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Come una sciarpa troppo lunga di Piera Oppezzo (Torino, 1934 – Miazzina, 2009)
Per me poesia è qualcosa da dire
di molto confuso e parziale
che da tempo circola fuori e dentro.
A un certo punto mi trovo
come con una sciarpa troppo lunga
che stringe il collo
si aggancia al tacco dello stivaletto.
Mi chino e mi do da fare
per tirarla via prima che mi costringa
a camminare con una gamba sola
Quando una poesia è scritta c’è.
Prima ronzava invisibile
formicolava nella testa e nello stomaco,
in ogni caso una poesia
me la porto sul tram
le faccio vedere come tutto si muove
che c’è il sole e arriva il caldo
e le assicuro che anche lei arriverà
– parziale e precisa –
anche se rimando sempre l’ora
e preferisco lavarmi i capelli
fare qualcosa di più vago, disperdermi,
fare qualcosa dove lei ancora non c’è
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immagine: Patrizia Impagnatiello
Piera Oppezzo (Torino, 2 agosto 1934 – Miazzina, 19 dicembre 2009) è stata una poetessa italiana.
Con una lingua diretta, quasi scarna per risultare trasparente, per esprimere al meglio il reale e per dare spazio al concetto, ha pubblicato nel 1966 la prima raccolta di poesie L’uomo qui presente, che è stata ampiamente recensita e apprezzata.
Le poesie scritte in precedenza sono state pubblicate postume nel 2021 in Esercizi d’addio. Poesie inedite 1952-1965. Altre raccolte di poesia sono: Sì a una reale interruzione (1976), Le strade di Melanctha (1987), Andare qui (2003), Una lucida disperazione (post., 2016).
Le opere in prosa sono i romanzi brevi Minuto per minuto (1978) e A note legate (1991), e la raccolta di racconti Racconta (1989).
Dalla metà degli anni Sessanta si è interessata alla politica e al femminismo e nella metà degli anni Settanta ha organizzato con altre donne il collettivo “Pentole e fornelli”, portando per l’Italia uno spettacolo di canzoni e testi vari.
Suoi testi e poesie sono stati pubblicati in numerose raccolte, su riviste quali Linea d’ombra, La Salamandra, Nuovi argomenti, Lapis, Leggere, Il Manifesto, e tradotte in tedesco e in inglese.
Nel 2019 L. Martinengo ha diretto il documentario Il mondo in una stanza. Piera Oppezzo poeta.
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