centro cultural tina modotti La sencillez es una de las virtudes más complicadas de este viejo mundo.
La sencillez es una de las virtudes más complicadas de este viejo mundo.
Cuando uno es sencillo (en su habla, en sus actos, incluso en su poesía) corre el incómodo riesgo de ser tomado por tonto, por babieca.
Hay críticos, por ejemplo, que son propensos a elogiar solamente a aquellos poetas misteriosos, cuyas obras son comprendidas por muy pocos.
Esos mismos críticos tampoco los entienden, claro, pero tienen cierta habilidad para cabalgar por fuera del misterio, haciendo de su ignorancia una forma inédita de discreción.
Si uno lee a Baldomero Fernández Moreno o a Antonio Machado, y capta la sabiduría de su sencillez, quisiera salir a abrazarlos, como si aún estuvieran ahí, con su pluma en ristre.
Cómo enseñan, cómo abren sin prejuicios las puertas de su vida y nos regalan las llaves para que abramos la nuestra.
Todo mandante, ya sea el mandamás como el mandamenos, se afana (sobre todo cuando afana) en no ser sencillo.
La dificultad es su muro de contención, su bastión, su blindaje.
En la sencillez, los hombres y mujeres se amparan, se comprenden, se alivian.
En la complejidad, en cambio, se ven con desconfianza y con rencores.
Cómo no tener en cuenta que la muerte es la cumbre de la sencillez…
La semplicità è una delle virtù più complicate di questo vecchio mondo.
Quando uno è semplice (nella parlata, nei gesti, nelle azioni, persino nella poesia) corre il fastidioso rischio di essere preso per stupido, per fesso. Ci sono critici, per esempio, propensi a elogiare solamente quei poeti misteriosi le cui opere sono comprese da pochissimi. Nemmeno questi critici li capiscono, è chiaro, ma hanno una certa abilità nel girare intorno al mistero, facendo della propria ignoranza una forma di discrezione.
Se si legge Baldomero Fernanàndez Moreno o Antonio Machado e si coglie la saggezza della loro semplicità, verrebbe voglia di correre ad abbracciarli come se fossero ancora qui, con la penna in resta. Come insegnano, come aprono senza pregiudizi le porte delle loro vite e ci regalano le chiavi per aprire la nostra!
Qualsiasi comandante, il capoccia come il capetto, si affanna (soprattutto se in affanno) a non essere semplice. La difficoltà è il suo muro di contenimento, il suo bastione. La sua corazza. Nella semplicità gli uomini e le donne si proteggono, si comprendono, si consolano. Nella complessità, invece, si guardano con diffidenza e rancore. Come non ricordare che la morte è l’apice della semplicità…
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Mario Benedetti
de Vivir adrede, Seix Barral, 2007
da Il diritto all’allegria, Nottetempo Edizione; traduzione di Stefania Marinoni
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foto: Mario Benedetti