cctm collettivo culturale tuttomondo Matteo Bussola (Italia)
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Passerà questo tempo in cui la figlia maggiore ti scrive “Padre!” su WhatsApp e poi ti chiama per dirti che il suo ragazzo, questa sera, a Milano la porterà per la prima volta a mangiare il sushi, e allora ti tiene al telefono dieci minuti per chiederti consigli su cosa prendere e perché.
Passerà questo tempo in cui la figlia di mezzo ti chiede di guardare insieme “One Piece” e la figlia piccola “Hajime no Ippo” (che, mistero, è diventato il suo nuovo anime preferito), passeranno i giorni nei quali cominciano a chiederti alle 15.00 “Papà, cosa c’è per cena?”, e nei quali ti domanderanno di cucinare insieme.
Passerà questo tempo in cui mentre stai lavorando in studio senti una voce che dalla scala a chiocciola ti urla: “Papà, vieni su?!” e quando tu chiedi perché la voce ti dice: “Perché voglio stare con te”, e a te sembra che non esista al mondo risposta più bella.
Passerà questo tempo in cui ti senti ancora forte, pur nella tua fragilità, e in cui sai di poter provvedere a bisogni, rispondere a quesiti, esaudire desideri, e passerà non tanto perché tu in futuro non ne sarai più in grado, ma perché la richiesta della tua presenza sbiadirà, prima piano e poi sempre più velocemente, un giorno dopo l’altro, evaporando come l’alcol del vino quando ci sfumi il risotto.
Ecco che cos’è essere genitori, è questa specie di continua ma necessaria nostalgia di ciò che non sarà più, condita dalla curiosità ma anche dall’angoscia di ciò che non è ancora.
E allora ti aggrappi a un’immagine piccola e un po’ ingenua, e pensi che il vino nel risotto evapora sì, ma nel riso lascia il gusto, e alla fine è tutto ciò in cui puoi sperare: che scoprano la loro via, la loro strada, che corrano più o meno lontano da te trovando la loro direzione, ma che in ciò che diventeranno rimanga un po’ il gusto del tempo passato insieme, dei cartoni visti e dei sughi preparati e delle scale a chiocciola percorse coi lavori lasciati a metà, degli uramaki di cui hai solo visto le foto su WhatsApp e delle canzoncine buffe inventate in auto, di tutti i baci e le carezze che hai dato loro mentre dormivano e di cui non sapranno mai niente, ma tu invece sì.
Passerà tutto, e tutto ti mancherà, ma conterà che accanto a loro avrai fatto il meglio che hai potuto, che sarai stato lì.
Matteo Bussola
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opera: Joaquín Sorolla, Las tres hermanas en la playa, 1908
Matteo Bussola (Verona, 1971) è un fumettista, scrittore e conduttore radiofonico italiano.
Ha disegnato per tutte le principali case editrici italiane ed estere di fumetti. Per Einaudi ha pubblicato il bestseller Notti in bianco, baci a colazione (2016 e 2018), tradotto in molte lingue, Sono puri i loro sogni (2017), La vita fino a te (2018 e 2019), L’invenzione di noi due (2020 e 2022), Il tempo di tornare a casa (2021 e 2023), Il rosmarino non capisce l’inverno (2022) e Un buon posto in cui fermarsi (2023).
É anche l’autore del primo Manga Stile Libero Zeroventi. Nadine e Davide illustrato da Emilio Pilliu (2023).
Per Salani ha pubblicato i libri per ragazzi Viola e il Blu (2021) e Mezzamela (2023). Conduce una trasmissione radiofonica su Radio 24 con Federico Taddia, Non mi capisci. Tiene una rubrica settimanale su «F» dal titolo Uno scrittore, una donna.
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Joaquín Sorolla, Las tres hermanas en la playa