collettivo culturale tuttomondo Antonio Bux (Italia)
Un’anca del mare si è posata
sul ricordo di un unico cielo.
È dove scendemmo a dormire
una volta nati, per sbaglio,
è dove a lungo ci siamo guardati.
Ora è anca di un cielo nascosto
dove riposi sebbene il creato
ti dica di fare, di tessere azzurri
di luce per il ricordo del mare.
La luce di granelli lunari, scesi a noi
per farci planare più piccoli ancora
dove scendemmo a dormire,
nel cuore del mare, per sbaglio,
dietro l’anca di un unico volto.
Questo è guardare ogni luce,
come se guardare sia solo la notte.
Antonio Bux
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opera: Maxfield Parrish, Stars, 1926
Mi chiamo Antonio Bux, sono nato a Foggia, ho trentanove anni e dal 1982 mi occupo e sono occupato dalla poesia.
Ho pubblicato numerosi libri di versi e di prosa, sia in italiano, tra i quali Trilogia dello zero (2012), Naturario (2016), Sasso, carta e forbici (2018), La diga ombra (2020), che in spagnolo (23 – fragmentos de alguien; El hombre comido; Saga familiar de un lobo estepario), avendo vissuto vari anni in terra iberica. Ho anche dato alle stampe un paio di libri scritti in dialetto foggiano (Lattèssanghe e Ki uarde e nun uarde).
Alcune mie pubblicazioni hanno avuto bei riconoscimenti (sono stato finalista in premi importanti come il Viareggio, il Camaiore, il Montano, e ho inoltre vinto il premio Umbertide XV aprile, il premio Alinari, il premio Iris di Firenze, il premio Città di Minturno e il premio Alfonso Malinconico).
Sono presente in numerose antologie, sia italiane che straniere (ad esempio: Poeti della lontananza, La consolazione della poesia, InVerse: italian poets in translations, A sud del sud dei Santi, ecc. ecc.), come anche in riviste (tra le altre, Poesia, Italian Poetry Review, L’Ulisse, Poeti e Poesia).
Scritti sulla mia opera sono stati ospitati sui maggiori quotidiani nazionali (Corriere della Sera, L’Unità, La Repubblica, Avvenire, Il Messaggero) e su importanti lit-blog (L’Huffington Post, Nazione Indiana, Poesia del nostro tempo, Poesia RaiNews, Nuovi Argomenti, Atelier, ecc. ecc.).
Nel 2012 ho fondato il blog Disgrafie, mentre dal 2015 dirigo la collana Sottotraccia per l’editore milanese Marco Saya. Nel 2018 ho fondato un’ulteriore collana, L’anello di Moebius, per l’editrice campana RPlibri. Dal 2021 faccio parte della redazione della rivista Avamposto, sia per quanto riguarda l’online che il cartaceo.
L’ultima mia pubblicazione è invece l’antologica Voltarsi, appena uscita per l’editore perugino Graphe.it, editore per il quale avvierò un’altra collana di poesia, a partire dal prossimo settembre. Voltarsi racchiude la summa di questi miei primi dieci anni di attività editoriale, una sorta di “biglietto da visita” per chiunque non conoscesse la mia produzione letteraria.
Accanto all’attività di poeta, conduco anche una più esigua esperienza come critico letterario e traduttore di poeti dallo spagnolo (ho tradotto e pubblicato libri di autori spagnoli e argentini come Leopoldo María Panero, Lucas Margarit, Javier Vicedo Alós). Altre passioni oltre la poesia e la letteratura sono il buon cibo e il buon bere, la musica, il cinema, la pittura ed il calcio (sono un tifosissimo dell’Internazionale). Dopo un’esperienza all’estero, al momento vivo e lavoro in terra di Capitanata.