cctm collettivo culturale tuttomondo Riccardo Bacchelli (Italia)
Un’estate di Riccardo Bacchelli (Bologna, 1891 – Monza, 1985)
Un’estate, che d’estate son i tramonti lenti,
pesante quant’il sonno e la stanchezza medesima,
non avrei voluto altro che riposare, se fosse stato
possibile. Non reggeva più neppure la voglia
amara d’inasprire in me stesso il mio male.
Non avrei voluto cedere in nulla ma invece
mi toccava assopirmi al sole in materia
stanca. E dalla stanchezza un filo di melodia.
Supino, ombre e sole,
foglie e cielo, silenzio e cicale. Le mani
le abbandonavo sull’erba riarsa, si tuffava
nell’estate l’anima e tornava d’ogni parte
carica d’ogni cosa, non articolava, non distingueva,
tornava stanca. E non poté credere a se stessa
la mattina che le filtrò un’estatica canzoncina.
Diceva che in casa nostra, odorosa di garofano
e di spigo crocchiante, ogni ora le scopriremo
la sua dolcezza, ti porterò di giorno in giorno più matura
una spiga di grano, il sole filerà
dalle tende abbassate ai piedi del letto.
Sul letto matrimoniale noi saremo assorti
nella fantasia amorosa, e sarà più facile richiamare
le cose dimenticate che noi a questo mondo.
Quando sarai spogliata ti chinerai sulle nocche
appoggiate alla sponda e la nostra vita andrà tutta
a guardarci. Più tardi il sole declinerà.
da Poemi lirici, 1914
opera: Salvo, Estate a Sant’Anna
Riccardo Bacchelli (Bologna, 1891 – Monza, 1985) è stato uno scrittore, drammaturgo, giornalista e traduttore italiano, fra i principali autori di romanzi storici del Novecento.
Si iscrive alla facoltà di lettere, ma non porta a termine gli studi universitari. Va volontario in guerra come ufficiale di fanteria; viene congedato nel 1919.
La sua opera più nota è il ciclo di romanzi Il mulino del Po (1938-40), la saga di una famiglia di mugnai sulle rive ferraresi del fiume Po dall’epoca napoleonica alla prima guerra mondiale. A questo romanzo si ispirano lo sceneggiato televisivo prodotto dalla Rai, andato in onda nel 1963, e il film del 1949 diretto da Alberto Lattuada, Il mulino del Po. Dal 1941 al 1944 fa parte dell’Accademia d’Italia; è socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia della Crusca e dell’Istituto lombardo di Scienze e Lettere. Riceve la laurea honoris causa dalle Università di Bologna e di Milano.
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