collettivo culturale tuttomondo Oriana Fallaci Un cappello pieno di ciliege
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
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Oriana Fallaci
frammento da Un cappello pieno di ciliege, Rizzoli, 2008
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opera: Nigel Van Wieck
Oriana Fallaci (1929-2006), fiorentina, è stata definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura.
Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo.
A Hat Full of Cherries by Oriana Fallaci
Oriana Fallaci (1929-2006) was a famous journalist, war-reporter and writer.
She had always been interested in her family history, an interest nurtured by the memory of a chest containing family memorabilia, which included a lute, a paper model of a sailboat, a pillowcase covered in handwriting, and a homemade Italian flag. When a few years ago Fallaci was diagnosed with cancer, she felt compelled to investigate her genetic heritage, to discover why she was the person she was, and which distant members of her family she felt more related to. Whilst the family history is thoroughly researched and documented, the book is clearly a work of fiction and not a biography as such. In fact while researching through archives and parish registers, Oriana felt that she could imagine the lives of some her ancestors very clearly, and that she had to give voice to them by developing them into autonomous characters.
This voluminous novel (864 pages) is in fact divided into four separate books, each one portraying one couple of progenitors chosen from one of her four grandparents families.
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