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Philippe Jaroussky

03/10/2021 By carlaita

centro cultural tina modotti Philippe Jaroussky

Philippe Jaroussky, Thibaut Garcia – “Les feuilles mortes”

_
Oh, je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis
En ce temps-là la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu’aujourd’hui.

Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Tu vois, je n’ai pas oublié
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Les souvenirs et les regrets aussi.

Et le vent du Nord les emporte,
Dans la nuit froide de l’oubli.
Tu vois je n’ai pas oublié,
La chanson que tu me chantais…

Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Les souvenirs et les regrets aussi,
Mais mon amour silencieux et fidèle
Sourit toujours et remercie la vie.

Je t’aimais tant, tu étais si jolie,
Comment veux-tu que je t’oublie?
En ce temps-là la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu’aujourd’hui.

Tu étais ma plus douce amie
Mais je n’ai que faire des regrets.
Et la chanson que tu chantais,
Toujours, toujours je l’entendrai.

C’est une chanson qui nous ressemble,
Toi tu m’aimais, moi je t’aimais
Et nous vivions, tous deux ensemble,
Toi qui m’aimais, moi qui t’aimais.

Mais la vie sépare ceux qui s’aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis.

C’est une chanson qui nous ressemble,
Toi tu m’aimais et je t’aimais
Et nous vivions tous deux ensemble,
Toi qui m’aimais, moi qui t’aimais.

Mais la vie sépare ceux qui s’aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis

_
Oh, io vorrei tanto che tu ti ricordassi
Dei giorni felici nei quali eravamo amici
In quei momenti la vita era più bella
Ed il sole più brillante di oggi

Le foglie morte si radunano nella paletta
Tu vedi, non ho dimenticato
Le foglie morte si radunano nella paletta
Cosi pure i ricordi ed i rimpianti

E il vento del nord se li porta via
Nella notte fredda dell’oblio
Tu vedi, non ho dimenticato
La canzone che mi cantavi

Le foglie morte si radunano nella paletta
Così come i ricordi ed i rimpianti
Ma il mio amore silenzioso e fedele
Sorride sempre e ringrazia la vita

Ti amavo tanto, eri così bella
Come vuoi che io ti dimentichi?
In quei momenti la vita era più bella
Ed il sole più brillante di oggi

Tu eri la mia amica più dolce
Ma io non ho a che fare coi rimpianti
E la canzone che cantavi
La sentirò sempre, sempre

E’ una canzone che ci assomiglia
Tu mi amavi, io t’amavo
E noi vivevamo tutte e due assieme
Tu che mi amavi, io che t’amavo

Ma la vita separa quelli che si amano
Molto dolcemente senza fare chiasso
Ed il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti separati

E’ una canzone che ci assomiglia
Tu mi amavi, io t’amavo
E noi vivevamo tutte e due assieme
Tu che mi amavi, io che t’amavo

Ma la vita separa quelli che si amano
Molto dolcemente senza fare chiasso
Ed il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti separati

_
Philippe Jaroussky joins with fellow Erato artist Thibaut Garcia in “Les feuilles mortes” by Joseph Kosma, with French lyrics by Jacques Prévert (known in the English-speaking world as “Autumn Leaves”)

from album Passion Jaroussky, Warner Classics, 2019

_
philippe jaroussky Les feuilles mortes prevert cctm musica amore

photo: Philippe Jaroussky by Marco Borggreve

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Philippe Jaroussky joins with fellow Erato artist Thibaut Garcia in “Les feuilles mortes”

 
 

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Penelope aveva gli occhi grandi le ciglia ricamate Penelope aveva gli occhi grandi
le ciglia ricamate d’azzurro
e la bocca rosa e carnosa.
Camminava ai bordi della via
con i lampioni a far da cornice
e le scarpe rosse consumate.
Al collo quel foulard a fiori
e la borsa di cuoio a ricordare
del ’70 le lotte e le conquiste.
Penelope aveva tanti sogni
nelle tasche allegre di ragazza
camminava ai bordi della via.
Un giorno le si schiuse il grembo
il calcio ben assestato e…
Le lacrime non rosse, ma rosa
le scesero, non un lamento.
Penelope delle mille battaglie
vittima del suo carnefice,
tra i seni un rivolo d’agata.
Il rosa di Penelope urla
negli occhi semichiusi
nella sua bellezza soffocata.
Vola nell’aria e si libra in alto
dove chiarezza e libertà
non nella carne ma nel canto,
si fanno amore per Le Altre.
Penelope e le sue lacrime rosa,
in cammino, con un fiore tra le mani
dove tutto non accade, ma rivive.
Patrizia Portoghese
foto Mirjam Appelhof 
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Il nostro bagaglio ha molto più a che fare con ci Il nostro bagaglio ha molto più a che fare con ciò che decidiamo di lasciare, piuttosto che con quello che decidiamo di portare.
Andrés Neuman
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Un giorno, guidati da stelle sicure ci ritroveremo Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo
in qualche angolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati
o sui sentieri dove corrono le fate
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca
da spendere stasera
e qualcuno nel letto
per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco
seduto vicino alla finestra
Modena City Ramblers (1994)
https://youtu.be/2apMisb0ebw
dipinto Kazuhiko Fukuoji
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#stefanobenni #sognare #resistere #cctmfb ##linkin #stefanobenni #sognare #resistere #cctmfb ##linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
😳ops … 😳ops …
Come è audace il papavero che, a marzo, alza la t Come è audace
il papavero
che, a marzo,
alza la testa!
Adolescente impudente,
frettoloso di vita,
inquieta il prato
di primavera.

Angela Suppo #poesia #poesiaitalianacontemporanea #angelasuppo
Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite, Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite, sappiate che se volete diventare persone e non oggetti, dovete fare subito una guerra dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, ma contro voi stesse che vi cavate gli occhi con le dita per non vedere le ingiustizie che vi fanno. Una guerra grandiosa contro chi vi considera delle nemiche, delle rivali, degli oggetti altrui; contro chi vi ingiuria tutti i giorni senza neanche saperlo, contro chi vi tradisce senza volerlo, contro l’idolo donna che vi guarda seducente da una cornice di rose sfatte ogni mattina e vi fa mutilate e perse prima ancora di nascere, scintillanti di collane, ma prive di braccia, di gambe, di bocca, di cuore, possedendo per bagaglio solo un amore teso, lungo, abbacinato e doveroso(il dovere di amare ti fa odiare l’amore, lo so), un’amore senza scelte, istintivo e brutale.
Da questo amore appiccicoso e celeste dobbiamo uscire, donne mie, stringendoci fra noi per solidarietà di intenti, libere infine di essere noi intere, forti, sicure, donne senza paura.
Dacia Maraini #daciamaraini #donneperledonne
Siate cauti con le parole, anche con quelle miraco Siate cauti con le parole,
anche con quelle miracolose.
Per le miracolose facciamo del nostro meglio,
a volte sciamano come insetti
e non lasciano una puntura ma un bacio.
Possono essere buone come dita.
Possono essere sicure come la roccia
su cui incolli il culo.

Ma possono essere margherite e ferite.
Io sono innamorata delle parole.
Sono colombe che cadono dal tetto.
Sono sei arance sacre sedute sul mio grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell’estate,
e il sole, il suo volto appassionato.

Ma spesso non mi bastano.
Ci sono così tante cose che voglio dire,
tante storie, immagini, proverbi, ecc.

Ma le parole non sono abbastanza buone,
quelle sbagliate mi baciano.
A volte volo come un’aquila
ma con le ali di un passero.

Ma cerco di averne cura
e di essere gentile con loro.
Le parole e le uova devono essere maneggiate con cura.
Una volta rotte sono cose impossibili da aggiustare.

Anne Sexton

[Siate cauti con le parole]

illustrazione digitale Catrin Welz-Stein #poesia #annesexton #annesextonpoetry #poetry #catrinwelzstein #
#23 di Lawrence Ferlinghetti Gli innamorati sotto #23 di Lawrence Ferlinghetti

Gli innamorati sotto il porticato
(prima pioggia primaverile)
Si tenevano per il cuore
Come foglie verdi bagnate
l’una all’altra appiccicate
che nemmeno in tropicale calore
Si sarebbero staccate
 

The lovers under the portico
in the first Spring rain
Held each other by the heart
Like wet green leaves
clinging together
that even in the driest weather
Would not fall apart

foto: Brassaï , Le Baiser 1933 #ferlinghetti #lawrenceferlinghetti #brassaï #amore #poesiastatunitense #poetry
Molti sono i modi per tornare a Casa: alcuni profa Molti sono i modi per tornare a Casa: alcuni profani, alcuni divini. 
Casa è un umore o un senso sostenuto che ci consente di esperire sensazioni non necessariamente assecondate nel mondo profano: meraviglia, visione, pace, libertà dalle preoccupazioni, libertà dalle richieste, libertà dal continuo ciarlare.
Tanti sono i veicoli attraverso o con i quali si può raggiungere casa: musica, arte, bosco, spuma dell'oceano, levarsi del sole, solitudine.

Per alcuni, Casa è un bosco, un deserto, un mare.
Per alcuni, Casa è la ripresa di un'antica impresa abbandonata.
Si comincia a cantare dopo aver trovato per anni ottime ragioni per non farlo.
Ci si impegna nell'apprendimento di qualcosa che un tempo si aveva amato di cuore.
Si ritrova la voce e si  scrive.
Si rileggono brani di libri o poesie che ci hanno commossi. 
Ci si sdraia per terra nella luce che filtra tra gli alberi.
Si cammina o si  guida per un'ora, senza meta, e poi si torna.
Si prende un autobus con destinazione ignota.
Si tamburella con le dita ascoltando musica.
Si saluta il sole che sorge.
S raggiunge un posto dove le luci non interferiscono con il cielo notturno.
Si prega. Si sta con un amico speciale.
Ci si siede su un ponte lasciando ciondolare le gambe.
Si tiene in braccio un bambino piccolo.
Ci si siede in un bar, accanto alla finestra, e si scrive. 
Ci si asciuga i capelli al sole.
Si aprono le mani sotto la pioggia.
Si curano le piante e ci si sporca ben bene le mani di terra.
Ci si riposa.
Ci si riappropria di un angolino del mondo.
Si mettono in atto decisioni immense o intense.
Si fanno cose che lasciano un'impronta.
Si contempla la bellezza, la grazia, la commovente fragilità degli esseri umani.
 
In verità, la Casa è olografa.
E si realizza in tutta la sua potenza anche in un solo albero, in un cactus solitario nella vetrina di un fiorista,
in una pozza d'acqua ferma, nella foglia gialla caduta sull'asfalto, nel vaso di argilla rossa in attesa di un ciuffetto di radici, in una goccia d'acqua sulla pelle.
Se vi concentrerete con gli occhi dell'anima, vedrete la casa in moltissimi posti.
 
 Clarissa Pinkola Estès 
[Donne che corrono coi lupi]

illustrazione Birgitta Lopez / Artisalma #libri
Cuore nel cuore. Respiro nel respiro. Così vicino Cuore nel cuore. Respiro nel respiro.
Così vicino a me, tanto da non vederti.
Oltre la tua spalla vedevo in lontananza un monte oscuro.
Ero protesa in uno slancio quasi a oltrepassarti.
Sentivo battere il cuore impazzito delle stelle.
Accoglievo il vento affannato, rivestito di foglie.
Mi aprivo alle ombre dei boschi che venivano incontro
e ai rami che si aprivano ad abbracciare la notte.
La lontananza inspiravo in un sorso enorme.
Premevo vento, nubi e stelle al mio petto.
E nel cerchio stretto di un abbraccio
ho rinchiuso l’infinito intero del mondo.
Blaga Dimitrova

illustrazione: arte digitale Christian  Schole #poesia #blagadimitrova #christianschloe #amore
Valeria Puzzovio ❤️ #illustrazioni #valeriapuz Valeria Puzzovio ❤️ #illustrazioni #valeriapuzzovio
Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.
Alda Merini 

Buon compleanno Alda ❣️
#21marzo
#aldamerini #aldamerinipoesia #poesia #alda
E già si sente l'odore vero della primavera che è quello della terra che si sgela e va in amore.

Mario Rigoni Stern Tra due guerre e altre storie, "La neve della rondine".

Illustrazione Susan Entwistle #primavera #frasi
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😏 quando dici la fortuna … #giornatamondiale 😏 quando dici la fortuna …

#giornatamondialedellapoesia
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