cctm collettivo culturale tuttomondo Monitorando la fine del mio matrimonio su Google Maps
Monitorando la fine del mio matrimonio su Google Maps di Maggie Smith (USA)
Mio marito se n’è andato circa sei settimane fa, segnando la fine della nostra relazione durata quasi 19 anni, ma Google Maps non se n’è ancora accorto. La mattina in cui se n’è andato avevo portato via i bambini in modo che lui e i due amici potessero caricare le sue cose su un furgone a noleggio e guidare fino alla casa che mio marito aveva preso in affitto. Avevamo concordato che sarebbe stato lui a trasferirsi e ci mettiamo d’accordo su che cosa avrebbe preso.
Avevo messo io in valigia la maggior parte delle cose di mio marito, perché lui lavora molto. Avevo passato al setaccio i nostri libri, i nostri cd, le nostre decorazioni natalizie, le tazze del caffè. Non sono sicuro di cosa mi abbia spinto a cercare su google il nostro indirizzo qualche settimana fa, mentre ero in una residenza per scrittori lontano da casa mia.
Ma l’ho fatto, ed eccola lì, la mia casa su Google Maps. Al momento in cui la foto era stata scattata, mio marito era ancora dentro e ancora credo innamorato di me. La foto è del gennaio del 2016.
Nella foto i contenitori blu per il riciclaggio sono sul marciapiede, pieni, quindi so che è un lunedì mattina. C’è una leggera nevicata sul terreno e gli alberi di manioglia del mio vicino sono spogli. Fioriscono in primavera e sono incredibilmente belli per qualche giorno.
Poi i fiori cadono e rovinano entrambi i nostri giardini, ma li adoro comunque. Anche se a inverno il triciclo di mio figlio è sulla veranda, è quello che accade quando non hai un garage. Probabilmente anche la pala per la neve è appoggiata nelle vicinanze.
Non riesco a ingrandire abbastanza per vedere il sacchetto giallo, quello per il sale, abbandonato sul marciapiede vicino alla porta d’ingresso, ma so che è lì. So anche che al suo interno c’è un bicchiere di plastica arancione che ha una specie di paletta improvvisata. Io probabilmente sono dentro, da sola, mio marito rincaserà la sera.
Verosimilmente sto lavorando sul mio portatile, facendo un gran rumore con le dita, perché non ho mai imparato a scrivere, non correttamente almeno. Forse sto riscaldando la tazza di caffè che lascio sempre raffreddare. Nel pomeriggio, una volta ritirata la raccolta riferenziata, recupererò i bidoni rotti dal vialetto e li riporterò sul fianco della casa.
Poi uscirò per andare a prendere mia figlia alle elementari e io e lei andremo insieme a prendere mio figlio all’asilo. Sullo schermo del mio portatile posso vedere le finestre di casa mia. Vedo il vialetto in cui mio marito arriverà, in completo e cappotto.
Saranno circa le 18, sarà già buio. Io e i bambini potremmo vederlo attraverso la porta in vetro e mio figlio, che aveva solo tre anni nel gennaio del 2016, potrebbe urlare papà e correre a salutarlo. Quella fredda mattina d’inverno qualcuno di Google è passato di lì e ha scattato questa foto.
Due anni e mezzo dopo il mio matrimonio è diventato insostenibile. Nel ritratto di casa mia che esiste ancora lì online datato gennaio 2016, non riesco a vedere le scarpe di mio marito ammucchiate sotto il tavolo della sala da pranzo, o le sue tazze la tè dimenticate in giro per casa, cerchiate di marrone. Ma so che sono lì.
I libri che sta leggendo al momento, tanti libri contemporaneamente, sono probabilmente impilati accanto alla vecchia poltrona, quella in cui abbiamo cullato a nostro figlio innumerevoli volte. Lo shampoo di mio marito è sotto la doccia, sicuramente il rasoio e la schiuma da barba vicino al lavandino. Lo spazzolino da denti e il cuscino sono ancora di sopra.
Trascorreranno ancora due estati prima che lui inizia a dormire sul divano. Quella versione della nostra casa non sarà mai online, la versione in cui viviamo insieme ma non insieme.
Le persone, altre persone, so che spesso chiedono a Google “Come posso rimuovere l’immagine della mia casa?” o “Come faccio ad aggiornare l’immagine di casa mia?” “Come posso rendere nitida la fotografia della mia casa?”. Quando guardo la mia casa su Google Maps, sto guardando un’altra vita, una vita sfocata che sto cercando di mettere a fuoco.
La maggior parte delle fotografie viene scattata in macchina, leggo, ma alcune foto vengono anche fatte da tracker, barche, motoslitte e apparecchi subacquei. Io lo so che non dovrei torturarmi, dovrei chiudere il portatile, preparare un’altra tazza di tè, dovrei scrivere, che è quello per cui sono venuta qui, ma non riesco a trattenermi.
Faccio click indietro sulla sequenza temporale delle foto precedenti e ciascuna ritrae un segmento della mia vita matrimoniale. Novembre 2015, la mia auto è nel vialetto e sono in casa da sola o con mio figlio di tre anni. Non va ancora a scuola, solo all’asilo per metà giornata.
Il pino vicino alla porta d’ingresso è soffocato da una regna tela di cotone che mio marito e i miei figli hanno teso tra i suoi rami. Quell’albero morirà un anno dopo e lui lo abbatterà. Quando guardo la mia casa su Google Maps vedo la nostra casa di famiglia, vedo la casa che i miei figli raffigurano quando disegnano una casa.
Come posso aggiornare l’immagine di casa nella mia mente? O come posso disattivarla? Street View viene aggiornato ogni uno o tre anni, leggo sul sito.
Sono passati quasi tre anni dall’ultima volta che Google ha fotografato la nostra strada, il che significa che un giorno, presto, passerà un’auto con una telecamera montata sul tetto per dirmi quello che già so. Sono sola e sto provando a trasformarmi, sto provando a mettermi a fuoco. Non ci saranno scarpe da uomo sotto il tavolo della sala da pranzo, né tazze da tè macchiate.
I bambini potrebbero essere qui, o a scuola, o a casa del padre quel giorno. Nel mio vialetto ci sarà una sola macchina.
da Orazio: Mappe pubbliche e mappe private, 19 dic 2024
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illustrazione: Brian Rea
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