempre saturo di fortissimi odori. Molta gente addirittura orinava e defecava per terra. Dappertutto era il finimondo. Gente che si strappava i capelli, gente che si lacerava le vesti o che cantava sconce canzoni.
Noi sole, io e la Z., sedevamo su di una pancaccia bassa, con le mani raccolte in grembo, gli occhi fissi e rassegnati e in cuore una folle paura di diventare come quelle là.
In quel manicomio esistevano gli orrori degli elettroshock. Ogni tanto ci assiepavano dentro una stanza e ci facevano quelle orribili fatture. Io le chiamavo fatture perché non servivano che ad abbrutire il nostro spirito e le nostre menti. La stanzetta degli elettroshock era una stanzetta quanto mai angusta e terribile; e più terribile ancora era l'anticamera, dove ci preparavano per il triste evento.
Ci facevano una premorfina, e poi ci davano del curaro, perché gli arti non prendessero ad agitarsi in modo sproporzionato durante la scarica elettrica. L'attesa era angosciosa. Molte piangevano. Qualcuna orinava per terra.
Una volta arrivai a prendere la caposala per la gola, a nome di tutte le mie compagne. Il risultato fu che fui sottoposta all'elettroshock per prima, e senza anestesia preliminare, di modo che sentii ogni cosa. E ancora ne conservo l'atroce ricordo.

Alda Merini
Tu sei una cavalla che corre da sola e lui tenta d Tu sei una cavalla che corre da sola
e lui tenta di domarti
ti paragona ad un’impossibile strada maestra
dice che lo stai accecando
che non potrebbe mai lasciarti
dimenticarti
volere null’altro che te
gli dai le vertigini, sei insostenibile
ogni donna prima o dopo di te
si scioglie nell’acqua del tuo nome
tu riempi la sua bocca
i denti gli dolgono dal ricordo del gusto
il suo corpo solo un’ombra lunga che segue il tuo
ma tu sei sempre troppo intensa
spaventandolo nel modo in cui lo vuoi
senza vergogna e come in un’offerta propiziatoria
lui dice che nessun uomo può diventare
quello che vive nella tua testa
e tu hai tentato di cambiare, non è vero?
hai chiuso di più la bocca
tentato di essere più tenera
più carina
meno incostante, meno conscia
ma persino quando dormi puoi sentirlo
viaggiare lontano da te nei suoi sogni
perciò che vuoi fare, amore,
aprirgli la testa?
non puoi fare case degli esseri umani
qualcuno deve avertelo già detto
e se lui vuole andarsene
allora lascialo andare
tu sei terribile
e strana e bellissima:
qualcosa che non tutti sanno come amare

Warsan Shire

foto Sandra Lazzarini
Chandra Livia Candiani Tenerezza … https://cctm Chandra Livia Candiani Tenerezza …  https://cctm.website/chandra-livia-candiani-tenerezza
#chandraliviacandiani #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #tenerezza
I gattini nascono con gli occhi chiusi. Li aprono I gattini nascono con gli occhi chiusi.

Li aprono dopo circa sei giorni, danno un’occhiata in giro … https://cctm.website/stephen-baker-usa
#stephenbaker #gatti #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
La passione non è cieca, è visionaria. Marie-H La passione non è cieca, è visionaria. 

Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal

foto Geof Kern
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