collettivo culturale tuttomondo Sibilla Aleramo a Dino Campana
Dino, provo qualcosa di tanto forte che non so come lo reggerò…
Sei tu che mi squassi cosi? Che cosa m’hai messo nelle vene? E sempre ho negli occhi quella strada col sole, il primo mattino, le fonti dove m’hai fatto bere, la terra che si mescolava ai nostri baci, quell’abbraccio profondo della luce. Dove sei, che mi sento cosi strappata a me stessa? Mi chiami, o m’hai dimenticata? Oh ti voglio ti voglio, non ti lascerò ad altri, non sarò d’altri, per la mia vita ti voglio e per la mia morte, Dino, dopo questo non si può esser più nulla, oh, sapere che anche tu lo senti, che rantoli anche tu cosi…
Mi aspetti, dimmi, mi aspetti, vero? Saremo soli sulla terra. Bruceremo. Hai visto che siamo vergini, che qualcosa non ci fu mai strappato? Per noi. Più a fondo, più a fondo, ci mescoleremo allo spazio, prendimi, tiemmi, io non ti lascio, bruceremo.
Dimmi che mi manca cosi il respiro perché mi chiami, perché mi vuoi…
Epistola XV
Sibilla a Dino
Villa La Topaia, Borgo S. Lorenzo, 9 agosto 1916
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foto dal film Un Viaggio Chiamato Amore, Un viaje llamado amor, 2002
Un recorrido por las vicisitudes humanas y sentimentales de la novelista y poeta Sibilla Aleramo, desde la adolescencia hasta la madurez, con particular atención al período 1916-1918, años en los cuales la autora conoció y amó al poeta Dino Campana. Son estos los años más intensos y atormentados de la pasional y discontinua relación de los dos literatos.
El relato sobre el romance de los escritores Sibilia Aleramo y Dino Campana, que es el argumento de Un viaggio chiamato amore (Un viaje llamado amor), le reportó a Stefano Accorsi la copa Volpi al mejor actor en el Festival de Venecia de 2002.
collettivo culturale tuttomondo Sibilla Aleramo a Dino Campana