centro cultural tina modotti Amalia Andrade (Colombia)
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Spero che ti vada tutto bene.
significato: se inizi a stare meglio prima di me, ti uccido.
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Amalia Andrade
frammento da Come sopravvivere al mal d’amore (guida di automedicazione per cuori infranti), Fabbri Editori – fragmento de Uno siempre cambia al amor de su vida. (Por otro amor o por otra vida), Crossbooks, 2015
Amalia Andrade è nata a Cali, in Colombia, nel 1986.
Disegna da sempre e scrive per diversi magazine colombiani e statunitensi. Da grande vorrebbe essere la fusione perfetta tra Sylvia Plath e Tina Fey. Il suo primo libro si intitola Come sopravvivere al mal d’amore (Fabbri Editori 2016). Vive a Bogotá con i suoi gatti.
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Per Amalia Andrade, giovanissima scrittrice colombiana, l’amore è un superpotere. Ad inculcarle quest’idea, sin da quando era piccola, è stata sua madre ed è proprio a lei che è dedicato ‘Come sopravvivere al mal d’amore. Guida di automedicazione per cuori infranti’, fresco di stampa anche in Italia grazie alla Fabbri Editori.
Si tratta di un vero e proprio kit di primo soccorso, un manuale per sopravvivere ad un cuore spezzato perché tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto, purtroppo – o per fortuna – un’esperienza simile. Per fortuna, abbiamo aggiunto, perché spesso lo star male può servire per migliorarsi e ricominciare, magari con una nuova predisposizione o atteggiamento. “Sappiamo che va bene stare male, che in amore e in disamore non siamo mai soli, ma è anche vero che abbiamo il superpotere di trasformare un’esperienza negativa in una catarsi”, scrive infatti l’autrice che si definisce un incrocio tra Sylvia Plath e Tina Fey.
Quando ci spezzano o ci spezziamo il cuore, ci fanno male delle ossa che non sapevamo neanche di avere e avvertiamo un dolore al petto, o addirittura ciò che si definisce “falso infarto” (o crepacuore). La ragione è che il dolore fisico e il dolore emotivo attivano le stesse regioni del cervello e che queste regioni sono la corteccia somatica sensoriale e l’insula dorsale posteriore. “È per questo, ci ricorda la Andrade, che il mal d’amore fa letteralmente male”. (by Giuseppe Fantasia)