cctm collettivo culturale tuttomondo Maria Callas a Pier Paolo Pasolini
Carissimo P.P.P.
ho ricevuto la tua cara lettera qui a New York, venuta via, stufa del mare e di Parigi perché quest’anno mi sono ripresa dal riposo più presto del solito e Parigi offre poche possibilità di lavorare la mia musica, che poi in fondo è l’amica che non tradisce.
La pace che tu pensi che ho ce l’ho davvero, me la impongo. Ti ho detto mio carissimo amico che credo in noi creature umane.
Io ed io sola ho fatto quello che mi spetta nella società, il rispetto, certo sono come tu dici sana – è vero – ma so anche che l’orgoglio mi salva da tante cose. Tu sai che è la strada la più dura subito a seguire ma alla lunga è l’unica.
Non aspetto niente da nessuno – che se possono l’amicizia – che è tanto. Ma so anche stare tanto sola sto bene con me. Rare volte mi tradisco. Ancora tu dirai che faccio prediche. No P.P.P. non te ne faccio – sono anzi addolorata che soffri.
Dipendevi troppo da Ninetto e non era giusto. Ninetto ha il diritto di vivere la sua vita. Lascialo fare.
Guarda di essere forte, lo devi, come tutti abbiamo passato di là in un modo o in un altro, so che immenso dolore che è, più delusione che altro forse. Certe parole valgono nulla per consolarti, lo so.
Avrei voluto che tu avessi sentito il bisogno venire da me, passare qualche 5 minuti duri, perché sono solo qualche 5-10 minuti di dolore atroce poi diventa un poco meno, ma non ne hai sentito il bisogno della mia amicizia e sono addolorata di questo.
Ma capisco anche questa tua reazione. Amico mio vorrei avere tue notizie. La nostra amicizia merita questo almeno, non credi.
Io sarò qui fino alla fine di Novembre, poi torno a Parigi. Qui ho tanti buoni amici, e vivo letteralmente nella musica, quindi sono assai tranquilla, sarò ancora di più se mi dai tue notizie spesso. Sfogati pure con me, come mi sono sfogata io a te tante volte.
T’abbraccio forte con tanto affetto e sono sempre credimi la tua migliore amica (presunzione forse).
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Maria. – 5 settembre 1971
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opera: Andy Warhol, Maria Callas, 1963