collettivo culturale tuttomondo Ruth Orkin (USA)
Ruth Orkin (Boston, 3 settembre 1921 – New York, 16 gennaio 1985) è stata una fotoreporter, fotografa e regista statunitense.
Le immagini di Ruth Orkin sono delle intense interpretazioni, qualunque sia il soggetto del suo sguardo: personaggi illustri del mondo hollywoodiano o newyorchese – come Robert Capa, Lauren Bacall, Albert Einstein o Woody Allen – o situazioni di vita straordinariamente ordinaria.
Emblematiche le sue immagini riprese perpendicolarmente dalla finestra del suo appartamento sul Central Park o la celeberrima “American Girl in Italy”, icona della fotografia del Novecento che ha il primato di essere il secondo poster più venduto al mondo e che ancora oggi, al tempo del “mee too”, sollecita accese discussioni sul tema del sessismo.
La bella Nina Lee Craig, studentessa statunitense di storia dell’arte che la Orkin aveva conosciuto al rientro da un reportage in Israele, diviene la protagonista di una sequenza di immagini scattate per le strade di Firenze che racconta l’esperienza di una giovane americana in viaggio nell’Italia del dopoguerra.
In questi scatti permeati dall’atmosfera dei film americani degli anni Cinquanta, “Vacanze romane” in primis, la Orkin dimostra non solo di saper cogliere col suo obbiettivo situazioni potentemente iconiche, emblematiche, intriganti, ma di saper fare di queste immagini i lemmi di un racconto potentemente evocativo.
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foto: Ruth Orkin, American Girl in Italy, Firenze, 1951 – protagonista dello scatto la 23enne Ninalee Allen
È un mattino di agosto del 1951 e due ragazze statunitensi si incontrano in un hotel fiorentino da un dollaro a notte.
La fotoreporter Ruth Orkin ha 29 anni e deve fare un pezzo sulle donne americane in viaggio all’estero, un fenomeno allora raro, anche per le emancipate tipe del nord America. Ninalee Allen aveva 23 anni: studentessa, stava viaggiando in beata solitudine tra Spagna, Francia e Italia.
Ruth la trovò sufficientemente alta, bella e luminescente, e le propose di essere il suo soggetto per il servizio. Doveva camminare come la Beatrice dell’Alighieri, le raccomandò, e le si mise dietro.
Avrebbe raccontato al New York Times che tutto durò 35 secondi: due scatti in tutto, e la gloria eterna della foto indelebile.
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Ruth Orkin, American Girl in Italy, Firenze, 1951