centro cultural tina modotti Roberto Crinò (Italia)
Vite in attesa di Roberto Crinò (Italia)
Imbarcarsi
disegnare una rotta
costruire un piano
avere il coraggio
salpare
solcare
il grande mare
cercare
l’isola più remota
se stessi
Le barche in secca
sono opportunità
sono vite in attesa
che qualcuno le viva
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foto: Roberto Crinò
Roberto Crinò è nato a Palermo, il 3 ottobre 1972.
Docente di Lettere al Liceo Classico ”Vittorio Emanuele II” di Palermo, scrive versi, prosa e testi di canzoni.
Diversi sono i progetti di musica inedita da lui animati come compositore dei testi e di melodie e come cantante, tra questi Le Anomalie, rock band venata di echi letterari. Si è laureato nel 2000 in lettere moderne con una tesi di laurea su “La questione ebraica in Germania durante l’Illuminismo”, scritta in parte presso l’università di Heidelberg (Germania).
Nel giugno 2018 pubblica, per i tipi della casa editrice romana Ensemble, la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Le coincidenze significative. Canti di Anomalie e Resilienza”. Nell’ottobre 2019 pubblica, sempre con Ensemble, la sua seconda raccolta poetica dal titolo “Ineffabile mutazione”.
Nel novembre 2020 pubblica per i tipi della casa editrice romana Ensemble, la sua terza raccolta di poesie, scritta a due mani, insieme al poeta Matteo Maxia, dal titolo “Il monile di Ashtart” con prefazione di Maresa Schembri e postfazione di Salvatore Lo Bue.
Diverse sue poesie sono state pubblicate da Repubblica, nelle edizioni locali di Torino, Milano, Roma, Napoli, Bari e Palermo, nell’ambito della rubrica “Bottega di Poesia” curata da poeti di fama nazionale, tra gli altri: Gilda Policastro, Maurizio Cucchi, Gian Luca Favetto, Eugenio Lucrezi, Vittorino Curci;
Ha partecipato alle seguenti rassegne: “C’è bisogno di Poesia” di Repubblica Palermo; “Una Marina di libri”, 2019 e 2020; “La via dei librai”, 2019 e 2020.
Imbarcarsi … di Roberto Crinò
Colpisce, della poesia di Crinò, la costruzione essenziale, forte e mite dei versi e, allo stesso tempo, la capacità di innestare una scrittura prosastica al punto giusto senza abbandonare la sua linea di lavoro poetico. (by Luisa Debenedetti)