cctm collettivo culturale tuttomondo Sergio Claudio Perroni (Italia)
Ambizioni geologiche di Sergio Claudio Perroni (Milano, 1956 – Taormina, 2019)
Le donne non smettono mai di partorire il proprio figlio, diventano madri del fratello, madri del marito, del padre che le ha messe al mondo, madri di ogni maschio che amano perché fa primi passi anche quando corre, despota senza autonomia, adulto trincerato in un’era di infanzia sospesa, la vita delle donne ha ambizioni geologiche, è macinare anni generando all’infinito, sempre gravide di tutti e mai di se stesse.
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da Entro a volte nel tuo sonno, La nave di Teseo, 2018
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opera: Georges Clairin, Ritratto di Sarah Bernhardt (dettaglio), 1876
Sergio Claudio Perroni (Milano, 2 gennaio 1956 – Taormina, 25 maggio 2019) è stato uno scrittore e traduttore italiano.
Ha pubblicato Non muore nessuno (2007), Raccapriccio. Mostri e scelleratezze della stampa italiana (2007), Leonilde. Storia eccezionale di una donna normale (2010), Nel ventre (2013), Renuntio vobis (2015), Il principio della carezza (2016), Entro a volte nel tuo sonno (2018), La bambina che somigliava alle cose scomparse (2019), L’infinito di amare. Due vite, una notte (2020).
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A ogni vita appartengono scorci sulla bellezza assoluta che ciascuno di noi porta dentro di sé, quasi senza accorgersene.
Finestre che possono spalancarsi sull’intensità dolente dei sentimenti, sulla leggerezza dei gesti piccoli e delle emozioni più universali, “confessioni del sentire”, come le chiamava Pessoa, che nelle pagine di Sergio Claudio Perroni conoscono la forma potente e delicata di una poesia che scivola nella compattezza di una prosa breve, per tornare sempre all’origine di un ritmo dettato dal vivere, ancor prima che dallo scrivere.
Entro a volte nel tuo sonno ci fa esplorare, come in un ideale atlante dell’anima, tutte le variazioni dell’esistenza – tra paure e passioni, volontà e istinti, mancanze e rinascite – per ricomporre i frammenti dei nostri discorsi interiori quotidiani, e donarci le parole esatte per saperli riconoscere e, finalmente, dire.
“ Reinventa quello che tutti abbiamo provato, lo riformula da capo, punto per punto, lemma per lemma – l’amore, la colpa, la tristezza, l’estasi, il vuoto, la tenerezza, la solitudine, la curiosità, l’ispirazione, il rimorso, la malinconia -, come se si trattasse, sì, di salvarlo, questo mondo, di imbarcarlo su un’arca e di salvare dal diluvio questo mondo interiore di tutti noi.”
Dalla postfazione di Sandro Veronesi