centro cultural tina modotti Lucia Latour
Lucia Latour (Roma, 1940 – Orvieto, 2019) è stata una danzatrice e coreografa italiana, pioniera della danza conteporanea.
Lucia Latour è stata animatrice del movimento della nuova danza con la sua compagnia Altroteatro (creata nel 1986) che riuniva artisti di varia provenienza tra cui pittori, danzatori, architetti. Laureta in architettura a Roma nel 1968, Latour si è diplomata all’Accademia Nazionale di Danza dove ha incontrato maestri quali Boris Kniaseff, Mila Cirul, Kurt Joss.
Con Altroteatro dove sono sfociati anni di sperimentazione multidisciplinare (avviata già nel 1972) Latour concretizza la sua ricerca concentrandosi sul ripensamento e riutilizzo delle avanguardie storiche del Novecento in nuovi lavori teatrali. E’ del 1989 uno dei suoi lavori iconici, Anihccam, creazione ispirata all’artista futurista Fortunato Depero su rielaborazioni musicali di Luigi Ceccarrelli. Spettacolo che giocava sull’idea di multivisione dello spazio, su una scenografie mobili.
Nel 1992 Lucia Latour firma a Scandicci insieme a Sieni, Efesto, Giorgio Rossi, Enzo Cosimi, Massimo Moricone il Manifesto della danza come arte contemporanea.
Nel 2001, con la Compagnia Altroteatro intraprende una ricerca molto impegnativa, attraverso la quale opera nella danza con interesse verso l’architettura e le nuove tecnologie, per questo organizza la sua attività in un progetto pluriennale definito Momentanea.
Momentanea situa la danza in un contesto culturale largamente esteso, considerandola tra le discipline contemporanee che ricercano e producono in rapporto al corpo umano, con criteri innovativi e in profonda trasformazione.
PHYSICO è la prima forma spettacolare prodotta. L’idea ha avuto inizio nel gennaio 2001: lo spettacolo si è realizzato nella sua forma completa a seguito di due residenze presso il Teatro Vascello di Roma, partner ufficiale del progetto, in maggio 2001 e in giugno 2002.
Tra gli ultimi titoli creati da lei creati per Altroteatro-Altroequipe è lo spettacolo Lallunahalone del 2008.
Lucia Latour è morta ad Orvieto il 13 aprile 2019.
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foto: dallo spettacolo PHYSICO, 2002 – coreografia di Lucia Latour
A proposito dello spettacolo PHYSICO, nel 2001 Lucia Latour scriveva quanto segue:
“Lo spettacolo è concepito come un “organismo vivente”: il processo si realizza nel corpo-che-si-fa-spazio. La danza celebra lo stato mutevole del corpo e l’estensione dei suoi confini, nella scoperta di margini d’azione sempre più estesi. Le stesure coreografiche vagano come “architetture corporee itineranti”, tra la ripetizione e la differenza delle possi-bili configurazioni di forme incognite, forme flessibili dai confini sfumati che sollecitano ampi margini alla deriva e allo sconfinamento.
Il programma coreografico prepara i danzatori all’estensione sensoriale dall’attuale al virtuale, alla flessibilità organica che caratterizza i sistemi viventi.
L’esplorazione del limite “fisico” tra materia formata e materia informe si traduce in cavità avvolgenti e ripiegate, estrusioni in eccesso e svuotamenti in difetto, spostamenti propul-sivi, torsioni di densità, flussi deviati come vettori impazziti, grovigli delicati tra funzione visiva, acustica, tattile e cinetica.
Se il corpo elabora la propria estensione spaziale l’architettura ricerca il proprio divenire corporea e si affida a questo reciproco “farsi corpo” tra danza e spazio: in PHYSICO una superficie bianca, un “layer” solcato dal programma delle possibili “architetture” aderisce in molti modi ai corpi dei danzatori, mentre i materiali coreografici lasciano trapelare la materia da costruire.
Nello spettacolo PHYSICO il video in azione, creato dal vivo, le luci e la musica elettronica, elaborata dal vivo, sono altri corpi necessari alla vita dell’organismo. Questi dispongono l’accesso a una nuova dimensione percettiva e cinetica, rimandano al virtuale e partecipano alla “formazione” dell’attuale, collaborano all’approfondimento sensoriale del corpo in estensione e partecipano al processo di emancipazione della materia creativa.”
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