centro cultural tina modotti Romina Ressia
Romina Ressia (Buenos Aires, 11 marzo 1981) è un’artista argentina pluripremiata.
È nota per i suoi anacronismi e la sua marcata influenza rinascimentale. I suoi lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, da Huffington Post, Interview Magazine, Vanity Fair, Vogue Italia e Wild Magazine.
Scrive di lei il Wall Street International: “la fotografia di Romina ci provoca e ci sfida a confrontarci con cose che possono sembrare scomode, eppure riesce a fornire una qualità rassicurante. Questa giustapposizione tra comfort e disagio è potente e risuona attraverso la sua opera.”
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Romina Ressia (11 de marzo de 1981) es una multipremiada artista de Buenos Aires, Argentina.
Es reconocida por sus anacronismos y su marcada influencia Renacentista. Sus trabajos han sido destacados, entre otros, por The Huffington Post, Interview Magazine, Vanity Fair, Vogue Italia & The Wild Magazine.
En palabras de The Wall Street International «la fotografía de Romina nos provoca y nos reta a confrontar cosas que pueden parecer incómodas, sin embargo se las arregla para proveer una cualidad tranquilizadora. Esta yuxtaposición entre confort e incomodidad es poderosa la cual resuena a través de su práctica.» … siga leyendo Wikipedia
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foto: Romina Ressia, Summer Plays, sere d’ estate al Teatro Carignano, 2020
Il Teatro Carignano è uno dei più begli esempi di teatro all’italiana e allo stesso tempo uno dei luoghi simbolo della Città.
La genesi della sala teatrale trae origine dall’importante progetto di trasformazione ed espansione della Torino tardo cinquecentesca, esigenza sorta dalla necessità, da parte della casata Savoia, di accreditarla come moderna capitale, affrancandola definitivamente dall’angustia e dalla modestia architettonica lamentate, tra gli altri, da Montaigne.
L’ascesa al trono di Vittorio Amedeo II (1684) e la sua successiva designazione a re di Sicilia accompagnano l’arrivo di Filippo Juvarra che apre la struttura dei palazzi e della vie cittadine a un respiro urbanistico inedito: suo allievo è Benedetto Alfieri, zio di Vittorio, che ne prosegue la visione nel riassetto del centro, un’opera grandiosa che coinvolge anche gli spazi dedicati allo svago del sovrano e dei nobili.
Il Teatro Carignano si inserisce a pieno titolo in questo contesto: nel 1710 il principe Vittorio Amedeo di Carignano fa adattare a teatro il salone secentesco chiamato Trincotto Rosso, un edificio utilizzato per il gioco della pallacorda, facendo costruire 56 palchetti e destinandolo a sala di spettacolo: solo dopo il passaggio alla Società dei Cavalieri nel 1727 lo spazio si apre a prosa, canto e balletti.
Nella stagione 1752-53 su richiesta del Principe Luigi Vittorio di Carignano l’architetto regio Alfieri ricostruisce il teatro dalle fondamenta, riproponendo una versione ridotta della pianta del Teatro Regio.
Il teatro viene inaugurato per la Pasqua del 1753 con la Calamita dei cuori di Carlo Goldoni, musicata da Baldassarre Galluppi.
Romina Ressia, Summer Plays, sere d’ estate al Teatro Carignano, 2020