collettivo culturale tuttomondo Livio Cotrozzi (Italia)
di Livio Cotrozzi (Italia)
ho usato
troppi aggettivi
per dirti che voglio
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by Livio Cotrozzi (Italy)
I used
too many adjectives
to tell you that I want
versione inglese: Livio Cotrozzi
Photo by Bruce Christianson on Unsplash
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Livio Cotrozzi (Roma, 4 agosto 1962) è uno scrittore italiano che si è cimentato in vari generi.
È anche autore di programmi radiofonici (RPM, SCR7) e televisivi (Campionato Campionato, Pressing) e di due blog; collabora come redattore al web magazine Periodico Italiano … continua a leggere su Wikipedia
Mi chiamo Livio Cotrozzi, ho quarantanove anni sono alto un metro e novanta e peso settantacinque chili. Sono nato a Roma, figlio d’una napoletana e d’un toscano mancato, che da piccolo mi portava a giocare vicino al Fatebenefratelli e a giocare vicino a quei mostri qualcosa m’è rimasto dentro.
Mio padre è il più grande pittore reperesso che conosco. Io il migliore scrittore che conosce lui.
Amo le matite e le penne ma ho imparato a scrivere tardi, visto che la mia famiglia era più impegnata a traslocare che a campare.
Ho fatto la scuola più brutta del mondo: il liceo tecnico industriale perché mia madre si fidava poco e lì c’era uno zio che faceva il professore, che non solo non mi controllava ma che copriva le mie assenze, che riempivo nei musei e nei cinema della Capitale.
Il corpo spesso prendeva 5 in matematica, ma i pensieri erano sempre col Barone di Munchausen.
Nel 1982 entro a far parte d’una delle prime emittenti televisive d’Italia, come tecnico della messa in onda e nel 1985 già dirigevo uno dei primi programmi sportivi.
Oggi sono un montatore specializzato in documentari e autore di alcuni.
Ho seguito con gli occhi guerre non mie, e ne ho fatte, di guerre, tutte vinte.
Nei rari momenti di lucidità ho scritto un saggio su un programma televisivo di fantascienza molto famoso, un romanzo breve e milioni di poesie.
Sono miope, con un leggero astigmatismo, qualche molare cariato e mal curato. Fumo pochissimo e solo mentre guardo i cartoons. I capelli erano incasinati ed ora tendono al grigio corto e soffro terribilmente il freddo.
Porto la cravatta solo ai funerali. Ho la patente ma giro il mondo solo in moto. Pubblico dal 1976, anche se troppo poco. Faccio fatica a scrivere anche se amo da morire farlo, vivo con mia moglie e con mio figlio. La prima si prende cura delle mie paranoie, il secondo mi chiede solo di giocare per ora.
Spesso guardo il mondo di sbiego, non accetto battute su Bukowski e se volete vedermi, guardatevi Big Fish.
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collettivo culturale tuttomondo Livio Cotrozzi (Italia)