cctm collettivo culturale tuttomondo Pietro Fenoglio (Italia)
Pietro Fenoglio (Torino, 1865 – Corio, 1927) è stato un architetto e ingegnere italiano, considerato uno dei più importanti interpreti del liberty in Italia.
Dopo aver frequentato la Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Torino, dove si laureò nel 1889, realizzò alcuni primi progetti di edifici neogotici.
Intuendo la moda del tempo, successivamente il suo stile si orientò verso la cosiddetta «arte nuova» facendone presto il maggiore protagonista del liberty torinese; l’attività del suo studio di via XX Settembre 60 si rivelò quanto mai prolifica e consegnò a Torino alcuni dei maggiori esempi italiani di questo nuovo stile. Egli si dedicò per circa tredici anni alla realizzazione di oltre trecento progetti tra ville e palazzi, alcuni dei quali concentrati nell’area di corso Francia e vie adiacenti. L’opera di Fenoglio si rese sempre più riconoscibile dal sapiente utilizzo dei colori pastello, dalle decorazioni che alternano soggetti floreali a elementi geometrici circolari e dal largo uso di cornici in litocemento, accostato all’eleganza decorativa, talvolta ardita, del ferro e del vetro, facendone materiali privilegiati.
L’opera di Fenoglio è caratterizzata dal sapiente utilizzo delle tonalità pastello, dalle decorazioni parietali che alternano soggetti floreali a elementi geometrici circolari e dal largo uso di cornici in litocemento accostato all’eleganza decorativa, talvolta ardita, del ferro e del vetro, eleggendoli materiali privilegiati. Tra le sue opere più note si possono citare: il Villino Raby (1901), la celebre Villa Scott (1902),trionfo di logge, torrette, vetrate, bovindi e, soprattutto, la sua opera più nota e apprezzata: Casa Fenoglio-Lafleur (1902), considerata «il più significativo esempio di stile liberty in Italia.»
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foto: Pietro Fenoglio, Casa Fenoglio-Lafleur, Via Principi d’Acaja, 11 – Torino
Altri edifici degni di nota che ripropongono elementi decorativi derivanti dal successo di Casa Fenoglio-Lafleur sono la Casa Galateri, una delle tante del medesimo committente riconoscibile per il notevole bow-window affacciato su via Cibrario e la non meno apprezzabile Casa Rossi-Galateri di via Passalacqua.
L’opera di Fenoglio risultò relativamente breve ma proficua e si possono citare ancora numerosi edifici analoghi, altre «case da pigione» a uso abitativo: Casa Rossi Galateri (1903), Palazzina Dellachà (1904), Casa Rey (1904), Casa Boffa/Costa (1904), Casa Macciotta (1904), Casa Balbis (1905), Casa Ina (1906), Casa Guelpa (1907), le case popolari di via Marco Polo (1904) realizzate in collaborazione con gli architetti Vicary e Molli, fino a spingersi fuori del Piemonte, con la realizzazione della villa dell’on. Magno Magni a Canzo, presso Como. (fonte Wikipedia)
Pietro Fenoglio (Turin, 1865 – Corio, 1927) was an Italian architect and engineer, considered one of the most important pioneers of Art Nouveau in Italy.
Fenoglio quickly grasped the ascendancy of Art Nouveau as it appeared in Italy at the turn of the century as the “Stile Floreale” or “Stile Liberty”, during a period when Italian architects were searching for a national style of modern architecture. He took advantage of the very favorable economic climate to become one of the style’s most fervent supporters in northern Italy before the First World War. Building little after 1912, Fenoglio parlayed his success as a designer into a diverse set of economic ventures, eventually landing him the directorship of a bank in 1915.
Sensing the fashion of the time, however, his interest subsequently turned to Art Nouveau, and after 1900 he became the leading protagonist of the style in Turin. Commissions in a period of rapid economic expansion and prosperity were plentiful and Fenoglio became extremely prolific, establishing his studio at 60, Via XX Settembre, where he designed some of the major Italian examples of Art Nouveau.[3] Over the course of thirteen years he designed and built over three hundred projects for villas and palaces, many of which were concentrated in the area centered on the Corso Francia. Fenoglio’s work became increasingly recognizable by his strategic use of pastel colors, the ornament that alternates between floral subjects and circular geometric elements, and from the wide use of cement frameworks combined with the sometimes-daring decorative elegance of iron and glass.
Among Fenoglio’s best known works are the Villino Raby (1901); the famous Villa Scott (1902), a triumph of loggias, turrets, bay windows and oriels; and, above all, his own home, the Casa Fenoglio-Lafleur (1902);considered by many to be “the most significant example of liberty style in Italy.” (Wikipedia)
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