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lettere dalle case chiuse

06/11/2019 By carlaita

centro cultural tina modotti Lettere dalle case chiuse

Senatrice Merlin Angela

Sono una lettrice molto assidua di Crimen e oggi ho letto quello che dicono i signori Medici e il Signor Prete, d’accordo con Corbino, contro la chiusura delle case di tolleranza.
Certo questi signori si dovrebbero solo vergognare a scrivere nel giornale di tenere aperte le case.

Cosa vuole? Non ci sono mica le sue sorelle o pure gente che riguarda loro in questi ambienti sudici. Solo lei cara senatrice può capire la nostra vita e siamo sicure che lei non si farà giocare da nessuno.

Senatrice Merlin, lei è una grande donna e se farà chiudere le case noi le manderemo tante benedizioni che arrivano meglio di tutte le altre. Noi siamo proprio delle schiave! Venga specie proprio a N. che parlano tanto che è proprio il covo dei ruffiani e sfruttatori di carne umana. Stanno aperti dalle ore 10 fino alle una di notte senza un’ora di chiusura. Dobbiamo fare le corse perché dobbiamo guadagnare molti soldi e se facciamo dieci mila lire di incasso ecc. a loro gli vengono 6mila, a loro e 4 a noi e noi dalle 4 mila dobbiamo pagarsi il mangiare e tutto il resto. Poi loro dicono che sono pochi e non sono mai contenti.

Solo lei ci vuole per salvarci.Siamo carne da Maciello, Senatrice cara, non per noi che ormai ci siamo, ma per quelle che devono entrare. Quando una ragazza à 30 anni è già vecchia per dette case e loro vogliono quelle di 20 anni e se le trovano con lusinghe. Qui a N. ci sono dei Ruffiani che sarebbe meglio mandarli alla Ghigliottina e loro dicono che pagheranno e spenderanno perché le case non vengano chiuse, e infatti ànno fatto perfino delle riunioni, ànno pagato profumatamente perfino un avvocato che si ignora il nome perché facesse la propaganda contro la chiusura.

Immagini che sono venuti dei giornalisti a interrogarci e questo lo ànno fatto davanti alla padrona. Mi dica lei cosa potevamo rispondere di fronte alla ruffiana a rischio di perdersi il posto. E questo fino che sono aperti, noi davanti a loro signori ruffiani bisogna soccombere e fare il sorriso. Perché abbiamo bisogno di loro. Invece essendo chiusi allora noi abbiamo un’altra via perché non tutte sono inalfabete e la più parte di noi siamo tutte contente che lei chiuda e la rammentiamo sempre e diciamo: Abbiamo una grande donna che ci protegge e questo ci tiene su di morale e questa donna è la senatrice Merlin…

Qui a N. i Dottori mangiano. La visita bisogna contraccambiarla in fiaschi di olio e pacchetti di sigarette americane. Dunque vede cara signora quanta gente mangia col nostro sangue e per questo le dispiace che vengano chiuse dette case. Oltre a quello che noi le diciamo saprà già tante altre cose. La nostra raccomandazione: non si faccia giocare da nessuno, sia di proposito, come è stata fino dal principio e vedrà che tutto andrà bene. Nessuno è mai morto di fame e chi non è abituato a lavorare si abituerà. Il proverbio dice l’ozio è la madre di tutti i vizzi.Con fede e le raccomandiamo di non farsi giocare.

Auguri cara Senatrice e che Iddio la protegga.

Quattro ragazze

N., 26-11-948

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immagine: copertina del libro Lettere dalle case chiuse, Edizioni Avanti! , Collana del Gallo 1955

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Rileggendo le molte lettere, la maggior parte non anonime, che ricevette Lina Merlin “dalle case chiuse” si spalanca una porta sulla realtà di miseria e di desolazione morale dell’Italia del dopoguerra che coinvolgeva alcune migliaia di donne e i loro figli in una sorta di ghetto sociale da cui era assai arduo uscire. Le lettere di consenso che riceve Lina Merlin offrono, in un lessico semplice e con drammatica chiarezza, argomenti assai convincenti. In questi scritti affiora non solo la volontà di non essere più oggetto di sfruttamento nei postriboli controllati dallo Stato, ma soprattutto la speranza di ritrovare una vita normale mettendosi alle spalle tutte le ignobili vessazioni burocratiche e le regole discriminatorie che impedivano l’esercizio dei più elementari diritti civili come il lavoro o il matrimonio con pubblici dipendenti.

Ma le curatrici del libro hanno pubblicato anche lettere contrarie alla soppressione delle “case chiuse”.

A parte quelle offensive o inutilmente polemiche contro la “moralista” Merlin, ve ne sono alcune che pongono questioni tutt’oggi aperte. Alcune donne rivendicano il diritto di svolgere la loro attività come una professione, altre esprimono forte preoccupazione sulle conseguenze dell’approvazione della legge in discussione e non credono che le cose possano cambiare, anzi temono un peggioramento delle loro condizioni. Queste ultime lettere oggi devono far riflettere. La Senatrice socialista, che fin da giovane fu a fianco di Giacomo Matteotti nella lotta antifascista, subì il confino, partecipò alla Resistenza e fu eletta all’Assemblea Costituente formulando l’articolo della Costituzione che garantì la parità tra uomo e donna. Con la sua proposta di legge, non si illudeva di abolire la prostituzione, ma voleva abolirne lo sfruttamento, a maggior ragione da parte dello Stato. Dal 1958 tutti i governi, di qualunque colore fossero, i Parlamenti e le forze politiche, hanno sempre assunto la linea della tacita tolleranza dello sfruttamento della prostituzione.

A quasi sessant’anni dall’entrata in vigore della legge, si può affermare che l’eredità del lavoro di Lina Merlin sia stata tradita. Le barriere burocratiche che imprigionavano le abitanti delle “case chiuse” sono state abbattute ma la lotta allo sfruttamento della prostituzione oggettivamente segna il passo. Naturalmente non stiamo parlando di chi sceglie liberamente di prostituirsi. Il fenomeno del lenocinio organizzato ha cambiato aspetto, ma la realtà è spesso di gran lunga peggiore del passato. Qualche sindaco ha pensato di porre rimedio attraverso sanzioni a carico dei “clienti”. Da sola questa misura toglierebbe le persone dalla strada ma non eliminerebbe lo sfruttamento. Al di là degli aspetti culturali e ambientali serve qualcosa che produca un impatto concreto nel perseguire tutti coloro che traggono illeciti benefici dal mercato del sesso. Ma questa è una decisione politica che richiederebbe l’impiego di risorse ed energie da parte delle istituzioni, se questo obiettivo è considerato una vera priorità. Sarebbe significativo che, a partire dalle associazioni impegnate sul fronte femminile che rivendicano la centralità della questione femminile o di “genere”, si avviasse un confronto per giungere a proposte concrete. Significherebbe raccogliere il testimone di Lina Merlin per dare continuità al suo impegno politico e civile.

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Walter Galbusera Presidente della fondazione Anna Kuliscioff – introduzione al reprint del volume edito dalle Edizioni Avanti! – Collana del Gallo 1955 – copertina Albe Steiner

 

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Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.
Alda Merini 

Buon compleanno Alda ❣️
#21marzo
#aldamerini #aldamerinipoesia #poesia #alda
E già si sente l'odore vero della primavera che è quello della terra che si sgela e va in amore.

Mario Rigoni Stern Tra due guerre e altre storie, "La neve della rondine".

Illustrazione Susan Entwistle #primavera #frasi
#virginiawoolf #frasi #primavera #virginiawoolf #frasi #primavera
😏 quando dici la fortuna … #giornatamondiale 😏 quando dici la fortuna …

#giornatamondialedellapoesia
Mi adagio nel mattino di primavera. Sento nascere Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio o pure nasco.

Sandro Penna 

illustrazione Christian Schole
#sandropenna #poesia
… e poi arriva lei 🦋🌺🌸🦋 #benvenutapr … e poi arriva lei 🦋🌺🌸🦋 #benvenutaprimavera
Non è proibito volere la tenerezza, volersi unici Non è proibito volere la tenerezza, volersi unici per qualcuno, chiedere: “mi vuoi bene?” è come chiedere: “ci sono per te? Sono al mondo? Resti con me, a fare mondo insieme?” Che male c’è? Purtroppo abbiamo il mito dell’autonomia, dell’orgoglio, del faccio tutto da me. Io ho bisogno degli altri e questo bisogno mi fa paura, ma lo sento lo stesso. Siamo interdipendenti, come lo è la pioggia dalla terra e dalle nuvole, come gli alberi dalle radici e dal cielo, come gli animali dal bosco e dagli altri animali, come tutto fa parte di tutto. Un lavoro a maglia è l’universo e ognuno di noi è un punto: che male c’è, se chiediamo all’altro punto, di fare maglia insieme? Se non lo facessimo, al nostro posto, ci sarebbe un  buco. 

Chandra Livia Candiani

[Incontro sulla Tenerezza] #tenerezza #chandraliviacandiani
|Dormi| Dormi: ho ordinato a Sardi i tuoi giocatt |Dormi|

Dormi: ho ordinato a Sardi i tuoi giocattoli,
i tuoi vestiti a Babilonia. Dormi, sei la figlia
di Bilitis e di un re del sol levante.

I boschi attorno sono dei palazzi
costruiti per te: te li regalo.
I pini sono le colonne,
gli alti rami le volte.

Dormi: perché non ti svegli
venderò il sole al mare. Il tuo respiro
è lieve come una colomba.

Figlia mia, carne nella mia carne,
al tuo risveglio mi dirai cosa vuoi:
il piano o la città, la montagna, la luna.

Se vuoi, persino il corteo bianco degli dei.

Pierre Louys

Illustrazione digitale Dina Carruozzo Nazzaro @AtelierD @dina_atelier_d #festadelpapà
Colui che genera un figlio non è ancora un padre, Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno.

FËDOR DOSTOEVSKIJ

I fratelli Karamazov

illustrazione Snezhana Soosh #festadelpapà
Va smacchiato, prima che assorba, come pietra sere Va smacchiato,
prima che assorba,
come pietra serena,
o una sera di gelso;

contenuto,
prima che tracimi;
ricucito,
prima che si slabbri.

Bisogna tenergli
la porta aperta;

farlo  sedere

per primo,

e su piume; cedergli
passo,
piatto,
parola.

Fare che non si sciolga,
fare che non si spenga,
fare che non si stacchi,
che non si pieghi,
che non si spezzi.

Va inamidato,
come un abito sacro,

cerimonioso, va custodito,
va assecondato,
va collocato.

Va irrorato,
perché non secchi;
va cimato,
perché rafforzi,
come un basilico
o come il geranio.

Gli va dato il braccio,
la mano,
il coraggio.

Va accompagnato,
perché non scivoli;

va dominato,
perché non scalpiti;

va maneggiato,
perché non scardini;

non va accentato
( se vuoi che sdruccioli ).

E poi va annodato,
stretto,
che non si sciolga,
va svezzato,
vestito,
va portato all'altare.

Gli va dato del Lei,
gli va dato del Noi.

Assolta come madri,
come amanti, fratelli,
ogni umana
e sovrumana,
ipotetica cura,

l'amore va afferrato
e poi lasciato
che curi.

Da " In comode rate"
Beatrice Zerbini 
Beatrice Zerbini - In comode rate - Poesie ed Eventuali
illustrazione @dina_atelier_d poesia @incomoderate.beatricezerbini #poesiaitaliana #poesiaitalianacontemporanea #amore #versi #poesia
Ma tu pensa. Alla fine anche chi ti abbandona fa q Ma tu pensa.
Alla fine anche chi ti abbandona fa qualcosa di buono per te!
Ti ricorda che sei vivo, perfino senza quell'amore lì. 
Ti toccherà perdere numerose ore di sonno, andare a ballare e sentirti morire, seguire il tuo corpo nuovamente pulsare,  mangiare troppo, mangiare troppo poco, camminare, riposare, guardare film improponibili, leggere libri di sopravvivenza, confidarti con tutti,  anche con l’aspirapolvere. 
Ti toccherà aprirti agli altri, ti toccherà toccare occhi nuovi, abbracciare gli amici ritrovati.
Ti toccherà soffrire, ti toccherà piangere e poi sorridere, ti toccherà ricominciare.
Ti toccherà anche amare di nuovo. 
Ma tu pensa. 
Quando finisce un amore, inizi tu!

Susanna Casciani

foto Anka Zhuravleva @unasuz @susannacascianifrasi @anka_zhuravleva_arts #rinascita
È in tutto somigliante al mio il viso della tua m È in tutto somigliante al mio
il viso della tua marionetta.
Ha negli occhi una triste tenebra 
a cui il sole ha confidato un segreto.
Gli trema nell’iride un’attesa
che soffia sull’ombra del fuoco.
In tutto somiglianti alle mie
le labbra della tua marionetta:
vi è sopra adagiato un canto
che riposa nel profumo della notte.
Nulla io so del mio spettacolo
come questa tua antica marionetta.
Davide Cortese

[da Tenebrezza, L’Erudita edizioni]

Illustrazione che fa da copertina alla raccolta di poesie di Davide Cortese #poesia #poesiaitaliana #davidecortese #illustrazioni
Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso.

(Practice random kindness and senseless acts of beauty)

Anne Herber

illustrazione Martina Heiduczek. #frasi #gentilezza
ventagli d’ artista – la collezione Moradei … https://cctm.website/ventagli-d-artista-la-collezione-moradei-2
#collezionemoradei #ventaglio #cctmwebsite #anoipiaceleggere #leggere
Così ci lasciamo con foglie di Walt sul cuscino c Così ci lasciamo
con foglie di Walt sul cuscino
che avrebbero potuto diventare d’argento
viste anche solo da un po’ più lontano.
Perché siamo felici fino a quando
abbiamo una solitudine da difendere
e se ci sembra tanto difficile da condividere,
è perché manifestarsi è un po’ come morire.
Amare e odiare sono sentimenti alla pari,
significano riconoscere che si è della stessa pasta.
Nel primo, ci si porta dentro una ferita sempre aperta,
nel secondo, uno sgradito destino fatto passare per scelta.
Dovremmo tenere sempre le scarpe ben allacciate
per essere pronti a rincorrerci
e allacciarle a chi vogliamo veramente bene
per consentirgli di potersi allontanare.
Marco Luppi
illustrazione Marco Cazzato
#marcoluppi #amare #odiare #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Le radici del mio vecchio albero sono sane. Così Le radici del mio vecchio albero sono sane. Così alla mia età spuntano foglie verdi e fiori ancora profumati.
E' una primavera continua.
Alda Merini 
#aldamerini 
opera digitale: Catrin Welz-Stein
#poesia #primavera #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Pensiamo che essere adulti significhi essere indip Pensiamo che essere adulti significhi essere indipendenti e non aver bisogno di nessuno. Ecco perché stiamo tutti morendo di solitudine.
Leo Buscaglia 
[Vivere, amare, capirsi]
foto : Hengki Lee 
#leobuscaglia #solitudine #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Alda Merini da Ballate non pagate, Einaudi, 1995 … https://cctm.website/ballate-non-pagate-di-alda-merini 
#aldamerini #poesia #cctmwebsite #anoipiaceleggere #linkinbio #leggere
Sono una ragazza, un albero nel sole Sono una mess Sono una ragazza, un albero nel sole
Sono una messaggera che viene dalla terra della speranza
A ogni passo la primavera sboccia attorno a me
E le mura si trasformano in giardini bellissimi…
[Testo della canzone "Dohktar Astam", che in lingua pashtun significa “Io sono una ragazza", intonata in coro dalle giovani studentesse afghane.]
#ragazza #afganistan #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
(Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del (Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona)
Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancillotto come amor lo strinse; soli eravamo e sansa alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo del disiato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante.
PAOLO E FRANCESCA, Inferno, V canto. Dante Alighieri 
ph Harold Feinstein. Reading Poetry. Paris, 1988.
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