cctm collettivo culturale tuttomondo Anna Maria Ortese (Italia)
Attraversando un paese sconosciuto di Anna Maria Ortese (Roma, 1914 – Rapallo, 1998)
Ecco, come sono venuta vado via; e vi ringrazio di avermi ascoltata; mi scuso se ho detto troppo o confusamente; e se ho detto poco, e se ho potuto dispiacervi. Come dicono i bambini: non l’ho fatto apposta. Vi auguro un buon giorno di pace e di comprensione. La vita è più grande di tutto, ed è in ogni luogo, e da tutte le parti – proprio da tutte le parti – chiede amicizia e aiuto. Non chiede che questo. E il valore di ogni buona risposta è immenso, se anche non dimostrabile. Amate e difendete il libero respiro di ogni paese, e di ogni vita vivente.
Questo invito, alla fine, calma e consola la mia stessa tristezza, e il senso di essere stata uno scrittore inutile. Ma non lo sono stata del tutto se, oltre il mio respiro, ho appreso a desiderare il libero respiro di ogni creatura e di ogni paese. È tutto, il respiro. È Dio stesso; ed è la cultura quando non fine a sé stessa; quando, d’un tratto – voi non lo sapevate che era anche questo -, solleva e trasporta i popoli, come fa a volte, con le confuse onde del mare, un gran vento celeste.
da Corpo celeste, Adelphi, 1997
foto: Anna Maria Ortese

Anna Maria Ortese (Roma, 1914 – Rapallo, 1998) è stata una scrittrice italiana. Ha ricevuto il Premio Strega per il suo romanzo più noto al grande pubblico, Poveri e semplici.
L’esordio letterario data 1937, con la pubblicazione della raccolta di racconti Angelici dolori. Sin da subito, la sua produzione letteraria è fortemente condizionata dalle numerose città nelle quali risiede; le esperienze forti di città del Sud come Potenza, Tripoli e Napoli fanno da sfondo a L’infanta sepolta (1950), Il mare non bagna Napoli (1953, Premio Viareggio), Silenzio a Milano (1958), La luna sul muro e altri racconti (1968), L’alone grigio (1969) e In sonno e in veglia (1987). Il primo romanzo è L’iguana (1965), ma il grande riconoscimento della critica giunge nel 1967 col Premio Strega per Poveri e semplici. Da ricordare anche Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979) e Alonso e i visionari (1996). Alcune delle sue corrispondenze di viaggio sono raccolte e riedite negli anni Ottanta in Il treno russo (1983) e Il mormorio di Parigi (1986), così come la raccolta di saggi La lente scura (1991).
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