centro cultural tina modotti Luca Matti
Luca Matti (1964) vive e lavora a Firenze.
Si occupa per lungo tempo di fumetto, illustrazione e grafica, collaborando con riviste e case editrici. Dal 1988 si dedica alla pittura e alla creazione di opere scultoree in camera d’aria.
Il suo lavoro si concentra su tematiche legate al rapporto dell’uomo con la città, utilizzando esclusivamente due colori: il bianco e il nero. Nel suo lavoro non ci sono confini tra disegno, incisione, pittura, video animazione e scultura in camera d’aria. I vari linguaggi si condizionano e si contaminano tra loro, dando vita a un universo fatto di storie, suggestioni, sogni.
Luca Matti (1964) lives and works in Florence.
He has long worked with comics and illustration. Since 1988, he has focused on painting and sculptures of rubber inner tubes. His work has focused on people’s relationship to the city, making exclusive use of white and black. His work erases the boundaries between drawing, painting, sculpture and video-animation.
These diverse media languages influence and contaminate each other, to create a world of stories, impressions and dreams.
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opera: Luca Matti, Inseparabili, 2000 – camera d’aria e materiali vari
…Le sue prime tele,nate intorno al 1986,rappresentavano robot e cyborg colorati a tinte molto forti e contrastate.
“Volevano essere”,dice ora,”una metafora dell’uomo e della società contemporanea”.
Anche in seguito,quando incominciò a fare i quadri con gli omini in bianco e nero persi in un opprimente giungla d’asfalto e di cemento, vi si poteva leggere una critica alla società contemporanea, per il senso di solitudine e di alienazione che offriva la vita in città.
“La città”,spiega l’artista,”mi è sempre sembrata il luogo simbolo dell’alienazione e della spersonalizzazione dell’uomo contemporaneo. Del resto, quell’aria cupa,un pò asfissiante che si respirava nei miei quadri era un riflesso di ciò che io sentivo in quel periodo. Probabilmente avevo bisogno io stesso di liberarmi dalle mie angosce, dalle mie paure. Per farlo,però,ho sempre cercato di usare l’arma dell’ironia, per non rendere troppo pesante l’atmosfera che si veniva a creare nei lavori”.
I suoi quadri degli ultimi anni sono, infatti, sono sempre più sospesi tra questi due ooposti: senso di alienazione e ironia; i personaggi sono infatti strani zombie un pò Kafkiani, persi nei labirinti della propria angoscia individuale, in città-formicaio che sembrano non curarsi mai di loro, ma disegnati sempre con tratti caricaturali, grotteschi,che li rendono straordinariamente umani e persino divertenti….
Alessandro Riva
(“Arte” #308 aprile 99)
opera: Luca Matti, Inseparabili, 2000 – camera d’aria e materiali vari