centro cultural tina modotti caracas Vivo tra quattro mura
Vivo tra quattro mura matematiche
allineate a metro. Mi circondano apatiche
animucce che non un grammo sanno
di questa febbre azzurra che nutre la mia chimera.
Uso una pelle finta e la tratteggio in grigio.
Corvo che sotto l’ala nasconde un fiordaliso.
Sorridere mi fa il mio fiero e torvo aspetto,
che a me per prima sembra pura farsa e dispetto.
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Vivo dentro de cuatro paredes matemáticas
alineadas a metro. Me rodean apáticas
almillas que no saben ni un ápice siquiera
de esta fiebre azulada que nutre mi quimera.
Uso una piel postiza que me la rayo en gris.
Cuervo que bajo el ala guarda una flor de lis.
Me causa cierta risa mi pico fiero y torvo
que yo misma me creo pura farsa y estorbo.
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Alfonsina Storni
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traduzione dal web
Photo by Jan Canty on Unsplash
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Alfonsina Storni (Sala Capriasca, 1892 – Mar del Plata, 1938) è stata una poetessa, drammaturga e giornalista argentina, esponente del postmodernismo, morta suicida in mare, davanti alla spiaggia “La Perla”.
Nel 1911, pur tra numerose difficoltà economiche, decise di trasferirsi a Buenos Aires dove l’anno successivo, nel 1912, mise al mondo il figlio Alessandro, senza essere sposata e senza rivelare il nome del padre naturale del bambino.
La condizione di ragazza-madre, il desiderio di proteggere l’intimità dei propri affetti, la necessità di affrontare da sola i problemi della vita, determinarono in lei un atteggiamento di aperta sfida e contrapposizione ai pregiudizi sociali e alla morale vigente. (fonte Wikipedia)
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