cctm collettivo culturale tuttomondo Arthur Golden (USA)
di Arthur Golden (Chattanooga, 1956)
Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare; di fronte a esso siamo impotenti. È come una finestra che si apra di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire. Ma ogni volta si apre sempre un po’ meno, finché non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto.
da Memorie di una geisha, Longanesi, 1998
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by Arthur Golden (Chattanooga, 1956)
Grief is a most peculiar thing; we’re so helpless in the face of it. It’s like a window that will simply open of its own accord. The room grows cold, and we can do nothing but shiver. But it opens a little less each time, and a little less; and one day we wonder what has become of it.
from Memoirs of a Geisha, Alfred A. Knopf, 1997
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fotografia: Suzanne Moxhay – fair use
Circondate da un’aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un’attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l’immediatezza e l’emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l’infanzia, il rapimento, l’addestramento, la disciplina – tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del ‘900, l’hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.
Il libro ha venduto oltre quattro milioni di copie in inglese ed è stato tradotto in trentadue lingue in tutto il mondo.
Il celebre romanzo dell’autore è il frutto di 10 anni di intense ricerche e di una serie di lunghe conversazioni avvenute con una vera geisha.
Grief is a most peculiar thing