cctm collettivo culturale tuttomondo Pier Vittorio Tondelli Biglietti agli amici
Abbiamo, mia cara, grandi similitudini che ci attaccano l’uno all’altra. Forse grandi nevrosi, grandi richieste da fare al mondo, a chi amiamo, a chi vogliamo bene. Abbiamo un’infinità di desideri, di voglie, di slanci, di entusiasmi. Abbiamo una sofferenza in comune che è quella per cui né tu né io amiamo la vita e la guardiamo come una cosa estranea ai nostri percorsi e che non ci interessa più di tanto; benché questa stessa dolorosa sensibilità’ sia, paradossalmente, la radice di un nostro tutto particolare attaccamento al mondo. Pochi mesi fa qualcuno ebbe modo di infilarmi con un paio di battute: “Non si gioca con l’infinito” e “Devi solo desiderare chi sei”. Più tardi mi salutò con un forte abbraccio paterno: “Pensa a quello che ti ho detto. Pensaci semplicemente. Solo a quello che ti ho detto. Né più né meno”. Ora tocca a me abbracciarti in quel modo. Questo è l’ultimo biglietto che scrivo.
Pier Vittorio Tondelli
da Biglietti agli amici, Baskerville, 1986
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fotogramma da: La migliore offerta, 2013 – diretto da Giuseppe Tornatore
Biglietti agli Amici rappresenta, nella produzione letteraria di Tondelli, un libro “personale”, per pochi, «un libro artigianale, curato, prezioso».
«avrebbe dovuto essere un livre d’art: cinquanta copie in tutto e le tavole astrologiche e angeliche disegnate da un artista». Viene pubblicato invece nel 1986 da Baskerville, con una struttura particolare legata alle ore del giorno scandite dalle tavole angeliche e astrologiche ricavate da Barrett. Si tratta di prose brevi, scritte nella forma evanescente della trattazione amorosa e della meditazione notturna. Del libro sono stati stampati pochi esemplari, un centinaio di copie. Una versione, quella destinata alle persone cui i “biglietti” sono dedicati, riporta il nome per esteso. Questa tiratura ha carattere privato e non viene posta in vendita.
L’edizione che arriva in libreria, con tutte le copie autografate dall’autore, nelle dediche sostituisce ai nomi per esteso le iniziali degli amici. Per mantenere il carattere privato della pubblicazione Tondelli chiese inizialmente ai giornalisti a cui aveva inviato il libro di non parlarne.
Lo scrittore, nel 1991, all’ospedale di Reggio Emilia, aveva rivisto il testo e vi aveva apposto alcune correzioni e modifiche, rimaste solo in fase di abbozzo, in vista di un’edizione a larga diffusione del testo, ormai introvabile.
Lo stesso Tondelli ha scritto:
“Biglietti agli Amici è il primo testo di una produzione per così dire underground attuata da piccoli editori, a tiratura limitata e destinata a un pubblico protetto.”
In questo senso, fra un tentativo narrativo e l’altro, l’autore tende a creare, con piccoli editori-amici, un laboratorio in cui il trasformarsi di un testo in libro sia un’avventura di solidarietà, impegno e divertimento.
Una nuova edizione del libro, che ne spiega la storia, anche attraverso la pubblicazione in anastatica dei dattiloscritti di alcuni biglietti inediti, è stata pubblicata da Bompiani nel 1997 a cura di Fulvio Panzeri.
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