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Angeles Mastretta (Messico)

22/05/2023 By carlaita

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La zia Amalia di Angeles Mastretta (Messico, 1949)

Amalia Ruíz trovò la passione della sua vita nel corpo e nella voce di un uomo proibito. Per più di un anno lo vide arrivare febbrile fino all’orlo della sua gonna, che spariva in un baleno dopo un abbraccio. Non parlavano troppo, si conoscevano come se fossero nati nella stessa stanza, suscitavano l’uno nell’altra tremore e felicità soltanto sfiorandosi il soprabito. Il resto usciva dai loro corpi fortunati con tanta facilità che bastava stessero insieme pochi minuti perché la stanza dei loro amori risuonasse come la Sinfonia pastorale e profumasse come se l’avesse creata Coco Chanel.

Quella gloria teneva le loro vite in bilico e rendeva la loro morte impossibile. Erano belli come un incantesimo e pieni di promesse come una fantasia.
Finché una sera d’ottobre l’amante di zia Meli arrivò tardi all’appuntamento parlando di affari. Lei si lasciò baciare senza emozione e sentì l’alito dell’abitudine devastarle la bocca. Tenne per sé i rimproveri, ma tornò a casa di corsa e non volle sapere più nulla di quell’amore.
«Quando l’impossibile vuole diventare abitudine, bisogna rinunciare», spiegò a sua sorella, che non riusciva a capire un atteggiamento così radicale. «Non si può ambire una cosa proibita, possederla a volte come una benedizione, amarla più che altro per questo, perché è impossibile, disperata, e da un giorno all’altro trasformarsi nella dépendance di un ufficio. Non posso permettermelo, non ho intenzione di permettermelo. Sia benedetto ciò che è proibito».

da Donne dagli occhi grandi, Zanzibar 1992

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La tía Amalia de Ángeles Mastretta (Mèxico, 1949)

Amalia Ruiz encontró la pasión de su vida en el cuerpo y la voz de un hombre prohibido. Durante más de un año lo vio llegar febril hasta el borde de su falda que salía volando tras un abrazo. No hablaban demasiado, se conocían como si hubieran nacido en el mismo cuarto, se provocaban temblores y dichas con sólo tocarse los abrigos. Lo demás salía de sus cuerpos afortunados con tanta facilidad que al poco rato de estar juntos el cuarto de sus amores sonaba como la Sinfonía Pastoral y olía a perfume como si lo hubiera inventado Coco Chanel.

Aquella gloria mantenía sus vidas en vilo y convertía sus muertes en imposible. Por eso eran hermosos como un hechizo y promisorios como una fantasía.
Hasta que una noche de octubre el amante de tía Meli llegó a la cita tarde y hablando de negocios. Ella se dejó besar sin arrebato y sintió el aliento de la costumbre devastarle al boca. Se guardó los reproches, pero salió corriendo hasta su casa y no quiso volver a saber más de aquel amor.
—Cuando lo imposible se quiere volver rutina, hay que dejarlo— le explicó a su hermana, que no era capaz de entender una actitud tan radical—. Uno no puede meterse en el lío de ambicionar algo prohibido, de poseerlo a veces como una bendición, de quererlo más que a nada por eso, por imposible, por desesperado, y de buenas a primeras convertirse en el anexo de una oficina. No me lo puedo permitir, no me lo voy a permitir. Sea por Dios que algo tiene de prohibido y por eso está bendito.

de Mujeres de ojos grandes, Seix Barral, 1990

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traduzione: Gina Maneri

foto:  Vivienne Bellini, fair use

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Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.we Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.website/mariangela-gualtieri-italia
#mariangelagualtieri #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #gentile
Cademmo nell’ abbraccio, ci separammo dal mondo, Cademmo nell’ abbraccio,
ci separammo dal mondo,
non sapevamo se eravamo due corpi
o due anime … https://cctm.website/cademmo-nellabbraccio 

Wisława Szymborska
#wislawaszymborska #abbraccio #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesia #amore
Le persone dolci non sono ingenue.
Né stupide, né tantomeno indifese.
Anzi, sono così forti da potersi permettere 
di non indossare alcuna maschera.
Libere di essere vulnerabili,
di provare emozioni,
di correre il rischio di essere felici.

Marilyn Monroe

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe

foto Milton Greene 1956
Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo t Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo 
trentacinque anni 
con i capelli tinti 
trentacinque anni 
con un fantoccio. 
Ma io non sono Marylin 
io sono Norma Jean Baker 
perché la mia anima 
vi fa orrore 
come gli occhi delle rane 
sull'orlo dei fossi?
*
Di tanto in tanto
faccio delle rime
ma non prendetevela
con me.
All’inferno, so benissimo
che non si vende;
quel che voglio dire
è quel che ho in testa.
Dipingere i piatti
dipingere i desideri
con i pensieri
che volano via
prima che muoia
e pensare
con l’inchiostro.
*
Quel che ho dentro nessuno lo vede 
ho pensieri bellissimi che pesano 
come una lapide. 
Vi prego fatemi parlare.

[E in privato, lontano da occhi indiscreti, Marilyn Monroe scriveva. E scriveva poesie. Poesie e frammenti, scarabocchi su notebook e quadernetti, su fogli sparsi, su menù e fazzoletti di carta. Sono raccolti in Fragments, i suoi scritti tra il 1943 e il 1962. Vennero scoperti dopo la sua morte dalla vedova Strasberg, moglie del maestro di Marilyn, Lee, a cui lei aveva destinato tutti i suoi effetti personali. Erano in un paio di scatole.
La donna più desiderata del mondo aveva una sensibilità accesa. Le sue note rivelano le molte letture, e le sue parole riflettono un’intelligenza brillante e non comune, quella di una donna che cercava sempre le parole per raccontarsi. E ciò che svelano, soprattutto, è il tragico scollamento tra il personaggio pubblico e quello privato, così vulnerabile, così incompreso, desiderato ma non visto per quello che era...

Fragments. 
Poesie, appunti, lettere di Marilyn Monroe. Feltrinelli ]

a Marilyn : collage fotografico Dina Carruozzo Nazzaro 
(Cecil Beaton & Milton H. Greene)

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremen O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;

ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.

O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;

ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
È solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;

esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.
Walt Whitman
Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle n Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all'identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l'auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L'introspezione è un'attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.

Zygmunt Bauman 

#zygmuntbauman
Non appassiscono i baci come i fiori dell’albero Non appassiscono i baci
come i fiori dell’albero di fuoco,
né mi crescono baccelli sulle braccia;

ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori,
e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi,
coperta d’edera come le antiche muraglie,
continuo a credere nei sussurri serbati,
nella forza dei cavalli selvaggi,
nel messaggio alato dei gabbiani.
Credo nelle radici innumerevoli del mio canto.

Gioconda Belli

#giocondabelli 
Gioconda Belli
Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei be Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.

Ferzan Ozpetek
Finché non si sa ancora nulla di certo, non essen Finché non si sa ancora nulla di certo,
non essendo arrivati segnali,
finché la Terra continua a essere diversa
dai pianeti più vicini e più lontani,
finché non c’è neanche l’ombra
di altre erbe onorate dal vento,
di altri alberi incoronati,
di altri animali dimostrati come i nostri,
finché non c’è eco, tranne quella del posto,
capace di parlare con le sillabe,
finché non si hanno nuove
di mozart migliori o peggiori,
di edison o platoni in qualche luogo,
finché i nostri crimini
possono rivaleggiare soltanto fra loro,
finché la nostra bontà
per adesso non è ancora simile a nessuna,
ed è eccezionale perfino nell’imperfezione,
finché le nostre teste piene di illusioni
passano per le uniche teste piene di illusioni,
finché solo dalle nostre volte palatine
si levano grida agli alti cieli -
sentiamoci ospiti speciali e distinti
nella balera del posto,
balliamo al ritmo dell’orchestrina locale
e ci sembri pure
che sia il ballo dei balli.

Non so gli altri -
per essere felice o infelice
a me basta e avanza questo:
una dimessa provincia
dove anche le stelle sonnecchiano
e ammiccano nella sua direzione
non significativamente.

Wislawa Szymborska
opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … opera: Temistocle Mancini, L’ Artista, 2003 … https://cctm.website/temistocle-mancini-italia-2
#temistoclemancini #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere ##leggere #scultura
Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle sto Victor Hugo e Juliette Drouet ebbero una delle storie d’amore più intense e durature della storia letteraria francese ... https://cctm.website/victor-hugo-a-juliette-drouet
#victorhugo #juliettedrouet #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #amore
🥜 Peanuts 🥜 Peanuts
Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane l' Vorrei che a svegliarti fosse l'odore del pane 
l'odore del pane e il vento mosso
dalle ali di una farfalla
a dirti solo
che vale la fatica.

Patrizia Fortunati

Illustrazione Dick Pieters
Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei, e Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei,
e io le ho creduto, perché diventava
più pesante e più leggera a volontà
simile agli uccelli in volo.

Correvamo verso l'alto sulle scale di cemento
e lei sollevava dal mio abbraccio
due occhi splendenti, argentei,
verso un cielo inventato proprio allora.

Il suo sguardo fondeva i muri,
feriva le mie guance da cui
erompeva il sangue verso il passato
senza dolore, a fiotti.

Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei.
Correvamo verso l'alto. La scala di cemento
era terminata da un pezzo. Ed anche l'edificio.
Avevamo superato anche il futuro. Le parole
erano rimaste indietro. E forse nemmeno noi
esistevamo più.

Nichita Stănescu

dipinto Winslow Homer - Moonlight (1874)
[…]

L’inferno lo conosciamo, è dappertutto�e cammina su due gambe.�Ma il paradiso?�Può darsi che il paradiso non sia null’altro�che un sorriso�atteso per lungo tempo,�e labbra�che bisbigliano il nostro nome.�E poi quel breve vertiginoso momento�quando ci è concesso di dimenticare velocemente�quell’inferno.

Jaroslav Seifert

[da Vestita di luce]
foto Lista Herbert
Così, uniti e divisi – tu là – io qui – d Così, uniti e divisi – tu là – io qui – 
dovremmo rimanere con la porta socchiusa 
– come due oceani. 

Emily Dickinson

foto: Lovers
© Luigi Falanga
Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la sta Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la stanchezza. 
Se mi arrabbio, ci sono. 
Se mi arrabbio, ti penso. 
Se mi arrabbio, mi sei dentro. 
Ma, se mi stanco, mi spengo. 
Se mi stanco, sono altrove. 
Se mi stanco, mi hai perso...

Katia Vergone
Mio marito mi picchiava, con una cinghia doppia, a Mio marito mi picchiava,
con una cinghia doppia, arabescata.
Per te, rimango alla finestra
tutta la notte, con la lanterna accesa.
Albeggia. Si alza il fumo
sulla fucina.
Neppure questa volta sei rimasto
con me triste prigioniera.
Per te ho accolto un destino amaro,
un destino di tortura.
E tu, chissà, ami una bionda
o una bella rossa?
Potessi smetterla di piangere così!
Nel cuore ho un’ebbrezza soffocante,
ma i raggi del sole si stendono sottili
sopra il letto intatto.

Anna Andreevna Achmatova
Non mi vestite di nero: è triste e funebre. Non m Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

Adriana Zarri

foto Belu Gheorghe
Non era affatto debole, era straordinariamente fra Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente, come tutte le persone forti e profonde.

Margaret Mazzantini

[da Splendore]
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