centro cultural tina modotti caracas En los tiempos de mi abuela
Ai tempi di mia nonna non si buttava via niente.
Nemmeno l’esperienza. Un bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto.
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En los tiempos de mi abuela nada se echaba a la basura.
Tampoco la experiencia. Un beso era casi único en la vida y se atesoraba. El dolor se guardaba con rigor para no olvidarlo. Así aprendieron de él. En los tiempos míos, medias, dolores y besos, todo se consume, todo se rompe, todo se desecha.
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Marcela Serrano
Il tempo di Blanca, Feltrinelli, 1998 – Para que no me olvides, Alfaguara, 1993
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immagine dal web
traduzione dal web
Marcela Serrano (Santiago del Cile, 1951) è una scrittrice cilena.
Nasce a Santiago del Cile nel 1951. È figlia della romanziera Elisa Pérez Walker e del saggista Horacio Serrano, ed è la quarta di cinque sorelle, con due delle quali trascorre un anno a Parigi per studiare alla “Maison des Amériques”. Nel 1973, a causa del golpe militare, lascia il Cile e si trasferisce in Italia a Roma.
Nel 1977 rientra definitivamente in Cile. Si iscrive alla facoltà di Belle Arti della Pontificia Università Cattolica del Cile, ottenendo il diploma in incisione nel 1983. In seguito lavora in diversi ambiti delle arti visive, vincendo anche un premio del Museo delle Belle Arti per un lavoro sulle donne del sud del Cile, ma presto abbandona queste attività. Sebbene cominci a scrivere molto presto, pubblica il suo primo romanzo, Noi che ci vogliamo così bene, nel 1991.
Il romanzo è la rivelazione dell’anno e vince nel 1994 il Premio Sor Juana Inés de la Cruz e il Premio Feria del Libro de Guadalajara e nel 1996 il premio della casa editrice francese Coté des Femmes, come miglior romanzo ispanoamericano scritto da una donna (fonte Wikipedia)
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