collettivo culturale tuttomondo Carmen Covito Tempo Parziale
Carmen Covito Tempo Parziale
Io avevo detto la verità. Che cercavo un nuovo lavoro perché il mio ragazzo era di qui e, be’, quando una si sposa è normale che voglia seguire il marito, ma sulla produttività e continuità potevano stare tranquilli, che noi non avevamo intenzione di ingrandire la famiglia tanto presto, no davvero: laureati in economia e commercio entrambi, io con un master in gestione d’impresa e già vasta esperienza nella creazione di business plan a diversi livelli di dimensione aziendale, ci rendevamo conto che la programmazione è indispensabile per realizzare al meglio anche le strategie amorose orientate a un progetto di durevole felicità.
Mi presero. Assunzione a tempo indeterminato, addirittura. Stipendio buono. E anche il lavoro non era affatto male: nel paesino di fianco a quello dove stavo per andare a abitare, la multinazionale aveva aperto una nuova filiale, microscopica, un singolo locale fronte strada con tre sole scrivanie, ma fornitissime di tutto il necessario in fatto di telefoni e computer, per creare da zero una rete di vendita ramificata in tutte le valli circostanti. Eravamo tre donne: la dirigente, una collega e io. Felicissime.
Un lavoro di squadra fantastico. Tutte così d’amore e d’accordo che, a ripensarci adesso, è stato come vivere una luna di miele lavorativa lunga tre anni e mezzo. Sì, certo, i ritmi produttivi erano sostenuti: in queste filiali periferiche il budget è sempre prefissato dalla sede centrale, gli obiettivi di vendita sono quelli e devi rispettarli, ma io sono fatta così, se mi trovo davanti a una sfida mi elettrizzo, mi entusiasmo, dispiego tutte le mie risorse, insomma rendo al cento per cento, e anche di più.
Infatti quando poi sono rimasta incinta, con tanti saluti alla programmazione, mi poteva bastare una creatura sola? No. Due ne dovevo fare! E due ne ho fatte, due gemelline adorabili … continua a leggere
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da Diritti senza rovesci, 2007
Diritti senza rovesci è una campagna di comunicazione sociale di Inail
Diritti senza rovesci è un modo per parlare a tutti dei problemi del lavoro e diffondere la cultura della sicurezza e della non discriminazione nei contesti professionali.
Diritti senza rovesci sono dodici racconti d’autore ispirati da storie vere di malolavoro. Sono storie che servono per conoscere e per comprendere.
Sono storie che servono per cambiare.
Perché la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e nessuno dovrebbe essere discriminato, subire infortuni, contrarre malattie, morire mentre sta lavorando
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